Enna. M5S replica a conferenza Sindaco: Da quale pulpito viene la predica!

C.C. del 20-11-2015“Le accuse rivolte in conferenza stampa al M5S risultano alquanto incomprensibili, atteso che la diatriba nasce in ordine a una proposta di delibera portata in Consiglio dall’amministrazione stessa.

Sorprende che il Sindaco abbia indetto una conferenza stampa per tacciare i Consiglieri 5 stelle di ignoranza piuttosto che per spiegare alla cittadinanza il perché della scelta di abbandonare l’aula, insieme all’opposizione, pur di non pervenire all’approvazione della stessa.

Sembra più che altro un tentativo di spostare l’attenzione dal reale nodo della questione, allo stesso modo della reiterata affermazione del danno erariale che sarebbe conseguito da un mero atto di indirizzo volto solo ad avviare una procedura.

“Già nel mese di settembre abbiamo consegnato al sindaco una lettera aperta contenente l’invito all’Amministrazione di avviare la procedura per la gestione diretta del servizio idrico ex L.R. 19/2015 e per la definizione dei sub-ambiti comunali in essa previsiti”, spiegano i consiglieri dei 5 stelle Solfato e Frattalalemi, “ma solo a pochi giorni dalla scadenza dei termini previsti dalla legge per la presentazione della delibera, si è pensato di discuterne e di manifestare tutti i tipi di dubbi e perplessità che a quel tempo avrebbero dovuto già essere sciolti. Abbiamo addirittura messo in contatto il sindaco con il deputato regionale Mangiacavallo, primo firmatario della legge sull’acqua pubblica, proprio al fine di eliminare ogni perplessità al riguardo. Pertanto sorprende e si giudica duramente la scelta di far venire meno il numero legale in Aula piuttosto che votare contro o astenersi o addirittura emendare la proposta, chiedendo l’istituzione delle apposite Commissioni tecniche previste dall’articolo 12 della L.R. e percorrere l’ulteriore strada riconosciuta dalla normativa, che nulla avrebbe tolto alle altre possibili alternative”.

“Ciò che non sorprende invece sono le accuse di ignoranza politica – forse voleva dire inesperienza – rivolte dal consigliere Gargaglione”.

È meglio essere inesperti ma coerenti o esperti e incoerenti? – proseguono i PnentastellatiL’esperienza si acquisisce, la coerenza è invece una scelta che si decide di seguire o meno.

Come spiega il suindicato consigliere ai cittadini e ai suoi elettori in particolare che in commissione capigruppo la sua coalizione aveva chiesto al sindaco di presentare la delibera e di indire un consiglio comunale urgente per poi chiederne nello stesso consiglio solo il giorno dopo il ritiro, visto che le ragioni da lui addotte non rispecchiano la reale situazione? La coerenza nella politica sarà una cosa rara ma il M5S ha scelto di perseguirla, rimanendo fermo nelle proprie posizioni, che sono anche alla base del suo programma e delle promesse fatte ai cittadini. I portavoce del M5S potranno pure essere inesperti ma hanno deciso di rimanere coerenti, anche nell’azione di denuncia affinchè la popolazione sia messa a conoscenza dell’operato dei suoi governanti”.

Anche l’onorevole portavoce Matteo Mangiacavallo replica al Sindaco di Enna sulla mancata approvazione della delibera per il ritorno alla gestione pubblica dell’acqua.Matteo Mangiacavallo

La mancata approvazione della delibera del consiglio comunale di Enna sul ritorno alla gestione pubblica dell’acqua (in base all’art.5 comma 6 della LR 19/2015), ha suscitato un dibattito al quale si sente chiamato in causa anche il deputato regionale Matteo Mangiacavallo, presente di recente a diversi incontri nei Comuni ennesi per chiarire il significato di tale atto, prettamente politico.

“Ho letto le interviste rilasciate alla stampa dal sindaco Maurizio Di Pietro e da alcuni consiglieri di maggioranza – dichiara Mangiacavallo – e affinché non si inganni la gente è giusto che anche io intervenga. Al consigliere Gargaglione che parla di “sconfinata ignoranza dei cinquestelle” rispondo che provengo da una provincia in cui tutti i Comuni che si trovano sotto la gestione di Girgenti Acque, ben 27, hanno deliberato “la volontà di tornare alla gestione pubblica dell’acqua”. Stessa cosa hanno fatto anche diversi Comuni ennesi. Sono anch’essi ignoranti o qualcuno, piuttosto, è in mala fede? Non si dica che esiste una nota assessoriale che invitava a non votare la delibera perché non solo è falso ma sarebbe gravissimo. Anche se la Contraffatto ha osteggiato la legge regionale recentemente approvata o lo sta facendo in maniera palese anche davanti a Renzi, non si è spinta ancora fino a tanto”.

“Che la delibera non fosse risolutiva – continua il deputato del M5S – lo avevo detto anche al sindaco Di Pietro durante un colloquio telefonico. Sapeva benissimo che si trattava più che altro di un atto politico e dell’inizio di un percorso al quale, per darne efficacia, i Comuni dovrebbero far seguire altre azioni. Rifiutare un atto politico che peraltro non implica il pagamento di indennizzi di centinaia di migliaia di euro verso Acqua Enna, come erroneamente si vuol far capire alla gente, e questo Di Pietro, in quanto avvocato, lo sa benissimo, equivale a dichiararsi contrario ad una opportunità offerta da una legge regionale che seppur impugnata resta in vigore. Più che la mancanza di coraggio, come potrebbe sembrare, a mio avviso è un autogol politico compiuto dal consiglio comunale di Enna al quale ha contribuito anche lo stesso Dipietro. Probabilmente la delibera, come dicono loro, non servirà a nulla, ma visto che non produce, in verità, alcun effetto dannoso, perché non farla?”.