PERLE SICULE. Nicosia di Sicilia come la Silicon Valley

drone wifeChe la genialità abbia DNA siculo non è un segreto fin dai tempi di Archimede, che fortunatamente è arrivato fino ad oggi alle nostre giovani menti, rendendoci presenti con orgoglio alle cronache nazionali come il caso che sto per esporvi.

Una scommessa siciliana è quella che un gruppo di ragazzi ha fatto in questo ultimo semestre, in collaborazione con l’Università di Catania, tramite il progetto di una Hot Spot wireless volante tramite droni, ovvero apparecchiature aeree di piccole dimensioni pilotate da terra. La Heli Lab è un’azienda siciliana che opera nell’applicazione diversificata dei piccoli mostriciattoli volanti.

A questo specifico settore stanno lavorando aziende leader come Facebook e Google, che stanno implementando tecnologie che permetteranno la connettività tramite droni soprattutto in quei punti difficili da coprire via terra o per particolari condizioni ambientali legate al territorio, tramite un computer vero e proprio collocato sul drone munito di quattro schede di diversi operatori telefonici, capace di far connettere le apparecchiature da terra come qualsiasi altro modem da salotto.

In Italia i pionieri di questa tecnologia sono siciliani, si tratta di tre ragazzi che hanno proposto questa idea al prestigioso Premio Gaetano Marzotto ottenendo un affiancamento con il Parco tecnologico Padano, rientrando nella rosa dei finalisti del concorso; il team che ha fondato la Heli-Lab è composto da Giuseppe Spallina e Antonio Raspanti di Nicosia (En) e da Lillo Scibilia di Catania.

La specificità di questo progetto, chiamato E.F.E.S.T.O. (Electronic Firefighting Efficent & Strategic Thermographic Observer), sta nella duttilità della hot spot che non opera solo nel campo della connettività e delle comunicazioni, ma si rivolge anche ad altri campi come l’importantissimo Monitoraggio del territorio per il supporto e la gestione di calamità naturali come terremoti, allagamenti o incendi.

Silicon ValleyE’ inoltre applicabile a tutti quei contesti dove occorre rilevare dati ed elaborarli in simultaneità agli agenti da terra, così da avere una “fotografia” reale della situazione che si vuole analizzare direttamente inviati al cloud dal drone in loco; nel caso di incendi, ad esempio, è possibile inviare il drone fino al cuore della catastrofe, in condizioni di fumo denso per rilevare l’eventuale presenza di esseri umani ottenendo informazioni che altrimenti sarebbe impossibile ottenere.

Altro campo di applicazione, questa volta più leggero nei contenuti, è quello della cinematografia; campo nel quale i nostri ingegneri si sono già misurati quando hanno collaborato alle riprese aeree della fiction “Il giovane Montalbano”

Risorse professionali preziosissime le nostre, che certamente è importante tenere legate alla crescita del paese per ottenere il più possibile dalla competizione tecnologica internazionale. In un paese dove tutti fuggono, qualcuno che resta è una perla rarissima, non diamola in pasto ai porci.

Dina La Greca