L’Associazione Minatori Mottesi in visita a Troina per ricordare i lavoratori caduti sul lavoro nelle gallerie della diga Ancipa

Troina. In occasione del 65° anniversario della tragica esplosione nella galleria, nota con il nome “quarta finestra”, in contrada Candela in cui persero la vita 13 lavoratori, una delegazione dell’Associazione Minatori Mottesi è venuta a Troina da Motta San Giovanni, un ridente paesino della provincia di Reggio Calabria, per rendere omaggio ai loro concittadini minatori caduti sul lavoro nei cantieri per la costruzione delle gallerie e dei cunicoli del sistema acquedottistico della diga Ancipa negli anni dal 1949 al 1953.
minatori mottesi in visita Troina
I componenti della delegazione dell’Associazione Minatori Mottesi erano: Francesco Genoese (presidente), Francesco Alampi, Margherita Calabrò (segretaria), Antonino Calabrò, Francesco Calabrò, Giuseppe Lavrendi, Nicola Mallamaci, Fortunato Minniti, Giuseppe Minniti, Gilberto Panzera, Antonietta Sgrò, Maria Antonia Sgrò, Fortunato Sgrò, Rosalba Sgrò, Paola Spanò, Antonio Scollica e Filippo Verduci. La delegazione è stata accolta dal vice sindaco Silvano Schillaci e dall’assessore Pippo Macrì, che sono stati presenti anche in due momenti molto commoventi della permanenza in paese della delegazione dell’Associazione Minatori Mottesi. Appena arrivata a Troina nella tarda mattinata, la delegazione, accompagnata dai due amministratori comunali, si è recata nella zona artigianale Libero Grassi in contrada Camatrone dove c’è il “pozzo B” sulla galleria di derivazione, lunga circa 7 km, che dall’Ancipa convoglia l’acqua alla centrale di produzione di energia elettrica in contrada Radicone. Nel lontano 3 marzo 1952 nel “pozzo B” l’esplosione di una cassetta di detonatori falciò la vita a 4 minatori mottesi: Pietro Scagliola (24 anni) di Lazzaro una frazione di Motta San Giovanni, Carmelo Triolo (58 anni), Domenico Verduci (20 anni) e Francesco Minniti (35 anni). Tra i componenti della delegazione mottese in visita al “pozzo B” c’era Giuseppe Minniti, il figlio di Francesco Minniti. Nel pomeriggio, a bordo del fuori strada guidato dal dipendente comunale Luigi Trovato messo a disposizione del Comune di Troina, Antonietta Sgrò e Rosalba Sgrò, accompagnate dai due amministratori comunali Schillaci e Macrì, si sono recate in contrada Spinasanta nell’imbocco della galleria dove il minatore mottese Santo Sgrò (32 anni), padre di Antonietta, il 2 luglio 1952 perse la vita in un grave incidente sul lavoro. Ha fatto da guida Gino Trovato, il proprietario del fondo in cui ricade l’imbocco della galleria. In serata la delegazione mottese, su invito del laboratorio teatrale sperimentale Insolita, ha assistito alla prima dello spettacolo “5 dicembre1950: la tragedia della solidarietà”, che rievoca l’esplosione alla quarta finestra di 65 anni fa. L’altro luogo visitato dalla delegazione mottese è stato l’imbocco della galleria, la quarta finestra in contrada Candela dove il 5 dicembre 1950 per una tremenda esplosione morirono 13 lavoratori: Francesco Capasso (42 anni) di Enna, Gildo Castelli (52 anni) di Sant’Eusanio, Amabile Colarossi (26 anni) di Rocca di Mezzo, Vito Colarossi (28 anni) di Rocca di Mezzo, Andrea Giannotti (36 anni) di Castiglione dei Pepoli, Gino Lorenzoni (34 anni) di Castiglione dei Pepoli, Antonio Muscarà (18 anni) di Palagonia, Giulio Panini (27 anni) di Roma, Luigi Pompeo (24 anni) di Susegana, Giuseppe Staiti (34 anni) di Capistrello, Giovanni Tuccio (34 anni) di Troina, Carmelo Verduci (42 anni) di Motta San Giovanni e Benedetto Vergari (49 anni) di Subiaco.

Silvano Privitera