Enna. Si aspettano notizie confortanti su crollo di parte del viale Caterina Savoca

enna frana caterina savoca seraEnna. Sul crollo di un tratto del viale Caterina Savoca si aspettano notizie confortanti da parte del Consiglio dei Ministri, da dove dovrebbero arrivare, tramite poi la Protezione Civile, i soldi necessari per la sua ricostruzione, che,comunque, rimane difficile sotto tutti gli aspetti, ma soprattutto tecnici. Un dato positivo, comunque, è arrivato dalla Regione Siciliana, il cui assessorato alle infrastrutture, attraverso la relazione dei tecnici della Protezione Civile, ha accolto positivamente lo stato di calamità per il capoluogo ennese, dopo il crollo di una parte del viale Caterina Savoca, costruita male a suo tempo. “L’accoglienza dello stato di calamità da parte della Regione, a seguito della relazione della Protezione Civile regionale – dichiara il sindaco Maurizio Dipietro – dovrebbe convincere il Consiglio dei Ministri ad accogliere la richiesta e, quindi, a predisporre il relativo finanziamento. Allora il problema si potrebbe risolvere in sei – sette mesi e consentire la realizzazione di una strada più sicura e più idonea”. Ovviamente il lavoro sarà difficile e complicato in quanto bisogna realizzare un’opera che sia valida nel tempo. Una soluzione potrebbe essere quello di realizzare una base che deve essere quella sulla quale realizzare i micropali che dovranno sostenere un muro di sostegno che dovrà arrivare oltre la strada; riempire il vuoto con materiale granulare, effettuare i necessari drenaggi per l’acqua piovana ed accertare lo stato del resto della strada per intervenire laddove ci sono punti deboli. Insomma non sarà un lavoro facile, complesso e da eseguire con tutti crismi perché quella strada è importante per il traffico cittadino. Non si hanno più notizie concrete sulla “Panoramica”, si dice che l’Ufficio tecnico della Provincia sta lavorando sulla rimodulazione del progetto, che prevede l’aggiunta della parte iniziale della strada, crolla a fine marzo di quest’anno, e che appare probabile che entro il mese di marzo si possa svolgere la gara di appalto con l’aggiudicazione dei lavori, ma intanto la strada dovrà sopportare un altro inverno e con esso pioggia e temperature rigide ed ovviamente questi fenomeni atmosferici potrebbero penalizzare le altre arcate che sono rimaste in piedi visto che non si è effettuata la canalizzazione dell’acqua piovana per evitare i fenomeni di erosione che hanno provocato i crolli di sette anni fa.