Consiglio comunale di Enna: “chiacchierata” sulla Sanità

Il ConsiglioC.C. 10-12 Comunale di ieri sera aveva per oggetto le “Problematiche riguardanti l’Ospedale Umberto I di Enna”. Encomiabile ordine del giorno! Peccato che non fosse presente la stessa direzione sanitaria dell’Asp di Enna, accorsa in Aula solo a dibattito concluso, forse perché non reputava di dover perdere tempo a discutere con i politici ennesi dei problemi della struttura, quasi si trattasse di una qualsiasi riunione condominiale, come affermato dal consigliere Ferrari.

Si è pertanto discusso, per chi ancora ne fosse ignaro, del depotenziamento che negli anni ha subito l’Ospedale Umberto I di Enna fino ad arrivare alla attuale disastrosa situazione: esso vanta, infatti, il record per il più alto numero di anni di commissariamento, per avere ben 9 reparti senza primario e per aver perduto reparti d’eccellenza come quello di chirurgia toracica.
A questi tristi primati si aggiunge il problema cronico della mancanza di organico, peraltro mal distribuito nelle quattro strutture presenti in provincia, che fa sì che non si riescano a soddisfare le esigenze dell’utenza, proveniente da tutta la provincia, che ad esso si rivolge; la mancanza di una sala operatoria dedicata ad ostetricia e ginecologia, di cui si parla da anni e che sarebbe pure pronta ma che ancora non parte; un Pronto Soccorso inadeguato a causa della mancanza dei servizi di base che, come i cittadini ben sanno, comporta ore e ore di attesa; la mancanza di attrezzature idonee a curare specifiche patologie, che chiaramente spingono l’utenza alla migrazione sanitaria, che per la struttura ospedaliera rappresenta comunque un costo.

Questa la situazione raffigurata nei vari interventi da tutti i medici presenti in Consiglio (De Rose, Lo Giudice, Potenza, Ferrari e il vicesindaco Girasole) che quotidianamente convivono in questa realtà. Tutta colpa dell’assenza di una direzione sanitaria che, pare, non abbia fatto nulla per arginare questi problemi, nonostante la normativa a disposizione (L.R. 5/2009), a detta di Dante Ferrari,  nonchè dei tagli alla Sanità che ha elencato il portavoce del M5S Davide Solfato, ricordando sia il record di tagli al Fondo Sanitario Nazionale operati da questo governo, nonché l’alto livello di corruzione che è stato riscontrato negli ultimi tempi anche in questo settore. Corruzione che appare ancor più deplorevole, se si pensa che va a ledere direttamente il diritto alla salute dei cittadini.

Diversi sono, invece, i dati esposti dall’on. Alloro, deputato regionale del PD, accusato del reato di abuso d’ufficio continuato ed aggravato, anche per la rilevante gravità del vantaggio patrimoniale, il quale, sulla falsariga delle dichiarazioni dell’Assessore regionale Gucciardi, basate sui dati ministeriali, reputa la Sicilia tra le regioni più virtuose per quanto riguarda l’assistenza sanitaria.

Peccato che tali dichiarazioni siano esattamente all’opposto di quanto emerge dalle relazioni ministeriali, e che già il M5S aveva prontamente smentito con questa dichiarazione: “altro che virtuosa, la Sicilia in una delle due classifiche ministeriali sui livelli elementari di assistenza risulta tra le otto peggiori, nell’altra è appena all’ultimo posto utile tra le più efficienti, e per il rotto della cuffia. Del tutto fuori luogo quindi paragonarla a regioni come Toscana e Veneto”.

La situazione è, inoltre, complicata dal bilancio regionale che non permetterà di fare i concorsi sbandierati da tempo e che il governo spende in chiave elettorale.C.C. 10-12 (2)

Il direttore sanitario Emanuele Cassarà ha spiegato, ieri, che si sono riscontrate difficoltà economiche nella rideterminazione della rete ospedaliera sulla base del decreto Balduzzi sul riordino delle strutture sanitarie, a causa dei tagli che ammontano a circa cento milioni di euro, ma che la concezione dell’ospedale riunito consentiva di superare lo scoglio distribuendo le unità operative semplici e complesse per risparmiare su alcune risorse umane, inquadrando l’Ospedale di Leonforte come unità semplice di medicina rispetto a quello di Nicosia e quello di Piazza Armerina come unità semplice di chirurgia, rispetto ad Enna. All’Umberto I resterà il ruolo di ospedale di riferimento soprattutto per quanto riguarda le emergenze.

Pertanto alla fine di questa “utilissima chiacchierata” a spese dei cittadini ennesi, è scaturita la proposta al Sindaco, che proprio oggi è impegnato nella Conferenza dei Sindaci, di farsi portavoce di tutte queste criticità, affinchè la struttura ospedaliera ennese possa risultare efficiente e capace di assicurare un’offerta tale da soddisfare le esigenze dell’utenza che ed esso si rivolge.
Qualcuno potrebbe dire ai politici ennesi di andare a chiacchierare alla Sala Cerere? Lì, almeno, non costa nulla!