Senza coperchio il pentolone delle 2 Kore. Ex Sindaco chiede rettifica

Senza coperchio il pentolone delle 2 Kore

Inizi Dipietro a togliere incrostazioni e pezzi rancidi

di Vincenzo Cimino

kore biblioteca ennaLe vicende di Kore, sia Fondazione che Università, ormai hanno i ritmi della quotidianità. Il pentolone, dentro cui cuocevano anche ingredienti del decotto potere crisafulliano, è senza coperchio. Tutto è visibile ed odorabile. S’osservano sedimenti e grumi di rancidi pezzi che possono inacidire l’intero contenuto, che rimane sano. Eliminarli è compito ineludibile delle Istituzioni Locali che hanno avuto ruoli vitali, prima che fossero scippati dal Club dei 5 auto elettosi amministratori (padroni?) a vita del 4° Polo universitario isolano.

Questi signori hanno ricevuto avvisi di garanzia per l’ipotesi di reato di malversazione. Il fatto, com’è noto, riguarda la destinazione data al contributo di un milione d’euro del Comune a favore della Università. Soldi non spesi, ma impiegati nella parte degli interessi maturati per coprire costi sostenuti, e con la somma avuta per riempire il corposo conto corrente aperto presso la Banca Popolare di Regalbuto il cui direttore generale Calabrese sarebbe un amministratore dell’Università.

L’avviso di garanzia non incolpa nessuno, tutt’altro. Vale per tutti, sottolineandolo a noi stessi, il principio che gli indagati sono persone innocenti. Pertanto, nessun dito puntato per lanciare accuse con valenza giudiziaria. Semmai occhi orientati per avanzare critiche sulla gestione del danaro pubblico, questo sì in coerenza con quanto da noi scritto e detto, non da ieri, Ci limitiamo, pertanto, a rappresentare i fatti che, si sa, hanno la testa dura.
· Il Comune di Enna, socio fondatore della Fondazione con il Consorzio Ennese Univ, giustamente decide di contribuire con 500.000 euro l’anno alla crescita della Università. Lo fa a due condizioni: a) diritto ad indicare un membro del Cons d’Amm.ne della Fondazione; b) vincolo del contributo alle attività di potenziamento del 4° polo universitario.
· Il Comune nel 2006 va in dissesto finanziario. A un tempo piglia avvio l’assalto alle Kore per presa dominio pieno, quindi sia della Fondazione che dell’Ente Accademico. Tutto è blindato: A) Salerno e Crisafulli dominanti con sussutta Leanza Tummino e Galvagno defilato. I poteri statutari della Fondazione a loro assegnati sono smisurati, per noi illegittimi, e impensabili nel mondo accademico. B) Direttore Gen.le è un ex impiegato com.le battezzato “sig. 240.000 euro l’anno”. Il suo curriculo, se si legge, non ci pare esaltante. C) L’Università è gestita da Salerno, controllore-controllato, e da un Organo d’Amm.ne composto da persone ben lontane da esperienze accademiche, ma ben vicine ai Due Comandanti. Fanno spicco l’ing. Severino, l’avv. Grippaldi e il già citato Calabrese, i quali rappresentano non si sa chi e che cosa.
· È messo in liquidazione, attorno il 2009, il C.E.U, unico socio fondatore della Fondazione, con l’intento di mettere fuori tutti, e dentro solo Salerno e Crisafulli con gli ubbidienti da loro nominati. Un capolavoro d’illiceità: una Fondazione senza soci e con patrimonio quello del Consorzio stesso!!!. Si badi bene, tutto ciò avviene con gli Organi di controllo “ distratti “. Anche quando Crisafulli vantava il suo potere asserendo che “la Kore sono Io”.
· Nel 2012, dopo anni di tira e molla, l’ex Sindaco caldeggiante Garofalo (u figliu di Ciccinu) trasferisce nelle casse della Fondazione il milione disposto 6 anni prima senza, però, accertare i vincoli sanciti nella delibera.

Questo è il percorso a due corsie: sulla prima viaggiano i soldi del Comune lentamente con qualche leggera frenata; sull’altra corre la macchina del potere crisafulliano sempre più espansivo e invadente. Ritengono, i piloti, di poter viaggiare come vogliono. Per fare questo e, forse, altro. Anzi decidono per una presa più diretta sulla Città, candidando a Sindaco (povero Paulinu!) l’ex sen. Crisafulli. Gli ennesi non ci stanno, bocciando Lui, il suo apparato con Salerno capofila e le sue logiche politiche rigettate dal PD nazionale.

Siamo ad oggi. Ognuno faccia la sua parte. A partire dal Sindaco di Enna Dipietro, eletto per dare una svolta politica e per recuperare la cultura del buon governo del Nostro Bene Comune. Ha il compito, quale Autorità primaria cittadina, di tutelare la nostra Università nei modi leciti e possibili. Alcuni sono urgenti per sollecitare il consiglio d’Amm.ne della Fondazione a dimettersi, ed eleggere persone competenti, rappresentative, libere da condizionamenti, credibili e apprezzate. Inoltre, per ridare al Comune il ruolo di socio fondatore annullando la messa in liquidazione del Consorzio universitario. Sarebbe un buon avvio.


Riceviamo e pubblichiamo da parte dell’ex Sindaco Paolo Garofalo, una rettifica a quanto sopra pubblicato, trattandosi di una evidente svista nei tempi dei fatti su il Sindaco pro tempore, che non era il dr.Paolo Garofalo. In merito alla liquidazione si conferma che a procedere al pagamento sia stata la Commissione prefettizia di liquidazione.
Ci scusiamo con i lettori e con il dr.Paolo Garofalo per quanto sopra pubblicato, specificando che il termine “(u figliu di Ciccino)” vuole essere assolutamente un’affermazione affettuosa e di rispetto del genitore. Invece risulta – come da atto deliberativo – che sia stata finanziata qualche testata giornalstica on-line, che non è certamente ViviEnna. Giuseppe Primavera – direttore
Il testo integrale della lettera inviata in Redazione:

Direttore,
Le scrivo in merito all’articolo pubblicato su Vivienna, dal titolo “Senza coperchio il pentolone delle 2 Kore”, nel quale, l’estensore dell’articolo, Vincenzo Cimino, mi attribuisce una responsabilità diretta e personale in merito alla liquidazione di 1.000.000 di euro all’Università Kore.
Il firmatario dell’articolo, riferendosi alle indagini in atto da parte della Procura di Enna su detta liquidazione alla Kore, testualmente afferma: “Nel 2012, dopo anni di tira e molla, l’ex Sindaco caldeggiante Garofalo (u figliu di Ciccino), trasferisce nelle casse della Fondazione il milione disposto 6 anni prima senza, però, accertare i vincoli sanciti nella delibera”.
Due sole verità in questa frase: quello di essere “u figliu di Ciccino”, di cui, per quanto possa sembrare pleonastico ribadirlo, ne vado fiero e il fatto di essere “ex Sindaco”. E’ infatti vero che sono stato eletto nel 2010 in una competizione nella quale partecipava anche il Prof. Cimino; lui con scarsissima fortuna. Avendo rinunciato a candidarmi nel 2015, divento ovviamente ex Sindaco.
Per il resto, le affermazioni poste, non solo non corrispondono al vero ma risultano essere liberamente accusatorie nei miei confronti, sia per i termini che per il contesto nel quale vengono inserite.
Direttore,
sarebbe bastato leggere quello che Lei stesso pubblica su Vivienna, per comprendere come le esternazioni poste dal Prof. Cimino siano assolutamente false ed inventate.
l’11 dicembre viene inserito sul sito di Vivienna il decreto di sequestro preventivo urgente della Procura della Repubblica di Enna. A pagina 8 di detto decreto si legge perfettamente come sia la Commissione Straordinaria di liquidazione ad ammettere nella massa passiva la richiesta della Kore e la stessa Commissione a liquidarla. Infatti era la commissione di liquidazione ad occuparsi dei debiti del Comune e non il Sindaco, né la Giunta né il Consiglio Comunale.
Queste cose le sa bene lei, che ritengo legga quello che pubblica, e le sa bene l’estensore dell’articolo anche per capacità professionale.
Resto un convinto difensore della libertà di stampa, come Le ho dato prova in cinque anni di attacchi della Sua testata giornalistica nei miei confronti. Resto ancora convinto che la libertà di stampa si ottiene anche grazie all’assenza di finanziamenti pubblici e per questo motivo non ho speso i soldi del Comune per fare Comunicazione istituzionale, motivo per il quale non ho mai finanziato il Suo giornale, né altri. Di questo me ne darà atto.
Ma la libertà di stampa non può estendersi alle notizie di fantasia, peraltro infamanti e diffamatorie, pertanto, augurandoLe un buon Natale, in uno alla richiesta di pubblicare questa nota, Le anticipo che ricorrerò agli Organi giudiziari per difendere la mia immagine e la mia persona.
Paolo Garofalo


Così replica all’ex Sindaco Garofalo, il firmatario dell’articolo Vincenzo Cimino:

Il dott. Garofalo (predilige che la menzioni così?) ritiene che quanto da noi scritto sulla grigia vicenda del milione del Comune, custodito dalla Fondazione Kore in un conto corrente bancario che ha maturato interessi per 64000 euro utilizzati impropriamente, sia “falso” e “liberamente accusatorio”. Aggiunge pure che Lui non c’entra niente, scaricando la responsabilità sulla Commissione di liquidazione dello Stato Passivo, ossia i debiti dell’Ente comunale in dissesto finanziario. Non ha prodotto nessun atto formale sul piano amministrativo. Va bene, ci correggiamo e, se vuole, ce ne scusiamo.
A questo punto, come si dice, palla al centro, intendendo per palla atti e condotte sue e d’altri che, quantomeno, lasciano perplessi, per non dire sconcertati. Andiamo avanti verso rete per passaggi ordinati senza far fallo.
1. Il Consiglio Comunale nel lontano 2006 approvò il contributo con regolare delibera, o votò solo una mozione di sostegno politico? L’ex Sindaco, che mesi fa andò via in punta di piedi e a muta a muta, conoscendo l’abissale differenza tra delibera e mozione consiliare procedette alla verifica sulla regolarità legale della decisione della Commissione? Può rispondere: non mi competeva. Lo dica pure, se vuole babbiari! Forse non osava pizzicare i due grandi potenti del momento, Crisafulli e Salerno ? O, forse, l’operazione del milione d’euro fu fatta a sua insaputa ? Se così fosse, sarebbe grave e offensivo per Lei stesso.
2. Abbiamo scritto che la vicenda ha avuto un tira e molla durato circa 7 anni e con Lei Sindaco s’è chiusa a livello comunale. Domando: sapeva delle riserve e dubbi espressi dai suoi dirigenti sulla legittimità del provvedimento? Non siamo tra quelli che a pensar male s’azzecca, ma non ci faccia dire che sul trasferimento del milione si era distratto!
3. Abbiamo letto tutte le pagine dell’avviso di garanzia, quindi non solo la pag 8. Lo faccia pure lei con la dovuta attenzione, ponendosi pure Lei sta domanda: il milione alla Fondazione Kore per essere usato per speculazioni bancarie non è forse uno dei tanti tracciati che hanno disegnato il sistema di potere crisafulliano, dentro il quale è stato organico e protagonista?
Chiudiamo con il suo legittimo e dignitoso ”ricorso agli Organi giudiziari per tutelare la sua immagine e la sua persona”. Bravo Paulinu! Lo dico di vero cuore: stavolta sei degno figliu di Ciccinu, che tu sai ha la mia stima ed affetto. Come dire, ci incontreremo in quella sede, e lì si varranno le nostre ragioni. Pertanto, non fare come il tuo Capo, Leader, Cacicco o Sodale ex sen. Crisafulli, che con annunci di stampa annunciò lo scorso anno ugual azione legale, ma pare che questa si sia fermata nello studio del suo avvocato di fiducia.


Aggiornamento 15 dicembre 2015
Di solito non diamo spazio alla replica della replica, questa volta solo per una questione di educazione:

Direttore, leggo la serie di reiterate e diffamanti affermazioni nei miei confronti, del Prof. Cimino, senza alcuna sorpresa conoscendone l’indole e l’eleganza, appena pubblicate dalla Sua testata giornalistica al capoverso “ Così replica all’ex Sindaco Garofalo, il firmatario dell’articolo Vincenzo Cimino”.
Mi insegnarono da piccolo, e ne feci tesoro, che non bisogna mai discutere troppo a lungo con i litigiosi perché qualche passante, in questo caso qualche lettore, se non si sofferma troppo e coglie solo qualche frase, non ne comprenderà le differenze e farà di tutta un’erba un fascio.
Mi infastidirebbe non poco diventare” tutto un fascio”, con il mio interlocutore, così diversi per stile e cultura, pertanto lascio la partita, per esprimermi in termini calcistici, accontentandomi, per il momento, del vantaggio che mi ha offerto il secondo autogol del Professore.
Paolo Garofalo