Presentazione del libro di Saverio Verduci “Una città di minatori. La storia dei minatori del Comune di Motta San Giovanni”

La storia dei minatori del Comune di Motta San GiovanniTroina. Alla presentazione del libro di Saverio Verduci “Una città di minatori. La storia dei minatori del Comune di Motta San Giovanni” a Lazzaro, una frazione di Motta San Giovanni, una cittadina in provincia di Reggio Calabria, c’erano su invito dell’autore tre troinesi: l’assessore Pippo Macrì, Basilio Arona e Silvano Privitera. Il sindaco di Motta San Giovanni, Paolo Laganà, e l’Associazione Minatori Mottesi hanno riservato ai tre troinesi una calorosa accoglienza. Come si spiega la presenza di tre troinesi all’evento culturale svoltosi in una cittadina calabrese? Il motivo è presto detto: due capitoli del libro sono dedicati a Troina dove nei cantieri e nelle gallerie della diga Ancipa, negli anni dal 1949 al 1952, lavorarono 310 minatori di Motta San Giovanni. Di questi 310 minatori 8 persero la vita in gravi incidenti sul lavoro: Carmelo Verduci, Pietro Scagliola, Carmelo Triolo, Domenico Verduci, Francesco Minniti, Paolo Minniti, Santo Sgrò e Nicola Minniti. Nella memoria collettiva dei mottesi Troina ha un posto di rilievo. C’è persino una strada del centro urbano di Motta San Giovanni che è stata denominata “via Troina”. Delegazioni di minatori e di figli e nipoti di minatori mottesi, che lavorarono alla costruzione delle gallerie e dei cunicoli del sistema acquedottistico dell’Ancipa, vengono spesso a Troina per visitare i luoghi dove persero tragicamente la vita quegli 8 minatori mottesi. Durante la permanenza di un paio di giorni a Motta San Giovanni dei tre troinesi si è parlato anche dell’idea di stringere stabili rapporti, anche sotto il profilo istituzionale, tra Troina e Motta San Giovanni nel ricordo di quanto accadde a Troina negli anni della costruzione della diga Ancipa.
Motta San Giovanni momumento ai minatori mottesi
Quei contadini poveri e braccianti troinesi, che abbandonarono le campagne per andare a lavorare alla diga Ancipa, impararono dai minatori mottesi il rischiosissimo mestiere di minatore. Nel processo di modernizzazione di Troina innescato dalla costruzione della diga Ancipa, di cui si parla nel libro di Saverio Verduci, quei 310 minatori mottesi ebbero una parte importante: “La diga Ancipa ha rappresentato il motore della modernizzazione di Troina. In quegli anni Troina compie la sua transizione da società ad economia agraria a società post industriale con un discreto benessere diffuso saltando il passaggio intermedio dell’industrializzazione: “Modernizzazione senza sviluppo” è la definizione che hanno dato i sociologi a questa particolare transizione da una società ad un’altra, in assenza di processi di sviluppo economico endogeno ed autopropulsivo, come ha ben evidenziato in suo articolo Silvano Privitera”.