Consiglio Comunale. “Enna Città culturale congressuale e universitaria” ma sempre a spese dei cittadini

C.C. 21-12-2015 (2)Saranno i cittadini a doversi sobbarcare le spese che trasformeranno una già collassata cittadina del centro sicilia in una Capitale Europea della Cultura?
Sembra questo quello che è emerge da un’attenta riflessione sul Consiglio Comunale che si è tenuto lunedì 21 dicembre.

Un ordine del giorno costellato da una serie di debiti fuori bilancio da approvare e che vanno ad intaccare le già carenti risorse comunali, che si contraddice con l’immagine di Enna quale “Città universitaria, culturale e congressuale” come richiede il PD nella sua mozione, ma la cui principale fonte di ricchezza deriva dall’Università Kore la cui governance, a causa delle vicende giudiziarie in cui è coinvolta, rischia di metterla a pregiudizio.
È quanto sostiene lo stesso sindaco Di Pietro il quale, pur essendo pronto a sottoscrivere tutte le iniziative alle quali i consiglieri proponenti impegnano l’amministrazione, anche perché del tutto corrispondenti ai propositi del proprio programma, sottolinea come le sorti delle indagini potrebbero sottrarre questa importantissima risorsa al suo stesso territorio impedendo quella “collaborazione tra l’università, il territorio (le amministrazioni) e le imprese” di cui si parla nella mozione. Propone, quindi, di aprire al più presto un dibattito sul da farsi, prima che accada qualcosa che possa far perdere alla città questa sua grande risorsa con tutte le chiare e gravi ripercussioni che ne deriverebbero.

Stessi dubbi manifesta il consigliere Gargaglione, il consigliere Ferrari, che reputa che la politica, la cui presenza aveva un senso nel momento della costituzione dell’università, ora dovrebbe completamente uscirne; e ancora il consigliere Comito, per il quale è fondamentale stabilire come il comune intenda relazionarsi con l’università, visto che solo pochi eletti hanno la gestione di soldi pubblici e seguire, invece un iter di democrazia che apra l’Università alla città; e infine la portavoce del M5S Marilina Frattalemi, che peraltro manifesta perplessità anche sulla definizione di città congressuale, visto che Enna non dispone ne di servizi ne di infrastrutture tali da poterla così definire.

Nessun dubbio sulle tantissime cose da fare, affinchè si possa consentire alla città di sfruttare al meglio quelle “vocazioni” di cui è naturalmente dotata e che in un altro territorio sarebbero già state fonte di enorme ricchezza. E infatti la mozione è stata approvata all’unanimità. Il sindaco elenca, tra l’altro le attività che l’amministrazione si appresta a realizzare e quelle  già realizzate, tra cui spicca la gestione del castello di Lombardia e della Torre di Federico, la quale entro febbraio dovrebbe essere regolata da una convenzione tra Comune, Soprintendenza e Agenzia del Demanio.

Ma anche riguardo all’approvazione del regolamento sui dehors emerge l’intenzione da parte del consiglio di non venire del tutto incontro alle esigenze dei commercianti ennesi.

Il principio del decoro urbano che è alla base del regolamento esposto dall’assessore Contino e degli emendamenti proposti in quarta Commissione tutti approvati in consiglio, per far sì che C.C. 21-12-2015l’estetica della città non venga disturbata da queste strutture precarie e temporanee, seppur lodevole va, tuttavia, a tradursi in una spesa che si aggira tra i 1.000,00 ai 2.000,00 euro  e che ogni commerciante anche delle zone periferiche di Enna Bassa e Pergusa dovrà affrontare per mettersi in regola, cioè per uniformarsi alle indicazioni dei colori dei teli di copertura e degli ombrelloni (panna e beige), pur non sussistendo in tali zone l’esigenza di conformità ed estetica della zona storica. Quasi si trattasse semplicemente della scelta di un cambio d’abito ad una bella donna e come se i problemi di questa città siano riconducibili semplicemente alle scelte cromatiche di qualche decina di ombrelloni sparsi per la città piuttosto che a un territorio lasciato completamente a se stesso negli ultimi vent’anni.

Era questo invece che si proponeva l’emendamento presentato dal M5S e bocciato: garantire l’uniformità  solo a Enna Alta, escludendo Enna Bassa e Pergusa, per non gravare sulle attività commerciali delle zone periferiche che devono ora sostituire tutte le coperture di cui sono già in possesso.

Infine, un ulteriore accenno va fatto all’approvazione dei quasi 500.000,00 euro di debiti fuori bilancio che riempiono l’ordine del giorno degli ultimi consigli, che vanno ad intaccare le già carenti risorse comunali e di cui bisogna ringraziare le passate amministrazioni.