Enna. Serve un confronto sui disagi al Pronto soccorso

Ospedale di EnnaC’è la necessità di tornare a confrontarsi in maniera netta sul pronto soccorso di Enna. Lo dicono a toni chiari i consiglieri comunali di Enna che hanno raccolto dati ed esperienze non molto rassicuranti. Un problema di natura organizzativa per il consigliere Giuseppe Savoca mentre per la consigliere comunale Emilia Lo Giudice non è pensabile avere due sale visite a fronte di una necessità di tra sale di cui una dedicata solo ai codici rossi.

C’è poi il problema dei problemi legato al personale in dotazione al pronto soccorso dove in atto ci sono due medici nei turni di mattina e pomeriggio ed un solo medico per la notte che deve gestire le visite in arrivo così come quelle in astanteria. Non va meglio agli infermieri che sono tre a turno e si occupano, rispettivamente, di triage (accoglienza del paziente), astanteria e sala visite. Questo, hanno ribadito soprattutto i consiglieri che svolgono l’attività di medici ed infermieri, spiega le difficoltà che si registrano al pronto soccorso. Dante Ferrari, perplesso, ha sostenuto la sensazione che sulle carenze del personale da parte dell’Asp ci fosse una sorta di rassegnazione denunciando anche le difficoltà create dall’assenza di otto primari su sedici.
A cercare di riportare tranquillità è il direttore sanitario dell’Asp, Emanuele Cassarà, che annuncia la convocazione della commissione per procedere alla definizione del concorso per primario mentre sul resto del personale spiega che si sta aspettando la definizione della pianta organica che dovrebbe avvenire a breve. A regime il pronto soccorso di Enna dovrebbe passare da dieci a quindici medici (compreso il primario), mentre gli infermieri passeranno dagli attuali venti a ventisei. I numeri attuali sono del tutto inadeguati perchè nel tempo non si è tenuto conto che l’afflusso dei pazienti, provenienti anche da fuori Enna, è aumentato. Sui lavori in corso Cassarà ha chiesto di pazientare ancora un po’ perchè, ha detto, “servono per ristrutturare e rifunzionalizzare il reparto”.
Il dibattito sul pronto soccorso ha spesso evidenziato la necessità di una maggiore presenza ed attività dei medici di base per evitare di far giungere al pronto soccorso casi che, molto spesso, possono essere curati ed affrontati dallo stesso medico di base.