Leonforte. Università popolare e Proloco hanno celebrato la Giornata della Memoria

giorno della memoriaLeonforte. L’Università popolare e la Proloco lunedì 23 gennaio hanno celebrato la Giornata della Memoria e nel tentativo di attualizzare una liturgia, che rischia di diventare retorica ripetizione, hanno attenzionato le parole dello sterminio. Il professore Nigrelli partendo dall’anatema di Noè ha ricostruito la tripartizione dei popoli in semiti, camiti e iafetiti e muovendo dalla diaspora e giungendo al pogrom ha enumerato le perenni persecuzioni antisemitiche, non tralasciando l’ oremus et pro perfidis Judaeius dei “Venerdì Santi” della sua infanzia. Genocidio, olocausto e ricordo si sono intrecciati nell’analisi di una Germania sconfitta e affamata: disoccupazione, inflazione e indebitamento hanno alimentato il malessere popolare, cavalcato dal demagogo Hitler, che nei non ariani e negli improduttivi trovò la formula del consenso dei primi del 900. La propaganda utilizzò allora formule a noi note: “ogni clandestino è un nemico” e “ci levano il pane” . Loro contro noi e loro erano gli Ebrei, in quanto Ebrei, ma non degni erano considerati anche i geneticamente difettosi ossia gli handicappati, sebbene ariani: i primi a subire l’oscenità del rifiuto. Sterilizzati nell’operazione T4 e poi gassati come i gay, gli zingari, i testimoni di Geova, i dissidenti politici e gli invisi al potere, come quei sei milioni di Ebrei che pretendono il ricordo. Hannah Harendt vide la banalità nella burocratizzazione delle quote e del servizio ben svolto e la denunciò, appellandosi alla capacità critica del singolo individuo, pronto a persuadersi della giustezza del profitto e dell’interesse sempre e in ogni luogo. La ricca lezione si è conclusa con un altro ricordo, più intimo e non meno doveroso. La professoressa Maria ha voluto salutare monsignor Laneri morto nel 1975, che tanto fece per Leonforte e l’ha voluto ricordare con questo motto rivoluzionario anche per i fans del pop Francesco: “la voce dei preti è la voce della Chiesa, ma la voce della tua coscienza è la voce di Dio. Segui la tua coscienza”.


Gabriella Grasso