Enna: Sicilia Futura su gestione Acqua, replica a M5S e chiede a Sindaco di Pietraperzia da che parte sta!

M5S acqua pubblicaEnna. “E’ di questi giorni la notizia con cui l’assessorato regionale all’Energia, e specificatamente il Dipartimento Regionale dell’acqua e dei rifiuti, ha dichiarato inammissibili le delibere, votate da diversi comuni siciliani, sul ritorno alla gestione pubblica dell’acqua”, così esordisce il Consigliere comunale del gruppo “Sicilia Futura. “L’argomento, nel mese di novembre u.s., fu oggetto di un acceso dibattito consiliare, che ci vide contrapposti al gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle – ricorda Gargaglione – il motivo del contendere, fu proprio, la mancata approvazione della delibera, con cui, a dire dei grillini, si doveva avviare ai sensi della della L.R. n.19/2015 la procedura per la gestione diretta del servizio idrico, ovvero il ritorno alla gestione pubblica. La determinazione assunta dal predetto assessorato, di fatto conferma la bontà della nostra azione politico-amministrativa, ispirata, semplicemente, al senso di responsabilità e non ai facili populismi. Inoltre, le nostre perplessità circa l’applicazione della L.R. n.19/2015, in quanto impugnata dal governo nazionale, hanno trovato riscontro nella nota diramata, a fine novembre 2015, dall’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico. Infatti, la predetta Autorità in ossequio al decreto Sblocca Italia, ha previsto per quei Comuni che non l’avessero ancora fatto, ed è il caso di Barrafranca, l’adesione obbligatoria ai competenti ambiti territoriali ottimali, al fine di garantire il rispetto del principio di unicità della gestione del servizio. Tale asserzione ha demolito una parte sostanziale della summenzionata legge e precisamente il comma 6, dell’art.5 “ Regime transitorio”, che dava facoltà ai Comuni di tornare alla gestione diretta del servizio, in quanto non si era determinata effettivamente l’implementazione sull’intero territorio di pertinenza della gestione unica”.
Per cui alla luce di quanto esposto Il Consigliere Gargaglione ritiene: “doveroso, a distanza di soli due mesi, replicare all’on. Mangiacavallo, per sottolineare che ne io ne il sindaco Dipietro, abbiamo inteso ingannare i nostri concittadini, piuttosto abbiamo preferito assumerci la responsabilità di dire la cruda verità. Invece, all’onorevole Mangiacavallo, ma più in generale ai pentastellati locali, chiedo le ragioni che hanno indotto il sindaco di Pietraperzia, a non sostenere in sede di assemblea dell’ATO idrico (n.d.r.: non è che sia di meno il comportamento del primo cittadino pietrino sulla gestione dei rifiuti, e ricordiamo ai lettori che è anche componente del CdA della SRR), la nostra ed unica battaglia possibile, vale a dire la risoluzione anticipata del rapporto per grave inadempienza contrattuale di Acquaenna, dovuta al mancato versamento della quota annuale, pari ad € 600.000 circa, relativa al canone di concessione”.
Conclude Paolo Gargaglione: “Ovviamente, non possiamo arrenderci di fronte alle difficoltà burocratico-amministrative, bensì, nelle more che trovi piena applicazione la volontà popolare espressa con il referendum del 2011, dobbiamo pretendere dall’ente gestore, una sostanziale riduzione della tariffa”.