Leonforte. Nuovo processo a 3 medici, per la morte di Gabriella Gallo

gabriella galloLeonforte. E’ stato fissato per il 15 marzo prossimo il processo d’ appello a carico di tre medici dell’ ospedale Branciforti, accusati di avere responsabilità colpose nella morte di Gabriella Gallo, morta nel marzo 2011 per le complicanze insorte dopo un taglio cesareo. Il processo d’ appello riguarda i tre medici che in primo grado avevano scelto il rito abbreviato, concluso dinanzi al Gup del tribunale di Enna con una condanna e due assoluzioni.
A ricorrere in appello, oltre ai legali del medico condannato, la Procura di Enna e la Procura generale. In primo grado era stato condannato ad 1 anno e 4 mesi, con il beneficio della non menzione sul certificato penale, l’ anestesista Matteo Gelsomino, difeso dall’ avvocato Maurizio Prezzavento. Assolti per non avere commesso il fatto erano stati il chirurgo Angelo Muratore e il ginecologo Giuseppe Vitale, difesi dagli avvocati Ones Benintende e Giovanni Luca Cosantino. La procura di Enna ha impugnato l’ assoluzione solo per il chirurgo Muratore, ma non per il ginecologo Vitale, per il quale il Pm Fabio Scavone aveva chiesto l’ assoluzione.
La procura generale ha invece impugnato entrambe le assoluzioni. In primo grado il Gup aveva ritenuto, sulla base di una perizia disposta su richiesta delle difese, che non possono ravvisarsi responsabilità a carico dei chirurghi che vennero chiamati ad intervenire quando ormai, almeno secondo il giudice, la situazione della puerpera era precipitata. Il Gup ha condannato l’ anestesista al risarcimento dei danni in favore delle parti civili costituite da quantificare e liquidare in sede civile, ma ha anche inflitto il pagamento di una provvisionale di 160 mila euro complessivi in favore del marito ed i tre figlioletti, difesi dall’ avvocato Augusto Mongioj e di 40 mila euro a ciascuna delle altre parti civili costituite con l’ avvocato Giuseppe Dacquì. La Gallo era stata sottoposta al ta glio cesareo, ma le sue condizioni erano rapidamente precipitate. Venne disposto il trasporto a Palermo, dove Gabriella Gallo giunse ormai priva di vita, ma da quando è stato praticato il cesareo a quando venne deciso il trasferimento a Palermo, secondo quanto emerso trascorsero circa 4 ore.
Altri 3 sanitari dello stesso ospedale hanno scelto il giudizio ordinario che si celebra dinanzi al tribunale di Enna. il processo è alle battute finali e alla prossima udienza deporranno i testi della difesa. I sei sanitari erano stati iscritti nel registro degli indagati poco dopo la denuncia presentata alla Procura di Nicosia dai familiari di Gabriella Gallo. Secondo le perizie del Pm la Gallo avrebbe dovuto essere sottoposta a isterectomia quando, dopo il cesareo era sopravvenuta una violenta emorragia e ci furono ritardi nel predisporre il trasferimento, avvenuto in ambulanza.

GIULIA MARTORANA per il quotidiano La Sicilia