Romanzo Criminale in Consiglio Comunale. Sveglia Leonforte, è tempo di Family Day!

Romanzo Criminale in Consiglio Comunale. Sveglia Leonforte, è tempo di Family Day!

Nel nome del padre, del figliol prodigo e del bene comune

Romanzo CriminaleLeonforte. Sveglia gente, è ora di essere civili: Pd e squadra Sinatra(Arca e movimenti a sostegno) si apprestano a tornare insieme per difendere i diritti dei propri figli: i cittadini. E’ tempo di Family Day in nome del bene comune, della difesa dei valori della vera politica, del “cambiare tutto per non cambiare nulla”, di un futuro dove tutti potranno vivere felici e contenti, in una civile unione della famiglia tradizionale dove non ci sono partner di serie a e di serie b: Big Bang, Squadra Sinatra e Pd tutti insieme appassionatamente.

Prima o poi sarebbe dovuto accadere, succede in ogni grande e vera storia d’amore: ci si ama, si litiga ma ci si ama. Non mancano ovviamente i litigi, le incomprensioni, l’emergere dei rispettivi egoismi e, se questi prendono il sopravvento ecco che la separazione, e in casi estremi l’abbandono del tetto coniugale, si rendono necessari. Segue la fase dell’odio, delle ripicche, del “Non è colpa mia se è finita, merito di meglio”. Al via dunque ai paladinismi, alle opposizioni per principio e alle scelte per sfizio. Quand’ ecco che la nostalgia canaglia spunta dal nulla, come un colpo a tradimento, e all’insaputa degli stessi amanti, in un big bang di sorprendenti dichiarazioni d’amore. Si torna dunque alle lettere d’amore non più scambiate sotto i banchi di scuola, ma sopra gli stessi, in pubblica adunanza.

E’ ciò che è accaduto il 28 gennaio 2016, in apertura del consiglio comunale, il cui principale Odg doveva essere la tematica dell’Ospedale FBC, ma il Presidente del CC dava lettura di una comunicazione: il gruppo consiliare Pd deponeva le dimissioni dei propri Presidenti e vice Presidenti dalle commissioni consiliari in segno di apertura a un dialogo a 360° con l’Amministrazione. Insomma un anno zero da cui ripartire tutti insieme appassionatamente. A seguire una seconda comunicazione anch’essa di “apertura”, questa volta da parte dell’Amministrazione Sinatra, dai movimenti che la appoggiano e dai CC che la rappresentano, che dichiarava con un documento la decisione di aderire al Partito Democratico per “condividere spazio pubblico politico locale che resti in contatto con i cittadini e che sia capace di costruire il futuro e affermare il giudizio critico sulla vita pubblica della collettività”.
Fatte le rispettive dichiarazioni d’amore il cc Ghirlanda ha porto gli auguri congratulandosi anche per l’ingresso della destra, della destra pura.
Tutto si ricompone dunque, come Al Bano e Romina, come il Big Bang e il Pd, o la Squadra Sinatra e il Pd, e naturalmente anche il Big Bang con la Squadra Sinatra si schiacciano l’occhiolino (nei mesi scorsi anche tra le due era avvenuto uno scambio di lettere d’intesa e di possibile amore). Il tutto mentre il Pd provinciale vive un dramma alla “Cime Tempestose”: Il Commissario del Pd, Ernesto Carbone, è in contrapposizione a certe espressioni di forze politiche che ancor da certe parti influenzano le segreterie di partito e che pure non rispondono più a un elettorato che non vuole le stesse persone che ci sono da 40 anni ma i 40enni di oggi.. Intanto anche i Sindaci di Piazza Armerina (Miroddi) e Nicosia (Bonelli), pur eletti in liste civiche, hanno aderito al PD.

E’ in atto un complotto a futura memoria elettorale? O è tutto casuale dettato dalle leggi alchemiche e imprevedibili dell’amore? Come sembra essere il caso di Leonforte, dove, nessuna delle due parti (Pd e Squadra Sinatra), secondo il vox populi, si aspettava l’uno il gesto dell’altro?
I gufi, quelli che alle grandi storie d’amore fatte di tradimenti, separazioni, abbandoni di tetti coniugali, divorzi all’italiana, e di nuovo inciuci e relazioni extraconiugali, non credono e non ci trovano nulla di civile; i più tradizionalisti insomma, hanno un’idea più radicale e pratica della cosa: una volta lasciati non si torna più indietro, meglio ancora se non ci si fa manco più vedere. A loro l’arduo compito di scoprire se la storia d’amore non sia mai veramente finita e se era tutto un complotto. E già, perché chi potrebbe mai credere che Pd e Squadra Sinatra si siano dichiarati di nuovo amore l’uno all’insaputa dell’altro? Possibile che nessuno ne sapesse niente. Che non ci sia stato almeno un complottino, un accordino, un dialogo furtivo alla Romeo e Giulietta?
“Ma eran tutti di sinistra e c’era da aspettarselo che prima o poi sarebbero tornati nella stessa Arca”, direbbe chiunque, figuriamoci i gufi.
Il complotto, a pensarci bene, allo stato attuale delle cose, parrebbe improbabile in quanto privo di azzeramenti preventivi di giunta o di presidenza o vice presidenza del Consiglio per esempio.
Ma che accordo complottistico sarebbe quello che non preveda uno “sparti di acque” di sorta?
E a chi fa il gufo dei gufi, il CC Cremona ha fatto intendere che chi oggi storce il naso potrebbe presto convolare a nozze con quel Partito che, nonostante tutto, si continua a frequentare e che, per dirla con parole del Commissario Carbone “è un partito aperto, una forza attrattiva. Quando i requisiti ci sono noi siamo i primi a dar loro il benvenuto”.
Tralasciando i gufi, nella seduta del consiglio, Trecarichi ha a sua volta posto un importante interrogativo: “ma c’è un partito democratico 1, un partito democratico 2 o è un unico partito democratico?”
E già, perché in ogni grande storia d’amore non possono mancare relazioni extraconiugali.

Ma facciamo un celere passo indietro.
Nasce la lista civica per Leonforte Comune Virtuoso – composto anime di sinistra nuove e vecchie – che, dopo aver sfidato e vinto le primarie contro il Pd va a concorrere per le elezioni del 2013 non vincendole ma riuscendo cmq a risollevare il partito (pur essendo due “gruppi diversi” puntualizzava ai tempi l’ex cc D’Agostino). All’indomani delle elezioni, ha quindi inizio una timida intesa con Il Pd, sotto la stessa tessera ma non lo stesso tetto perché Comune Virtuoso si trasforma in Big Bang rimanendo un movimento staccato dal Pd. Una coppia di fatto dunque, ma priva ancora di una legislazione che riconosca il loro legame. Le distanze a lungo andare, cominciano a farsi sentire, creando dissapori soprattutto in sede amministrativa.
Il colpo finale si ha con la proposta di aumento le tasse per via del piano di riequilibrio proposto dall’amministrazione e votato favorevolmente dai cc della stessa e dal big Bang, contrario invece il Pd ed altri CC; la proposta di aumento non passa. E la storia d’amore si sgretola rovinosamente con l’espulsione dei 3 cc del Big Bang dal partito, niente più stessa tessera, ma chissà che il tetto non possa diventare unico un giorno … culminando perché no, in una unione “civile”?

Sveglia Leonforte! E’ dunque giunto il tempo di cambiare verso per non cambiare partito, di essere coraggiosi rimanendo dove si è. O di uscire dall’immobilismo in cui realmente ci si trova?
Su questo il CC Di naso (Pd) ha offerto una riflessione che potrebbe diventare, a lungo termine, chiave di lettura su questo riavvicinamento politoco: “Noi come partito siamo stanchi di quell’immobilismo che si è creato non solo a livello locale ma anche provinciale. Il commissariamento del partito ha fatto si che tutta la politica ennese quanto meno ha taciuto su diverse problematiche grosse che hanno colpito anche il nostro territorio anche in maniera devastante: ospedale, forestali, formazione. Con questo silenzio assordante non è si è creato nulla, siamo commissariati e non si parla altro che di renziani contro renziani. Io mi permetto di aggiungere una piccola cosa: nei Comuni madoniti hanno chiuso il punto nascita. E’ successa la baraonda. A Leonforte ci stanno demolendo un Comune e ancora noi stiamo fermi a guardare. A Petralia , quando hanno chiuso un punto nascita la Chiesa, le istituzioni, le associazioni hanno bloccato tutte le madonie: da Gangi sino a Tremonzelli, tutto chiuso per far sentire la loro voce. Lo scontro istituzionale si deve avere in campagna elettorale, quando si è qui si deve pensare ad amministrare per i nostri cittadini, questo è il dovere che abbiamo dal punto di vista politico che umano. Noi dobbiamo trovare quello che ci accomuna non che ci divide”.

Che questo sacrificio di tornare sotto allo stesso tetto lo si stia facendo per un’idea di “bene comune” ?
Finalmente? E per quanto tempo? Come reagiranno i delusi che credevano di essersi finalmente liberati come di una zavorra, di un partito che, checché se ne dica, continua a rimanere l’unico più strutturato in Italia? Ma soprattutto come si comporterà la “nuova maggioranza” quando dovrà affrontare in consiglio tematiche hanno diviso e non unito come: tasse, regolamentazione unioni civili, o atti propedeutici al piano di riequilibrio?
A chi risponderà?

Livia D’Alotto