Valguarnera. Maggioranza e opposizione sono proprio arrivati ai ferri corti

comune valguarneraValguarnera. Maggioranza e opposizione sono proprio arrivati ai ferri corti. Accuse e contro accuse al vetriolo si moltiplicano ad ogni piè sospinto, basta una dichiarazioni un po’ fuori le righe per scatenare il putiferio. Tutto ciò nonostante l’invito della superiore istituzione a moderare i toni. Questa volta l’oggetto del contendere è il Piano triennale anticorruzione. Nei giorni scorsi il gruppo di opposizione “l’Altra Voce” aveva dichiarato che il Piano sarebbe stato approvato senza tenere conto delle direttive dell’autorità nazionale e senza che il consiglio comunale avesse deliberato i criteri di massima. Non si è fatta attendere la replica del sindaco Francesca Draià che ha catalogato come “inopportune, tendenziose, strumentali e false”, le dichiarazioni a mezzo stampa del gruppo di opposizione, “finalizzate esclusivamente per tentare di screditare l’Amministrazione e disinformare i cittadini”. Per il sindaco, la delibera approvata dalla Giunta, ha mirato alla conferma provvisoria del precedente Piano, in attesa della predisposizione del nuovo Piano Nazionale triennale da parte dell’ANAC, in attesa di pubblicazione e che il consiglio comunale sarà certamente investito della problematica appena sarà disponibile quello nuovo, come lo saranno le realtà socio-economiche attive che operano nel territorio. Ma la controreplica del gruppo a firma del coordinatore Gabriele Leanza non si è fatta attendere. “Le dichiarazioni del Sindaco –afferma- denotano una palese frustrazione dovuta all’incapacità di comprendere la funzione di controllo che deve svolgere la minoranza a tutela delle istituzioni comunali. Abbiamo l’impressione che stia perdendo la pazienza, poiché non abituata al confronto democratico. Dopo mesi di amministrazione non ha ancora compreso che la gestione della pubblica amministrazione non è una “cosa loro“ ma “una cosa di tutti“. Noi, senza farci intimidire da pubbliche dichiarazioni e privati richiami, continueremo la nostra battaglia politica in difesa del ruolo istituzionale assegnatoci dagli elettori.” Poi entra nel dettaglio: “Abbiamo invitato la Giunta a revocare la delibera che approva il Piano anticorruzione, visto che deve essere predisposto rispettando le direttive deliberate dall’ANAC e che deve esprimersi il consiglio comunale. Più volte abbiamo presentato atti d’indirizzo per migliorare il settore dei servizi sociali, del recupero urbano e della finanza locale e per impiegare al meglio l’utilizzo delle risorse finanziarie dell’ente ma s’impedisce sistematicamente al nostro gruppo di esprimersi; ogni volta che un nostro consigliere comunale prende la parola, dopo poco tempo, uno di loro invita il Presidente a togliere la parola e passare immediatamente al voto. Sul piano del controllo dell’azione amministrativa, vari sono stati i nostri richiami sia al Presidente del Consiglio sia al Sindaco, al fine di garantire il rispetto delle regole e della convivenza democratica all’interno e all’esterno delle istituzioni comunali. Abbiamo evidenziato con le nostre interrogazioni un metodo di gestione della cosa pubblica in palese contrasto con norme vigenti. Noi non rilasciamo “dichiarazioni false”, appaiono invece superficiali e fuorvianti i pareri espressi da alcuni funzionari sulle nostre contestazioni. Abbiamo sostenuto con puntuali riferimenti normativi l’illegittimità della procedura che ha conferito l’incarico di responsabile dell’ufficio tecnico; In merito alla delibera che ha sostanzialmente modificato il regolamento degli uffici e dei servizi, il nostro gruppo consiliare ha evidenziato che la giunta non poteva deliberare in mancanza di una nuova delibera del Consiglio Comunale; su quest’argomento attendiamo il parere del Prefetto e dell’Assessorato agli Enti Locali.

Rino Caltagirone