Scelta concordata, il Prefetto Guida “salva” il Ministro Alfano?

A pensare male si fa peccato_ma spezzo ci si azzecca“Il mio trasferimento – afferma l’ex Prefetto di Enna, Fernando Guida – non è una rimozione. Scelta concordata, indipendentemente dalla vicenda. Anzi, il commissariamento della Kore da me invocato è stato poi accelerato e attuato dal Viminale…”; lasciando il Prefetto intendere che le pressioni, se ci furono, comunque non trovarono spazio al Viminale. Guida conclude: “Tutto concordato. Avevo chiesto di avvicinarmi a Roma dove risiede la mia famiglia”.


Ma i cittadini ennesi – e, non al bar dello sport – non credono a questa dichiarazione. E’ opinione diffusa che queste parole servono solo a “salvare” il Ministro Alfano.
Diceva Andreotti: “A parlare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina”!


Le pressioni sul segretario del viceministro Bubbico per cacciare il prefetto di Enna
“Angelino sta dormendo…”. Da un capo del telefono c’è Mirello Crisafulli, dall’altro Ugo Malagnino, segretario del vice ministro degli Interni Filippo Bubbico.
Il ras del Pd ennese mette subito in chiaro: “Questa cosa bisogna farla prima di Natale, prima che parta parta per le vacanze”. Ugo Malagnino lo rassicura: “Parlo io con Bubbico e il nome del prefetto sarà inserito nella lista dei prefetti da spostare”. Il 23 dicembre il prefetto di Enna Fernando Guida viene “trombato” dal Consiglio dei ministri. “Oggi – si dicono Crisafulli e Malagnino – è proprio una bella giornata”.
Il Fatto Quotidiano pubblica le telefonate al segretario del viceministro Bubbico per cacciare il prefetto scomodo. Telefonate che sono contenute nel fascicolo in cui risulta indagato anche Angelino Alfano. Il nome del ministro dell’Interno è finito nel registro degli indagati per “abuso d’ufficio” insieme a Crisafulli, Malagnino, Bubbino e al presidente della Fondazione Kore Cataldo Salerno che Guida, guarda caso, stava per commissariare. “Nei giorni precedenti (al Consiglio dei ministri che decide lo spostamento del prefetto, ndr) – spiega il Fatto Quotidiano – gli investigatori delle Fiamme Gialle registrano frenetiche conversazioni tra Enna e Roma”. È in questi giorni che avviene l’incontro tra Bubbico e Salerno. Si vedono a Roma. Al tavolino del bar Sant’Eustachio c’è pure Magnino. Secondo la ricostruzione del quotidiano diretto da Marco Travaglio, Crisafulli si sarebbe speso più volte per chiedere ad Alfano lo spostamento di Guida. Ad Angelo Capodicasa, ex parlamentare della Regione oggi parlamentare del Pd, ha chiesto un incontro con il ministro dell’Interno. Incontro che poi non si è tenuto. Quindi prova di arrivare a Bubbico tramite Malagnino. Infine, alla vigilia del Consiglio dei ministri, punta a Giuseppe Firrarello, suocero del sottosegretario Ncd Giuseppe Castiglione. Sta di fatto che il 22 dicembre i cellulari di Firrarello e Crisafulli vengono agganciati dalla stessa cella telefonica del centro di Catania. È qui che, secondo gli investigatori, si sarebbe tenuto l’incontro per decidere il trasferimento di Guida.
Il 23 dicembre si tiene il Consiglio dei ministri. Guida viene trasferito. Crisafulli e Malagnino brindano: “Oggi è una bella giornata”.


Pochi giorni dopo Crisafulli poteva festeggiare, ancora al telefono, con il prorettore dell’ateneo Kore Giovanni Tesoriere: «Congratulazioni Mirello — gli dice il docente — abbiamo fatto centro».

L’inchiesta della Procura di Roma che vede il titolare del Viminale indagato per abuso d’ufficio per il trasferimento di un prefetto rischia di diventare un terremoto per il governo. Per la mozione di sfiducia ad Alfano, annunciata da M5S, che sarà presentata al Senato. E per gli intrecci tutti in salsa Pd che, a prescindere dalle responsabilità di Angelino, stanno venendo fuori in relazione a quell’enclave democrat (nel 2012 andò a tenere una lectio magistralis l’allora segretario del partito, Pier Luigi Bersani, a fine gennaio doveva essere il ministro Dario Franceschini a inaugurare la nuova biblioteca, ma poi diede forfait) che è l’università Kore di Enna al centro del caso. Enclave di cui è dominus un Pd che Renzi&co vorrebbero archiviare, quel Vladimiro Crisafulli detto Mirello, un tempo sovrano assoluto della cittadina (celebre il suo: «A Enna io vinco col maggioritario, col proporzionale e pure col sorteggio»), ora sconfitto ma pur sempre potente.

Alfano è solo l’ultima figura eccellente risucchiata dalle vicende del sapere e del potere che è l’università a Enna. Il presidente dell’authority antitrust Giovanni Pitruzzella è tuttora indagato perché, come arbitro scelto dal consorzio universitario ennese (che ha fatto nascere la fondazione Kore), nel 2008 avrebbe favorito illegittimamente proprio la struttura cara a Crisafulli per comporre una lite con l’ateneo di Catania. La richiesta di archiviazione della Procura è stata più volte respinta dal gip. Ma la vicenda è già costata a Pitruzzella la corsa alla Corte costituzionale. Sotto inchiesta sono finiti, nei giorni scorsi, i membri della commissione di laurea di Scienze economiche e giuridiche della Kore che avrebbero dato una valutazione generosa, in cambio di favori, a Emanuele Caramma, figlio di un’altra figura molto influente, almeno fino a poco tempo fa: il giudice Silvana Saguto, a sua volta indagata e sospesa dallo stipendio e dalle funzioni per un’allegra gestione degli incarichi sui beni confiscati.