Burocrazia kafkiana. Ad Agira lo strumento urbanistico è vigente, adottato o scaduto?

agiraAgira. Il 18 dicembre scorso con una lettera del Comitato cittadino, firmata dal presidente Elio Pistorio, viene posta al sindaco, all’assessore all’Urbanistica e al dirigente del quarto settore Tecnico una domanda precisa: “Ad Agira lo strumento urbanistico è vigente, adottato o scaduto?” Ma dalla risposta arrivata prima il 20 gennaio scorso al Comitato cittadino da parte dell’ufficio tecnico e poi dal sindaco si ha l’impressione di trovarsi di fronte a una burocrazia di tipo kafkiano. “Si precisa –si legge nella nota dell’ufficio tecnico- che circa l’attività del Prg consumati per ultimo da parte del Consiglio comunale sono i seguenti: Delibera del C.C. n. 48/2012 ad oggetto: direttive generali ex art. 3 legge regionale n.15/1991 per la formazione del Prg; Delibera di C.C. n.6/2014 ad oggetto: approvazione progetto di massima del Prg di cui alle direttive della L.r. n.15/1991 deliberate dal C.C. nella seduta del luglio 2012 verbale n. 48. E’ stato depositato lo studio della Vas e Via e si è in atteso di acquisire lo studio geologico tecnico e lo studio agricolo forestale. Qualora la S.V. sia interessata a conoscere la destinazione urbanistica di qualsivoglia parte del territorio comunale, potrà richiedere apposita certificazione specificando gli estremi catastali dell’area per cui richiede la destinazione, ecc. ecc.”. Una risposta che non ha soddisfatto per nulla il Comitato cittadino che, con una successiva missiva inviata al sindaco e all’assessore all’urbanistica, lamenta che “non è stata fornita alcuna risposta alla richiesta. Non abbiamo fatto alcuna richiesta di accesso a documenti amministrativi”. Ed ecco la risposta del sindaco: “In riscontro alla nota in oggetto, si rappresenta che, per costante giurisprudenza, la ratio dell’istituto dell’accesso ai documenti amministrativi è quella di consentire, a chi sia titolare di un interesse legittimante, la conoscenza di documenti fisicamente individuati o individuabili ed esistenti presso l’Amministrazione che li ha formati o li detiene e non già ad imporre ad essa un’attività di elaborazione di dati e documenti, allo scopo di rispondere alle esigenze conoscitive del richiedente. Infatti, la tutela riconosciuta con la normativa sull’accesso non può dilatarsi al punto tale da imporre al Comune un vero e proprio facere specifico, ciò, invero, esula completamente dal concetto di accesso configurato dalla legge, consistente solo nel lasciare prendere visione – quindi in un pati – o, tutt’al più, in un facere strumentale, cioè una semplice attività materiale di estrazione di documenti richiesti, al fine di metterli a disposizione del richiedente, in considerazione di ciò la citata richiesta non risulta accoglibile”.

prgDi trasparenza in diversi comuni dell’ex provincia di Enna, riguardo ai Piani regolatori generali, se ne intravede poca, quasi nulla. Nell’era delle consultazioni in tempo reale via web la trasparenza dei meccanismi che riguardano i settori tecnici (e non solo), cioè quelli importanti per la vita dei cittadini sono ancora scarsi. Nella sostanza, prevale in molti l’opacità. Prendiamo il caso, senza entrare nella diatriba tra Amministrazione comunale e Comitato dei cittadini, del Comune di Agira. Se si vuole consultare on line il Prg e la sua cartografia ci si trova di fronte ad un muro: “Questo documento –si legge sul sito- è protetto da password”. Una contraddizione, nonostante nella pagina della trasparenza dello stesso Comune, nel capitolo Pianificazione e governo del territorio, sia riportato il D.Lgs. 14/03/2013, n. 33 dove all’art. 39 sulla trasparenza dell’attività di pianificazione e governo del territorio si legge: “Le pubbliche amministrazioni pubblicano: gli atti di governo del territorio, quali, tra gli altri, piani territoriali, piani di coordinamento, piani paesistici, strumenti urbanistici, generali e di attuazione, nonché le loro varianti”. Non solo, “una delle novità introdotte dal D.L. 13-5-2011 n. 70, cosiddetto “Decreto Sviluppo” (convertito in legge dall’art. 1 L. 12-7-2011 n. 106) è l’obbligo per i Comuni di pubblicare nei propri siti informatici gli elaborati tecnici allegati alle delibere di adozione o approvazione degli strumenti urbanistici, nonché delle loro varianti”. Nonostante ciò, molti comuni dell’ex provincia di Enna non hanno ancora pubblicato online il Prg e relativa cartografia. Non è roba da poco se si pensa che alcuni mesi fa uno studente ennese in ingegneria, per portare a termine uno studio assegnato da un suo docente, a Enna è dovuto ricorrere alla raccomandazione per avere in formato digitale alcune cartografie del Prg. Al contrario di un suo collega di Piazza Armerina, cui è stato dato il compito di occuparsi del suo comune di origine, che ha potuto consultare invece tutto quanto gli serviva compresa la cartografia direttamente dal sito comunale, senza scomodare nessuno. Infatti, Piazza Armerina e Regalbuto sono due Comuni che hanno inserito nel proprio sito norme tecniche, regolamenti e cartografie del PRG. Insomma, due comuni virtuosi che permettono ad un loro cittadino privato di esercitare liberamente il diritto di sapere cosa può fare a casa sua e quali sono le regole.

Giacomo Lisacchi



Per semplificare l’accesso di cittadini ed imprese agli elaborati tecnici allegati agli atti di approvazione degli strumenti urbanistici, all’articolo 32 della legge 18 giugno 2009, n. 69, e successive modificazioni, dopo il comma 1, è aggiunto il seguente:
“1-bis. Per le finalità di cui al comma 1, gli elaborati tecnici allegati alle delibere di adozione o approvazione degli strumenti urbanistici, nonché delle loro varianti, sono pubblicati nei siti informatici delle amministrazioni comunali, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”.