Enna. Nuovo sopralluogo tecnico ieri pomeriggio, nell’area sottoposta a sequestro dallo scorso 23 dicembre in cui si trovano i ruderi della chiesetta di Kamuth. Al sopralluogo hanno partecipato i consulenti delle parti ed i legali di fiducia. Ad essere stati raggiunti dall’informazione di garanzia sono l’ingegnere Paolo Puleo responsabile dell’ufficio tecnico comunale, che ha nominato come avvocato di fiducia Michele Caruso e Rosario Arena titolare di una ditta che ha eseguito alcuni lavori sul sito che ha invece nominato l’avvocato Giuseppe Lo Vetri. Le ipotesi di reato su cui si concentra attualmente l’attenzione del sostituto procuratore Francesco Rio, che sta coordinando le indagini condotte dai carabinieri della polizia giudiziaria in servizio in procura e del nucleo investigativo, sono quelle relative a violazione delle norme che riguardano i lavori edili su siti dove si trovano beni culturali e deturpazione di beni archeologici. Dopo il sequestro dell’area, avvenuto poco prima di Natale, a seguito di approfondimenti di indagine è stata ampliata la porzione sottoposta al provvedimento cautelare ed è stata anche rinvenuta e immediatamente sequestrata, su disposizione dell’autorità giudiziaria, una discarica abusiva nelle vicinanze dell’area in cui si sarebbe verificato il presunto abbattimento con un mezzo meccanico, nel corso dei lavori di messa in sicurezza della Sp2, dopo il crollo che ha interessato viale Paolo e Caterina Savoca ad inizio dello scorso mese di novembre. Tre in tutto gli esposti presentati in procura, quello di Legambiente, che ha dato impulso all’avvio dell’attività di indagine, e quelli del proprietario della Torre che si trova accanto alla chiesetta, e dal proprietario della stessa. I due proprietari sono rappresentati dall’ avvocato Marianna Grimaudo e Legambiente ha nominato Gaetano Cantaro. Gli esposti presentati sulla vicenda mirano ad accertare la sussistenza di eventuali responsabilità anche in relazione all’eventuale violazione del vincolo paesaggistico gravante sul cosiddetto “Vallone Scaldaferro”, nel quale rientra la chiesetta.

Tiziana Tavella per il quotidiano La Sicilia


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