Enna. Rifiuti, con la crisi alle spalle adesso si pensi ad un servizio certo

Valguarnera autoparco mezzi Ato RifiutiE adesso che si riprenda regolarmente la raccolta differenziata. All’indomani della – temporanea – soluzione trovata dai sindaci insieme al commissario dell’Ato “EnnaEuno” e al Collegio dei liquidatori c’è la necessità di ridare certezze e serenità ai cittadini che hanno assistito inermi alla crisi che ha portato a cumuli di rifiuti per la città. I sindaci hanno dato alla governance dell’Ato quindici giorni per abbassare i costi del servizio, se non ci riusciranno si passerà alle vie forti. In questo periodo però c’è la necessità che si dia un segnale di sicurezza ai cittadini e questo non può non passare da una ripresa della differenziata. Mollare la presa adesso significherebbe buttare via tre mesi di lavoro (che va comunque migliorato nella gestione) e lanciare un messaggio farebbe mancare certezze ai cittadini a cui è stato più volte detto che la differenziata porta dei benefici. Ed in effetti è così ma va fatta e va fatta bene.
E così spetterà adesso all’Ato togliere ad Enna gli ultimi cassonetti rimasti (un passaggio che deve essere fatto già da settimane ma che la crisi ha posticipato) mentre al comune, laddove di competenza, il compito di supporto.
Intanto sulla crisi che si è vissuta in questi giorni ad Enna è intervenuto il gruppo consiliare del Pd.
“È sotto gli occhi di tutti il vergognoso degrado in cui versa la città dopo giorni di mancata raccolta ed accentuato dal fatto che il sistema della differenziata ha determinato la presenza di rifiuti organici sotto ogni abitazione provocando il proliferare di animali infestanti” dicono i consiglieri secondo cui “la scelta del sistema porta a porta cosi diffuso quando non si è certi del perfetto funzionamento, espone a rischi che andavano valutati anzitempo e che andavano quanto meno posti quando sono arrivati i segnali di Dicembre relativamente alle ore di straordinario ed ai costi del nolo mezzi”.
I consiglieri ritengono quindi che forse andava ascoltato “chi ha sostenuto la tesi che Enna si sarebbe prestata di più ad una tipologia di raccolta basata su isole Ecologiche ed Ecopunto” concludendo così: “Invece di affannarsi nella ricerca di soluzioni rispetto anche alla gestione, utilizzando il peso della quota societaria (15%) ed esercitando il ruolo di riferimento e guida, quale quello del comune capoluogo, si punta il dito nell’attesa che il sistema collassi, non curanti delle ricadute in termini igienico sanitari ed occupazionali”.
In merito al compito assegnato al commissario e ai liquidatori di mettere mano all’abbassamento dei costi anche i comuni, però, dovranno riflettere sui propri compiti pensando se adesso non sia arrivato il momento di iniziare a deliberare un costo del servizio che sia reale rispetto ai costi. Non è un segreto che alcuni comuni deliberano un costo che non riesce neanche a sostenere il proprio cantiere e questo gap (oltre ad alcuni eccessivi costi) ha anch’esso contribuito a creare il buco.