Villarosa. Protestano genitori bambini scuola dell’infanzia “Villanova” per odori maleodoranti

Villarosa scuola VillanovaVillarosa. Protestano i genitori dei bambini della scuola dell’infanzia “Villanova” per gli odori maleodoranti che spesso avvolgono la zona del plesso scolastico. Sotto accusa i fumi che fuoriescono da un’antica fabbrica artigianale, ditta che si trova nelle vicinanze e che si occupa della produzione pregiata di cotto siciliano. “Nella mattinata di due giorni fa -affermano i genitori dei bimbi, che nel frattempo hanno costituito un comitato di protesta- è stato avvertito un eccessivo odore di fumo a causa del fatto che a pochi metri dalla scuola è presente una piccola fabbrica. La responsabile ha avvertito il sindaco Franco Costanza che con ordinanza immediata ha fatto chiudere il plesso. Sono state avvertite le forze dell’ordine e la struttura Arpa di Enna che ha prelevato dei campioni di materiale da analizzare”. Intanto, nell’attesa che arrivi l’esito delle analisi, “il comitato ha deciso di non mandare i bambini a scuola ed eventualmente di muoversi nelle sedi opportune, se sarà necessario, nel caso i fumi si dovessero rivelare inquinanti”. Pare che il problema di questi odori che ammorbano l’aria, come affermano dal comitato, “comunque non riguarda solo un quartiere o una scuola ma tutta Villarosa”. A lamentarsi sono in molti perchè forse, a seconda la direzione del vento, i fumi si dirigono verso l’abitato; ma in ogni caso i cittadini chiedono maggiori controlli affinchè venga limitato o interrotto l’eventuale inquinamento nell’aria. La piccola azienda, posta all’estremità dell’abitato, è una delle poche realtà artigianali e produttive rimaste a Villarosa. Produce il vecchio cotto siciliano quali pavimenti, piastrelle, coppi rigorosamente a mano e, su richiesta, pezzi con dimensioni personalizzate. Tra le loro referenze possono vantare l’Assessorato al Centro Storico del Comune di Palermo, il tetto del Duomo di Monreale, quello della Chiesa di S. Domenico sempre a Palermo e molti altri. Insomma, una fabbrichetta storica che va tutelata e salvaguardata, fermo restando che se l’esito delle analisi dell’Arpa da un punto di vista di inquinamento dovesse essere positivo, è chiaro che l’impianto della cottura delle piastrelle va adeguato e messo eventualmente a norma.

Giacomo Lisacchi