Assemblea sul tema: “L’informazione che non c’è”: Comitato Referendario Stop Trivelle Piazza Armerina

piazza armerina Assemblea No TRIVIn vista del referendum del 17 aprile riguardante il tema delle trivellazioni, il Comitato Referendario Stop Trivelle di Piazza Armerina ha incontrato, nella mattina di sabato 12 marzo 2016, gli studenti dell’ultimo anno degli Istituti Scolastici Superiori. L’assemblea è stata aperta anche ai cittadini invitati a partecipare all’incontro dal titolo: “L’informazione che non c’è: Referendum contro le trivelle e altro”. Sono intervenuti due giovani giornalisti di new e old media: Andrea Turco (La Repubblica e Meridionews) e Giuliana Buzzone (Il Sette e mezzo magazine e Il Manifesto). I promotori dell’evento hanno aperto l’assemblea parlando di Costituzione e referendum, con un breve excursus sulla cronaca dei fatti che hanno portato all’indizione del referendum che si terrà il prossimo 17 aprile. “Di fronte alla bocciatura degli altri referendum chiesti da sei Regioni, – hanno sottolineato gli attivisti – andremo a votare il 17 aprile per chiedere l’abrogazione dell’articolo 6, comma 17, del Codice dell’Ambiente dove si prevede che le trivellazioni continuino fino a quando il giacimento lo consente. La vittoria del sì bloccherà tutte le concessioni per estrarre il petrolio entro le 12 miglia dalla costa italiana, quando scadranno i contratti. Pur nella considerazione che non basta vincere solo il referendum del 17 aprile per bloccare le trivelle, crediamo sia importante raggiungere il quorum, la metà più uno degli elettori, per fare in modo che il risultato sia valido. E siamo più che certi che la maggioranza si esprimerà per abrogare l’articolo oggetto di quesito”. Nella seconda parte dell’incontro, è stato lasciato aperto il microfono a studenti e cittadini per dare modo a tutti di esprimersi: numerosi studenti, tra cui i rappresentanti nei Consigli d’Istituto, hanno preso la parola e hanno approfondito la tematica delle trivellazioni e di altre questioni che riguardano il territorio, come il MUOS di Niscemi e le azioni di guerra che vedranno sempre più coinvolta la Sicilia. Da molti è stato sottolineato l’importante ruolo dei giornalisti e dei blogger locali che raccontano il “territorio”, a differenza delle TV nazionali e delle grandi testate.