Enna. PD commissariato e Sindaci “Fai da Te”

PD commissariato, Sindaci “Fai da Te”.
La POLITICA abita ad Enna e dintorni?

di Enzo Cimino

 

fascia tricoloreDomando: abita, la Politica, ancora dalle nostre parti? Si direbbe di sì, giacché le Istituzioni Locali si governano con il voto e con l’azione continua dei partiti e forze organizzate; e quindi con una classe dirigente (di maggioranza e minoranza) legittimata dal consenso. È una risposta banale elementare e semplicistica quanto si vuole, ma così è. Ovunque, è da lì che essa prende avvio. Per cui l’antipolitica alimentata da qualunquismi, populismi e antipartitismi, sebbene risieda nell’area ennese (modellino di libero consorzio?) in modo diffuso, non ci riguarda se non come segno triste di atavica sfiducia con spinte eversive. L’accantoniamo, pur riconoscendone l’enorme peso, per entrare dritti nella pancia e nella testa della Politica locale. Lo facciamo esaminando prima due dei suoi tanti volti: il Partito Democratico commissariato e i Sindaci “Fai da Te”. Guardandoli come se avessero un viso, si può capire parecchio dell’inaridimento della Politica nostrana.

La faccia del PD s’era ridotta a una sola, quella di Crisafulli, essendo un partito ad personam: “IL PD sono IO”. L’ex sen. era sì ritenuto impresentabile in ben 4 elezioni, però l’allora segr. Bersani gli riconosceva una sorta di diritto di proprietà della Federazione provinciale. Un sciagura dagli effetti gravissimi! Difatti, per la stampa nazionale la nostra provincia è il feudo del Barone Rosso, l’Università Kore ha lo stampino “la Kore sono Io”, la Città si sarebbe potuta chiamare “Enna sono Io”. Il Nostro faceva politica anche con ipotetiche opere pubbliche definite vere stronzate: il grattacielo di 90 piani, la scala mobile lunga 3,5 Km, l’idroscalo del lago Nicoletti, l’aeroporto cinese e il parco divertimenti a Regalbuto, tanto per citarne alcune. Non si limitava alle idee bislacche, ma faceva politica a suo modo controllando il sistema di gestione dei rifiuti e dell’acqua, influendo sull’Azienda Sanitaria e agendo nel sottobosco del potere (G.A.L, Ente Autodromo e altro). Toccò il picco più alto della protervia politica negando il diritto alla tessera a esponenti e cittadini stimati. È logico che fosse sostenuto e protetto, gradito e voluto sia a Palermo che a Roma essendo, a loro dire, “il Signore delle tessere”. Il commissariamento era ormai non rinviabile, anzi deciso in ritardo, e solo mesi dopo le Comunali di Enna 2015 marcate dalle minacce sue alla segreteria renziana e dalle sfide del segr. reg.le on. Raciti financo al buon senso politico. Il PD ennese, comunque, non è più come prima. Già, com’è? Oggi, a noi appare al palo, messo in stand-by. È vero, Crisafulli dà segni di nervosismo, ma nulla di più; i segretari di molti circoli contestano non si sa per cosa; in tanti si posizionano con schemi correntizi; altri stanno in attesa di sviluppi ulteriori. Nulla di nuovo si muove nei vecchi circuiti locali. Ma pure Il nuovo del PD commissariato è atteso. Si chiede all’on Carbone che non può limitarsi alla verifica degli iscritti e al ripristino delle buone regole di vita interna del PD. E’ tanto, ma non basta. Il fatto è che questo partito deve tornare ad essere Comunità resa coesa dalla rete dei valori-idee-programmi- progetti, e dei comportamenti coerenti con essi. E questo per ridar sede alla Politica. Ripetiamo: non soddisfa. Chiediamo che sia animatore del dibattito pubblico, ossia che ci metta la testa per ragionare e la bocca per parlare della Sicilia Interna messa fuori gioco da Crocetta, della mala e scandalosa gestione dei rifiuti e dell’acqua, della governance e futuro dell’Università, della dorsale Gela-S. Stefano di Camastra, della Sanità, tanto per citare alcuni temi d’un lunghissimo elenco. Si dice del bene del giovane Carbone. Non abbiamo dubbi, ma gli ennesi restano in attesa del rientro del PD nella Politica ennese.

Questa è dominata dai Sindaci, che abbiamo definito, non se ne dolgano, “Fai da Te”. Sono eletti con le sole ragioni localistiche, grazie al protagonismo personale e, spesso, al peso d’immancabili notabili e solide cordate. Nulla di sconsiderato, anzi. Nell’assenza totale dei partiti nazionali (solo il PD è strutturato) gli schieramenti di sostegno si formano dal basso. Spesso, però, mancano di quelli che un amico chiama “i fondamentali della Politica”, ossia cultura di governo locale, idee guida e visione del territorio. In tal caso si chiudono nei loro Municipi, limitandosi ad inseguire il fatto del momento, la quotidianità degli uffici e gli eventi quando esplodono. Per giunta, quando si trovano a dirigere assieme servizi come rifiuti e acqua, alimentano scandali, illegalità, e crack finanziari come le spa EnnaEuno e Sicilia Ambiente. Incredibilmente, sembrano godere della loro triste solitudine che li tiene distanti dalla Politica. Ci spieghiamo meglio osservando il Sindaco di P. Armerina, l’affascinante Città normanna e la storica Plutia. Eletto Sindaco “Fai da Te”, sceglie come causa dei mali piazzesi Enna Provincia, utile a motivare l’innesto nella Città Metropolitana Catanese Mericcana. Comunica d’aderire al PD, ma quello di Bianco, e in quanto amico dell’on Faraone. Originalissima e divertente la motivazione, così pure la risposta del PD locale (renziani e bersaniani): una mozione di sfiducia!

E gli altri Sindaci? Non s’esprimono con l’eccentricità del loro collega piazzese. Diversi, però, stanno chiusi nei loro Comuni avvitandosi in avvilente ordinarietà, magari convinti di gustare un potere misero con un narcisismo che la carica gli dà davanti i paesani. Si direbbe che conducono il declino dei loro Paesi consumando il presente. E’ vero, Sindaci operosi con idee di buon governo locale e di prestigio ce ne stanno. C’è, tuttavia, poca passione e slancio nella loro azione. Non fanno granché per scuotere le comunità ennesi. E questo una colpa grave.

Chiudiamo, così come abbiamo iniziato. La Politica delle idee e programmi che anima e motiva la gente non abita ad Enna, e in quella parte dell’Isola chiamata “Sicilia Interna”?. Se ancora ha dimora, Sindaci e PD bussino almeno alla sua porta.