Assoconsumatori e Comitati cittadini ennesi sul piede di guerra contro AcquaEnna

Pippo Bruno e Ilaria Di Simone di AssoconsumatoriAssoconsumatori e i Comitati cittadini ennesi sul piede di guerra contro AcquaEnna. Cinque anni fa, nel giugno del 2011, 26 milioni di italiani, attraverso il referendum dissero a chiare lettere “NO” alla gestione privata dell’acqua, bene universale. Non passarono che pochi mesi e il legislatore con modifiche, che stravolsero il volere della maggior parte degli italiani, riportarono le cose allo statua quo. Come dire, abbiamo scherzato. La scellerata gestione dei gestori privati in Sicilia ha portato l’intero comparto ad un deficit incontenibile. Per rimanere in tema locale –secondo Pippo Bruno delegato provinciale di Assoconsumatori- “Acqua Enna non può spalmare le partite pregresse che ammontano a circa 22 milioni di ieri sulle tasche dei cittadini per i prossimi 10 anni e non può introitare circa 2 milioni e mezzo per i depositi cauzionali non dovuti”. Sono stati questi i temi principali dibattuti nel corso del simposio avvenuto a Valguarnera. Alla ribalta in particolare la grande vittoria per il giudizio promosso da Assoconsumatori davanti il Giudice di Pace di Enna, il quale ha sancito che i cittadini ennesi non possono pagare due volte il deposito cauzionale, considerato che già era contenuto nei vecchi contratti stipulati coi Comuni. “Noi abbiamo chiesto ad Acqua Enna- afferma Ilaria Di Simone legale dell’associazione- il rimborso di questo deposito cauzionale, ma la società sino ad oggi non ha dato alcun riscontro facendo orecchio da mercante. Loro sostengono che le richieste vanno inoltrate ai Comuni, con l’onere da parte dei cittadini di esibire la fattura in originale. Noi invece sosteniamo che il rimborso Acqua Enna lo debba fare in automatico, devono essere piuttosto loro a richiedere le somme versate dai cittadini ai vecchi gestori.” “Proporremmo delle azioni collettive a tutela dei cittadini e non ci fermeremo- prosegue Pippo Bruno- sia per quanto riguarda le partite pregresse che per i depositi cauzionali. Non intendiamo per nulla ragione al mondo sottostare alle azioni vessatorie messe in atto da Acqua Enna e resisteremo sino all’ultimo grado di giudizio, convinti di essere nella parte del giusto”. A tale riguardo l’associazione ha consegnato ai presenti dei moduli di preadesione per un’azione giudiziaria contro Acqua Enna che possono essere ritirati pure presso la sezione locale del Movimento 5 Stelle, in via Garibaldi.
Carlo GarofaloCarlo Garofalo portavoce dei Comitati cittadini ennesi, esprime soddisfazione sulle recenti sentenze emesse dal Giudice di Pace dando merito ad Assoconsumatori- e chiama in causa anche Ato Idrico. “Così come da noi affermato, fin dal primo giorno del nostro impegno sul tema dell’acqua, che ci ha visti promotori e referenti del Referendum abrogativo svolto nel giugno 2011, la grande conquista della popolazione ennese –afferma- non può che essere il ritorno del servizio idrico sotto la gestione ed il controllo del pubblico. A nostro modo di vedere, seppure interessanti le recenti pronunce, resta sempre un dato di fatto: la popolazione ennese paga l’acqua tra le più care d’Italia ed in compenso riceve un servizio pessimo e nei rubinetti scorre un liquido non sempre buono (basti pensare che per bere tutte le famiglie Ennesi sono costrette a comprare l’acqua al supermercato). Noi riteniamo che la strada maestra è il ritorno all’Acqua pubblica e per fare ciò occorre solo l’impegno dei Sindaci, che sono chiamati a fare rispettare la legge e gli impegni contrattuali, cosa che ad oggi non è avvenuta. Anzi, diciamo di più: la storia delle partite pregresse non è da addebitare ad AcquaEnna, bensì a chi determina le tariffe e cioè l’ATO Idrico e quindi i soci che allo stato attuale sono i 19 Comuni della Provincia (escluso Barrafranca) e la ex Provincia di Enna. Sono stati i rappresentanti di questi Enti ad inserire le Partite Pregresse e ad autorizzare AcquaEnna a richiedere in bolletta il deposito cauzionale. Ed in questa vicenda, saranno sempre loro a decidere se la sentenza emessa dal Giudice di Pace va, al momento, rispettata.” I Comitati cittadini ennesi chiedono ai Sindaci ed al rappresentante dell’ex Provincia, nonché all’attuale Commissario Liquidatore dell’ATO Idrico di deliberare la sospensione delle partite pregresse nelle future bollette che emetterà AcquaEnna, nonché la restituzione delle somme fino ad oggi ingiustamente pagate dai cittadini sia relativamente al deposito cauzionale che alle partite pregresse. “Non ponete il cittadino ennese, ancora una volta e per l’ennesima volta- conclude Garofalo- nella assurda situazione che per difendersi dai soprusi e dalle vessazioni debba per forza di cose adire le vie legali e difendersi nelle aule dei Tribunali Civili, Amministrativi e Tributari.”

Rino Caltagirone