Diffida – denuncia delle RSU dell’Ato Rifiuti EnnaEuno

Sulla gestione gestione integrata dei rifiuti nel territorio d’ambito di Enna le RSU dell’Ato Rifiuti EnnaEuno, con una lunga lettera denunciano a tutte le autorità competenti alcune criticità rilevate che consentono di comprendere agevolmente come lo stesso sistema sia gestito dagli Enti di governo provinciale “in modo arbitrario, fuori dalle regole e senza alcun criterio razionale ispirato alla normativa statale e regionale di riferimento”.

Questo, per dovere di informazione, il testo integrale:

rifiuti soldi compattatore“In tal senso infatti segnaliamo come i soggetti attori nella gestione del sistema integrato dei rifiuti nella provincia di Enna, già da diverso tempo, hanno posto in essere una serie di atti che hanno compromesso l’iter di definizione del nuovo assetto organizzativo della gestione dei rifiuti previsto dalla Legge Regionale 9/2010 arrecando gravissimo pregiudizio all’efficienza del servizio, al personale impiegato e agli utenti obbligati al pagamento della tassa sui rifiuti.
Tale situazione riproduce molte delle illegittimità rilevate dal presidente Nazionale dell’ANAC, dott. Raffaele Cantone, nella relazione resa sulla gestione dei rifiuti in Sicilia. La stessa sembra cucita perfettamente sull’attuale situazione della ex Provincia di Enna, dove quasi ogni Comune, in barba ai criteri (di Legge) di economicità ed efficienza del servizio, ha costituito un proprio ARO e si accinge in maniera del tutto autonoma all’affidamento del servizio ad una ditta privata determinando una frammentazione della gestione del servizio in controtendenza con le indicazioni dettate dalla Legge nazionale ed dalle Direttive Europee che faranno certamente scaturire sanzioni amministrative che, in ultimo, saranno pagate dai cittadini.
A modo esemplificativo di seguito si sintetizzano alcuni episodi emblematici della paradossale situazione determinatasi nell’ex ATO EN1:
– La totalità dei Comuni della ex Provincia di Enna adotta sistematicamente, a copertura annuale del costo del servizio dei rifiuti, una deliberazione nettamente inferiore al costo reale svolto dall’ex ATO società EnnaEuno, richiedendo tra l’altro solo in parte tale deliberato agli utenti. In alcuni casi tale deliberato non è addirittura bastevole a coprire neanche la metà dei costi sostenuti, così come evidenziato dall’ANAC e segnalato inoltre da alcuni sindaci direttamente agli organi giudiziari competenti, ipotizzando financo un possibile reato di bancarotta fraudolenta da parte dei soci della società EnnaEuno. Su tale gravissima questione, della quale immaginerete le drammatiche conseguenze, ci interroghiamo tutt’oggi sulle ragioni per le quali i vari responsabili tecnici comunali e di ragioneria possano avallare tali logiche, predisponendo ogni anno un piano tecnico economico che non rispecchia il quadro dei costi sostenuti per la gestione del servizio, dato che in alcuni casi tale importo non copre neanche il costo del solo personale di cantiere salvo poi pretendere da parte della società EnnaEuno il pagamento integrale delle spese necessarie al regolare svolgimento del servizio. Non è questo forse un grave danno erariale?
– L’ultimo bilancio societario approvato dalla società EnnaEuno è quello relativo all’esercizio 2007. I Sindaci soci della Società EnnaEuno infatti non si assumono la responsabilità di approvare i bilanci dal 2008.
– La maggior parte degli ARO della provincia coincidono con il singolo comune, tra l’altro di dimensioni modeste, non definendo secondo quali criteri l’ambito di raccolta sia stato ritenuto ottimale e con quali certificazioni. I tecnici degli stessi comuni indicano la soluzione dell’ affidamento del servizio a società, srl comunali, appositamente create o, addirittura, in alcuni casi, la gestione in economia del servizio, certificando l’efficienza, l’efficacia, e l’economicità come soluzione migliore rispetto ad altre tra cui quella dell’affidamento alla società di scopo costituita dalla SRR – la cui attuale inattività produce costi e debiti – creando così microstrutture, ognuna con amministratori, sindaci revisori ecc… o anche nella ipotesi di affidamento a terzi, andando a pattuire con la ditta un compenso diverso da quello stabilito in sede di gara (si veda il caso del comune di Nicosia) e procedendo ad assunzioni di personale, aumentando i costi, senza peraltro procedere ad assorbire il personale della società EnnaEuno così come stabilito per legge. Sulla questione si invitano i soggetti competenti a verificare la possibilità per un qualunque Comune di procedere alla costituzione di una propria società di scopo quando hanno già costituito, insieme agli altri comuni della provincia, una società di scopo per la gestione integrata dei rifiuti.
– Il Comune di Piazza Armerina, che è transitato alla SRR CL2, ed ha affidato il servizio a soggetto privato tramite la stessa SRR, non ha previsto alcuna figura di personale amministrativo. In più, per lavorare nella società che ha vinto la gara d’appalto, alcuni dipendenti si sono licenziati dalla EnnaEuno – utilizzando il medesimo format – mentre altri operatori che non hanno voluto licenziarsi, vengono già da tempo retribuiti con le somme destinate a coprire le spese generali della società che quindi sono sempre meno sufficienti per le reali esigenze e per gli stipendi di una parte dei lavoratori. Sulla questione sembrerebbe che vi sia già un’indagine da parte della Procura. Il Comune di Piazza Armerina, quindi, pur essendo socio della società EnnaEuno ed avendo determinato la predetta condizione, non partecipa alla copertura dei costi di funzionamento della società EnnaEuno.
– Analoga è la vicenda del Comune di Nicosia, in cui gli operatori ecologici sono stati assunti da una Ditta che vince la gara d’appalto. Tali soggetti non sono ancora stati licenziati dalla società EnnaEuno S.p.A., risultando tutt’oggi iscritti anche nel L.U.L. ( Libro Unico del Lavoratore) della stessa società ed al servizio di due differenti società. Anche in questo caso alcuni operatori non hanno voluto perdere il requisito previsto dalla legge 9/2010 – che contempla il preventivo passaggio alla SRR – e non sono transitati alla ditta privata. Così come il Comune di Piazza Armerina anche il Comune di Nicosia non ha previsto alcun dipendente amministrativo sebbene obbligato dalla vigente normativa, non paga le spese di funzionamento della società e gli operatori che non hanno sottoscritto l’assunzione che restano pertanto a totale carico della EnnaEuno e retribuiti con le somme destinate al pagamento delle spese generali, somme sempre meno bastevoli per il pagamento delle reali esigenze e degli stipendi del personale impiegato. Oggi per espletare il servizio il Comune di Nicosia deve sborsare circa due milioni di euro mentre alla società EnnaEuno ne assegnava circa un milione e quattrocento mila euro e ne liquidava ancor meno, aumentando di circa 600.000,00 euro il carico tariffario agli utenti. Si rileva altresì che presso la ditta operante al Comune di Nicosia è stato assunto nuovo personale, pagato dal Comune che, si ribadisce, non copre comunque le spese della società EnnaEuno i cui dipendenti peraltro avrebbero legittimamente diritto al passaggio secondo quanto previsto dalla Legge Regionale 9/2010.
– Alcuni Comuni emettono sistematicamente Ordinanze contigibili ed urgenti, assunte ai sensi dell’art. 191 del D. Lgs. 152/2006 carenti di parere tecnico sanitario e di trasmissione al Ministero dell’Ambiente per noleggiare direttamente i mezzi da destinare al servizio. Vorremmo verificare altresì la correttezza delle bolle e dei formulari dei rifiuti compilati.
– Il Comune di Leonforte stipula con la società EnnaEuno una convenzione per lo svolgimento in economia del servizio, utilizzando, senza un istituto giuridico normato, parte del personale di EnnaEuno che potrebbe anche proporre ricorso contro il Comune per ottenere l’assunzione direttamente c/o l’ente. In questo caso paradossale ci si chiede in che forma il personale è assicurato in caso di infortunio? Anche il Comune di Leonforte non paga le somme inerenti le spese di funzionamento della società ennaeuno con le conseguenze sopra esposte.
– La società EnnaEuno firma una convenzione con i Comuni di Regalbuto–Centuripe (costituitisi in ARO) per il distacco del personale operativo direttamente alla propria società costituita dai due comuni per la gestione del servizio. Tale convenzione non prevede che questo personale transiti dalla SRR e la stessa individua anche nominativamente, in modo arbitrario e che potrebbe tendere a garantire interessi personali, i dipendenti anche amministrativi da distaccare c/o il proprio gestore costituito. In tal senso infatti si rileva che l’ARO sceglie gli amministrativi a proprio piacimento senza alcun criterio di Legge legato all’anzianità di servizio o altro e by-passando i compiti affidati alla SRR di cui è presidente lo stesso sindaco del Comune di Regalbuto. Senza parole.
– Il Comune di Pietraperzia, il cui sindaco è peraltro vicepresidente della SRR delibera di svolgere il servizio in ECONOMIA con proprio personale e mezzi, decidendo che è lo stesso comune a stabilire lo stato di diritto nel proprio territorio eludendo probabilmente la normativa relativa all’affidamento di servizi a rilevanza economica.
– Come aspettarsi dalla SRR di Enna il rispetto della vigente normativa in ordine al passaggio del personale ed in genere all’avvio della gestione integrata dei rifiuti nel territorio di ambito quando il Presidente ed il Vicepresidente si rendono protagonisti delle violazioni suddette al fine di agevolare l’interesse particolare del proprio ARO a discapito di quello dell’ambito?
– Alcuni Comuni firmano direttamente una convenzione con la discarica Oikos senza alcun rispetto della normativa vigente che ha il solo scopo di consentire agli stessi enti il pagamento diretto delle spese di conferimento ed evitare, in tal modo, che la società EnnaEuno utilizzi le non bastevoli somme dagli stessi comuni deliberate per il pagamento delle spese generali e dello stipendio dei dipendenti amministrativi. Tale convenzione è stata promossa anche dal Commissario Straordinario dalla Regione nominato. Sul punto si chiede una verifica sulla corretta compilazione di MUD e registri di carico e scarico dei rifiuti.
– Il soggetto che detiene il potere nei pagamenti in generale, del tutto discrezionale, procede a pagare alcuni fornitori piuttosto che altri, probabilmente nella logica perversa di determinare la morte della società EnnaEuno senza decretarne il fallimento che manderebbe in dissesto tutti i Comuni. Emblematica è la vicenda legata al mancato pagamento dell’affitto della sede amministrativa con conseguente sfratto esecutivo previsto per il 29 aprile p.v., non si pagano inoltre la ditta di pulizie della sede amministrativa – il personale amministrativo ha provveduto in proprio -, non viene pagato il personale amministrativo al quale spettano 4 mensilità di stipendio. Mentre viene regolarmente retribuito il personale operativo che ha un maggiore potere “contrattuale” (anche di quei comuni che non prevedono il relativo costo) e così determinando disparità di trattamento con il personale amministrativo facente parte della stessa società.
– Si richiede una nuova scrupolosa istruttoria cui sottoporre i piani di intervento esaminati dal dipartimento, dato che tutti i decreti di approvazione sono l’uno la fotocopia dell’altro, richiedendo ai comuni le seguenti prescrizioni indistintamente dal contenuto degli stessi piani che dovrebbero rappresentare lo strumento di pianificazione principale del servizio di igiene urbana che si vuole adottare:
o “i centri comunali di raccolta dovranno essere gestiti in conformità alle direttive impartite dagli organi di vigilanza e controllo”. A quali centri comunali si riferisce tale prescrizione dato che in alcuni piani non sono stati previsti, in altri è disegnato un rettangolo in un vallone con accesso in curva da strada statale e comunque tutti senza alcuna previsione del personale e del costo correlato alla gestione dello stesso centro? Il Comune di AIDONE addirittura ha previsto (si legge nel Piano di Intervento) la realizzazione del CCR c/o un altro Comune di un’altra Provincia!!
o “ i comuni sono tenuti al raggiungimento dell’obiettivo del 65% di raccolta differenziata e del 50% di recupero di materia entro il 31 dicembre 2015”. È stato riscontrato che alcuni comuni inseriscono nel piano di intervento una raccolta differenziata dell’80% solo allo scopo di diminuire il costo finale dei conferimenti e che altri hanno pianificato il 65% di r.d. con un servizio cassonettizzato?
o “Per le successive fasi di affidamento del servizio dovrà farsi riferimento agli schemi di bando di gara e disciplinare che sono pubblicati sul sito istituzionale del Dipartimento regionale dell’acqua e dei rifiuti” Si è appurato se qualche Comune ha utilizzato il capitolato indicato dalla Regione?
o “Per quanto attiene alla dotazione organica, i comuni sono tenuti al rispetto di quanto previsto dell’art. 19 della legge regionale 8 aprile 2010 n. 9 e dell’accordo quadro siglato in data 6 agosto 2013, nonché ad espletare le previste procedure di concertazione con le OOSS”. Non un solo comune ha rispettato tale prescrizione comportandosi, per il passaggio del personale, secondo propria coscienza. Il Comune di Pietraperzia che aveva concertato il Piano di Intervento ha, con atto successivo, deliberato la revoca di tale progetto approvato dalla precedente Amministrazione ed approvato un altro completamente diverso.
– Sempre in relazione alla istruttoria dei piani di intervento è paradossale che nessuno abbia evidenziato il fatto che alcuni progetti hanno previsto una somma delle frazioni merceologiche superiore al 100%, che in altri le ore del personale previste nella relazione sono diverse dal computo nel quadro dei costi che sono, a loro volta, diverse da quelle relative al personale ad oggi presente in cantiere e che ha diritto al passaggio alla SRR ai sensi della L.R. 9/2010, alcuni piani, inoltre, prevedono costi di smaltimento nettamente inferiori a quelli attuali e nessun costo per il recupero della frazione organica. Altri piani, infine, prevedono un utile di impresa calcolato anche sulle spese generali e financo sugli oneri di smaltimento. Incredibile!!!
– Le assurde anomalie sui piani di intervento, in parte sopra riportate, sono altresì state inserite nel piano di ambito della SRR su indicazione del Dipartimento Regionale Acqua e Rifiuti, rendendolo non rispondente agli obiettivi di pianificazione d’ambito bensì una somma di particolari pretese territoriali delle singole amministrazioni comunali.
– In provincia di Enna nel settore dei rifiuti non si procede al pagamento di contributi, versamento di TFR, cessioni del quinto e quindi pagando solo il netto in busta quando ritenuto opportuno.
Alla luce delle superiori evidenze si chiede agli enti in indirizzo, ognuno per le proprie competenze, di analizzare più nel dettaglio quanto segnalato e provvedere a porre in essere le azioni opportune e necessarie al fine di sospendere il disegno perverso e criminoso tendente ad una gestione del sistema integrato dei rifiuti illegittima, fuori dalle regole e che determinerà solamente caos e macelleria sociale.
Si chiede altresì:
– all’ANAC ed alla Procura Corte dei Conti di esaminare gli atti consumati ed evitare affidamenti illegittimi che potrebbero favorire interessi privati a discapito dei posti di lavoro.
– all’Assessore all’Energia ed ai Servizi di Pubblica Utilità di sospendere l’efficacia dei piani di Intervento dei Comuni e del Piano di Ambito della SRR di Enna, disponendo al Dipartimento una nuova istruttoria degli stessi anche in relazione alla relazione resa dal Presidente Nazionale dell’ANAC, dott. Raffaele Cantone.
– Alla società EnnaEuno di bloccare immediatamente le convenzioni e/o gli accordi assunti con i Comuni che prevedono un distacco di parte del personale avente diritto al transito alla SRR ed il comodato di attrezzature e mezzi necessari allo svolgimento del servizio. Si chiede altresì di individuare il personale amministrativo imputabile alla quota del Comune di Nicosia e Piazza Armerina e procedere quindi al trasferimento dello stesso agli stessi Comuni.
– La verifica della legittimità e fattibilità dell’avvio di nuove società partecipate anche alla luce dell’art. 18 della Legge 124/2015.
– Alla Società Ennaeuno ed al Commissario di avviare le procedure e gli eventuali ricorsi per verificare la congruità dei costi deliberati dai Consigli Comunali.
Si diffidano inoltre i Presidenti del Consiglio Comunale, i Consiglieri comunali, i Dirigenti comunali, i Responsabili Tecnici e di Ragioneria, i Segretari comunali, i Revisori dei Conti ed i Responsabili del Procedimento per l’approvazione dei piani di intervento ad adottare atti che portino all’approvazione di un costo del servizio di gestione dei rifiuti che sia inferiore a quello reale ed all’approvazione di progetti che non tengono conto delle disposizioni normative vigenti in materia”.