Sciopero all’Oasi Maria SS di Troina il 5 maggio, tentativi per non farlo

Troina Oasi 1Troina. Che le relazioni tra le organizzazioni sindacali di rappresentanza dei dipendenti e il management dell’Irccs Oasi Maria SS avrebbero assunto un carattere conflittuale, c’era da aspettarselo. La drammatica situazione finanziaria dell’Irccs ha raggiunto il limite oltre il quale non è più possibile mantenere le relazioni sindacali su un piano dove è escluso il ricorso a forme di lotta estreme, come lo sciopero. A segnalare che quel limite la situazione non solo l’ha raggiunto, ma addirittura l’ha anche oltrepassato, è lo sciopero di 24 ore che le organizzazioni sindacali hanno proclamato per il 5 maggio. A proclamarlo unitariamente sono tutte le organizzazioni sindacali presenti all’interno dell’Irccs Oasi Maria SS: Anaao Assomed, Cisl Fp, Uil Fpl, Cgil Fp, Aupi, Cisl Medici e Nursind. In più di mezzo secolo, da quando esiste l’Oasi Maria SS, non era mai accaduto prima d’ora che le organizzazioni sindacali proclamassero lo sciopero, l’hanno fatto neppure nei momenti più difficili per i dipendenti. Ma oggi la situazione è arrivata ad un punto tale di gravità, che non hanno avuto altra scelta che la proclamazione dello sciopero per il 5 maggio. Che non è scelta fatta a cuor leggero. Le organizzazioni lo dicono con chiarezza nella nota diffusa alcuni giorni fa con quale hanno annunciato lo sciopero: “La dichiarata grave situazione finanziaria, che ha determinato la mancata retribuzione di parecchie mensilità ai lavoratori interessati, l’incertezza sul futuro dell’Oasi Maria SS. IRCCS in Troina, ha portato, lo scorso 21 gennaio 2016, le Organizzazioni Sindacali a proclamare lo stato di agitazione, seguito il 17 febbraio da una manifestazione svoltasi a Palermo davanti la sede della Presidenza della Regione”. Quella manifestazione a Palermo, che ha coinvolto la città di Troina con le sue istituzioni, ha prodotto qualche effetto: l’impegno del governo regionale a risolvere la questione Oasi con un emendamento alla legge finanziaria regionale, che è stato approvato dalle commissioni competenti. oasi troina manifestazione palermo 2E’ probabile che l’emendamento verrà approvato anche dall’assemblea regionale. Nonostante tutto, però, per le organizzazioni sindacali “permane il grave arretrato stipendiale e la preoccupazione per il futuro”. Ad accrescere le preoccupazioni dei sindacati e dei dipendenti è la dichiarazione dell’amministrazione “di non essere in condizione di assumersi impegni certi e definiti nel tempo”. Da qui scaturiscono le cause dello sciopero del 5 maggio: “la mancata retribuzione di 5 mesi, i mancati rinnovi contrattuali da oltre un decennio, l’incertezza sul futuro economico e l’assenza di programmazione futura (piano industriale)”. Nonostante tutto ciò, non è detto che lo sciopero del 5 maggio si farà. Da giorni gruppi di “volenterosi” si danno un gran da fare per dissuadere a scioperare quanti avevano deciso di farlo questo sciopero. Nella giornata del 5 maggio non sono in gioco solo le rivendicazioni dei lavoratori. In gioco ci sono anche la credibilità delle organizzazioni sindacali, che verrebbe messa seriamente in discussione da un ripensamento all’ultima ora senza aver raggiunto obiettivi significativi e concreti, e la sopravvivenza di una modalità di gestione in forma di potere assoluto, da padrone del vapore, di una grande impresa che ha una forte presa sulla malferma economia di un piccolo paese.

Silvano Privitera