Nicosia: La vita del Fotografo Sebastiao Salgado protagonista del quarto appuntamento del Cineforum 2016

Fotografo Sebastiao SalgadoNicosia. Quarto appuntamento con il cineforum di Nicosia al Cineteatro Cannata organizzato dal circolo F.I.C.C. Nicosia Uscita Di Sicurezza.
La pellicola “Il sale della terra” di Wim Wenders ha incantato la platea con il racconto, in forma documentaristica, della vita di colui che viene considerato il più grande fotografo mondiale dei nostri tempi: Sebastiao Salgado.
La maestria del regista tedesco ha permesso di ripercorrere passo per passo la vita del grande fotografo brasiliano con il racconto delle varie tappe della sua vita: dai primi anni vissuti nella fasenda di famiglia nel cuore della foresta amazzonica, alla scoperta della sua passione per la fotografia durante la permanenza a Parigi. Per arrivare al fil rouge che lega tutto il lavoro di Salgado, chiamato impropriamente “il fotografo della denuncia”. Egli trasmette un amore incondizionato per l’umanità nel suo complessivo esistere dentro l’ecosistema Terra; questo processo di studio che parte dai ritratti di individui dei primi anni di lavoro, culmina nel magnifico progetto di salvaguardia e ricostituzione delle foreste chiamato “Instituto Terra”, dove insieme alla moglie hanno ripopolato e gradualmente esteso, sia in termini di ettari sia in termini di specie presenti, la foresta ormai morta dove il fotografo ha vissuto la sua infanzia. Salgado ha vissuto il proprio mestiere come testimone delle diverse sfaccettature della condizione umana e delle relazioni che si instaurano a livello politico e naturale, il suo obiettivo ha raccolto la testimonianza di quei popoli vessati dalla condizione politico/territoriale mostrando allo spettatore l’essenza della vita attraverso la fotografia di un corpo ormai morto. Nei suoi viaggi ha raggiunto i luoghi di maggiore dolore, con il progetto Sahel che ritrae, tra gli altri, il popolo Copto in Etiopia. Ma il lavoro di questo fotografo migra in tutte le possibili dimensioni, non tralasciando mai il fulcro ‘uomo e la sua natura’ come soggetto principale.
salgadoRitrae la dipendenza dall’oro nelle miniere di Serra Pelada, i volti duri alle alte latitudini del Perù, o ancora in Sudan, nel Mali e durante il grande esodo del Ruanda con ‘Exodus’; ma ritrae anche la fragile Europa nell’ex Jugoslavia durante la guerra, per poi approdare allo spettacolare quanto terribile lavoro dei pompieri durante lo spegnimento dei pozzi di petrolio incendiati da Saddam Hussein in Iraq.
“Siamo animali molto feroci noi umani, animali terribili”. Con questa espressione Salgado si ritrae per un po’, ferito da tutti i suoi reportage, dalle troppe verità viste e diffuse …
Riappare sulla carta fotografica con un enorme progetto di rinascita, ‘Genesis’ una vera e propria lettera d’amore alla Terra e ai suoi abitanti, e questa volta entrano nelle sue opere anche gli animali. Come un ciclo, iniziato dai volti più diversi di tutto il mondo, arriviamo al progetto della rinascita delle foreste in concomitanza con quest’ultima opera, uno spiraglio ottimistico fa capolino tra gli anfratti più bui delle esperienze precedenti. Cesellando la pellicola rimanendo in penombra, il regista Wenders, ha saputo ritrarci l’immagine più autentica del più grande pittore di luce del ‘900.

Dina La Greca