La testa di Ade, fino al 29 maggio, ospite speciale al Museo Salinas

ade2La Testa di Ade, un’opera unica nel suo genere, realizzata in terracotta e caratterizzata da una chioma riccia dal colore rosso e da una folta barba, anch’essa riccia, ma di colore blu, dopo più di quarant’anni è tornata in Italia, e per la prima volta viene esposta al Museo Nazionale Archeologico di Palermo “Antonio Salinas”.
La storia dell’opera della coroplastica greca, chiamata anche “Barbablu”, è piuttosto lunga e contorta. Essa proviene dal sito archeologico di Morgantina dove fu trafugata negli anni ’70. Approdata poi nel mercato antiquario fu acquistata dal magnate americano Maurice Tempelsman e successivamente, nel 1985, fu acquisita dal Paul Getty Museum di Malibù. Presso il Museo Salinas, che da oggi, per la prima volta in Italia, esporrà l’opera, si è tenuta stamane una conferenza introduttiva e l’inaugurazione dello spazio espositivo, alla presenza della direttrice del Museo, Francesca Spatafora, dell’Assessore regionale ai Beni culturali, Carlo Vermiglio, e del Sostituto procuratore di Enna, Francesco Rio.
L’allestimento è stato realizzato a cura dell’architetto Stefano Biondo e rievoca un’atmosfera di “discesa agli inferi” richiamata da vari elementi simbolici e cromatici che si collegano al culto del dio degli inferi. L’identificazione della testa col dio dell’oltretomba deriva dalla stessa provenienza dell’opera, ossia da un luogo di culto dedicato a Demetra e Kore, figure centrali della religiosità antica in Sicilia. Il blu della riccia barba esprime nello stesso tempo un concetto di eternità in quanto il colore ricorda quello del cielo.
La Testa di Ade, nella sua sala espositiva, sarà visitabile gratuitamente presso il Museo Salinas dall’11 al 29 maggio 2016 nei seguenti orari: martedì-domenica 9.30-19, per poi tornare, dopo alcune tappe italiane, nel suo luogo d’origine a Morgantina ricongiungendosi con Demetra e Kore.