Enna. Manlio Giunta: “intervento a c..zo di cane”. Persefone, ti prego vieni in via Roma!

il peggio della reteFioriere in via Roma puntata seconda. Sì, seconda a nostro malincuore perchè pensavamo che il resoconto di quanto successo sarebbe da solo bastato a raccontare quanto successo lo scorso fine settimana ma evidentemente non è bastato. (vedi nostra news: Enna. Posteggi in via Roma, dite la verità!).

Questo perchè sollecitati da qualche residente in modo diretto siamo obbligati a rispondere per fare chiarezza.

E partiamo intanto dai primi concetti (accuse) che ci sono stati – diremmo – addebitati.
Mai è passato da noi il pensiero di essere detentori del sapere. Semmai raccontiamo i fatti senza livore ma soprattutto spassionatamente perchè Noi non abbiamo nessun interesse, Noi. Altri, chissà.

Punto secondo. Noi dovremmo ascoltare la voce del padrone? Noi? Ci si consenta di dire che Noi di padroni non ne abbiamo mai avuti e la storia lo insegna. Né tantomeno a noi sarebbe passato per la mente di fare tale accostamento, probabilmente a chi parla di Padroni questo concetto sarà comune e lo avrà vissuto. Senza nulla di personale ovviamente! Direbbe un noto personaggio di Enna “ognuno mostra quello che ha” e in questo caso direbbe … ognuno di esprime per quello che ha vissuto o vive o ne è abituato. Noi non di certo, altri…chissà.

Sapete perchè? Semplicemente perchè noi non siamo associati a nessuno, noi la politica la raccontiamo sempre con onestà intellettuale, noi con la politica non ci alleiamo né ci candidiamo né la difendiamo. Soprattutto per partito preso. Noi, scorrendo le news, possiamo dimostrare che non abbiamo lesinato critiche a chi di dovere quando opportuno. Altri possono dimostrare di non avere particolari appartenenza? Sapete, a pensar male si pecca ma spesso s’azzecca. In redazione abbiamo ricevuto decine e decine di mail di persone indignate con chi per isterismo ancora non riesce ad uscir fuori dal giugno 2015. Ma a noi questo non interessa. E soprattutto non ci interessa la polemica sterile di chi, a corto di elementi di discussione, si lancia in accuse perchè siamo sempre più convinti che sono i poveri di ragione non hanno proprietà di linguaggio.
manlio giunta
Probabilmente ci sbagliamo e più semplicemente riteniamo che ci sono ancora situazioni di meteopatia e se così fosse speriamo che Persefone prenda subito in mano la situazione aiutando chi è sperduto.

Orbene al Bill Brandt “de noantri” qualcosa la diciamo anche noi, ma nulla di personale per carità (non cadremmo a tali bassezze, anche perchè ognuno – si dice – si qualifica per quello che è e basta fermarsi all’ombra di una fontana per sentirne tante di storie curiose).

Il Brandt “de noantri” improvvisato chissà a quale riprova posta foto e disegnini (anche simpatici, forse un pò meno artistici, ma si sa quello poco conta), per dimostrare cosa? Che non può più posteggiare comodamente sotto casa? E va beh, ce ne faremo tutti una ragione. Un pò di passeggiatina in più fa bene, direbbe me nanna… “accussì si spittura un mpò”.

Ma siccome il giochino ci piace commentiamo anche noi. Ma tranquilli i padroni non li abbiamo chiamati in causa perchè Noi non ne abbiamo bisogno, Noi le idee le abbiamo chiare.

Si posta una foto di auto in sosta davanti Piazza Bovio. 1) Perchè non si ha il coraggio di denunciare chi non rispetta le regole? Forse perchè non ci sarebbe la cascata di…like o più semplicemente perchè in passato è stato, come dire, uso comune? Noi su questo critichiamo chi non rispetta le regole e i vigili urbani che non intervengono. Noi. E diciamo pure che il passaggio per disabili e pedoni con carrozzine sarebbe comunque garantito se due geni del posteggio non avessero cercato di entrare con l’auto nei negozi (si rafforza la necessità dei vigili).

burattinaio di pinocchioMa andiamo avanti e passiamo alla foto di un posto disabili con delle fioriere. Quel posto è stato spostato subito dopo e la differenza di colore delle strisce lo dimostra inequivocabilmente. Cerchiamo adesso di mettere in atto un miracolo. Far capire cioè perchè non ha senso lo scarabocchio (senza offesa, pur sempre un’arte) a destra. In questo tratto di strada il passaggio è favorito a sinistra dal marciapiede perchè più largo.

Spostiamoci più avanti, prima di piazza Neglia. La forma d’espressione artistica cosa vorrebbe dimostrare? Non sia mai che si voglia “smussare” l’angolo della chiesa? Carissimi, si abbia il coraggio di rimproverare chi fa le infrazioni. Perchè non segnalare anche il furgone sul marciapiede? È di qualche amico a cui non si può fare lo “sgarbo”? O non fa comodo dire che prima dobbiamo essere noi Cittadini a rispettare le regole senza cercare le comodità che più ci servono. Diciamolo (direbbe il caro Ignazio…quello dell’altra corrente)! Anche a costo di non avere un “like”, per questo si faccia un concorso, decidendo magari le regole e provando almeno a vincerlo. Questo.

Non vogliamo però farla lunga (anche perchè visti gli elementi non ci sarebbe gara), semmai invitiamo tutti ad avere pazienza per capire se queste modifiche saranno state utili o se sarà necessario qualche modifica, ma un consiglio lo diamo a chi è toccato nel profondo del “corazon espinado” (quello di Santana ovviamente… nessuna allusione). Uscite da casa, passeggiate, scoprite la città e quant’è bella. Lasciate facebook perchè un lungo utilizzo (non lo diciamo noi, per carità, i medici) rende nervosetti e permalosi. E chissà, magari uscendo si scopre che senza cinque posteggi (perchè tutti gli altri stalli NON erano consentiti tranne che il codice della strada l’abbia scritto l’attuale amministrazione e quindi non è applicabile) in fondo non crolla il mondo.

Ah, dimenticavamo. Vogliamo rassicurare tutti dicendo che metro alla mano la processione della Patrona (così come “u cori di Gesù”, “San Giuseppi”, “Beddivì”, “a Madonna de Carusi”, “a Passioni” perchè insomma va… anche loro passano da li, non dobbiamo escludere nessuno fratelli) si potrà fare perchè lo spazio di passaggio c’è.

Ah, dimenticavamo 2. Tranquilli, ci siamo avvicinati alle piante e non mordono, quindi non sono pericole.

Vamos a tener una razón y amarnos unos a otros. Besos!

La Redazione di ViviEnna, che si scusa per il titolo ma QUANDO CE VO’ CE VO’ , propone oltre al video sottoriportato (clicca su foto per visualizzare) anche la seguente riflessione di un proprio collaboratore:


[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=jFHRn67CEo4[/youtube]
Le risate e l’idea di città. Facebook, le bici e le nebbie

Sana abitudine, svegliarsi presto e dedicare la primissima parte della giornata a leggere le notizie sui quotidiani, meno sana ma ugualmente utile, la veloce sbirciatina ai social.
I social sono (?) lo specchio del mondo, della società che viviamo, dell’altrui porsi verso la società stessa.
No, non voglio fare alcuna lezione sui social e sul loro effetto socio-culturale, ma, semplicemente, raccontarVi una storia realmente accaduta in queste ore.
La città si è confrontata, ovviamente su Facebook, discutendo del posizionamento dei dissuasori alla sosta sistemati dall’Amministrazione Comunale lungo un primo tratto della Via Roma, tra la Balata e San Tommaso. I toni non sempre sono stati quelli del confronto costruttivo, e proprio per questo è parsa cosa buona e giusta a Legambiente, che di queste cose fa pane quotidiano, intervenire con un suo comunicato stampa poi diffuso anche sui social e, da me (personalmente di persona) postato sulla bacheca di alcuni amici amministratori.
Proprio a commento di uno di questi post mi tocca leggere qualcosa che non può che solleticare quell’animo bellicoso e polemico che da sempre mi muove e che, saranno i passati cinquanta, risulta sempre più difficile da imbrigliare, ve lo posto tal quale: “In quale citta’ vive lega ambiente? Tutto cio’ che programma va bene per qualche altra citta’, sicuramente non per Enna o per gli ennesi. Mi vien da ridere quando parlano di piste ciclabili e di postazioni delle bici, tutto cio’ in una citta’ pianeggiante e con un clima piu’ clemente di quello ennese. Purtroppo si parla tanto per parlare!”
La solita solfa, la solita questione delle salite, del clima, della congenita incapacità dell’ennese a pigiare sui pedali.
Avrei dovuto rispondere, come più volte ho fatto, con fatti tecnici, ma, credetemi, questa volta sarà stato per quel “mi vien da ridere” mi è venuto spontaneo dare altra risposta.
Ve la allego tal quale “Cara XXXXXXXXXXXXX, che La faccia ridere ciò che scrive Legambiente, mi può fare solo piacere, almeno portiamo un po’ di allegria tra le brume che attanagliano fisicamente e metaforicamente Enna. Dove viviamo? viviamo qui, probabilmente da prima di Lei e con più attenzione di quella che presta Lei alla città.
A dimostrazione di quel che dico Le ricordo che: Enna, cosa che non entra nella zucca di moltissimi ennesi, non è più solamente l’area sommitale (Enna alta) ma è anche la parte bassa, anzi, per estensione e per densità di attrattori sovracomunali (Ospedale, Università, Caserma del VVFF, Distaccamento CF, centri commerciali, area artigiana) Enna bassa rappresenta più che quella alta tessuto urbano complesso. Enna Bassa è una città come cento altre, mediamente pianeggiante, con strade percorribili da qualsiasi ciclo e, certamente da cicli a pedalata assistita. Il clima? e che mi vuole dire che ad Enna c’è più freddo o più pioggia, o più neve che ad Amsterdam, Berlino, Potenza o Aosta. La si finisca con questa melina del clima, delle salite, dell’auto sotto casa, del commercio a bordo di autoveicolo, per chi non lo avesse capito ancora, questa visione trogloditica della città ha ridotto Enna in questo odierno covo di borghesucci aggrappati al salvagente bucato del terziario, vi siete mangiati a quattro ganasce ogni possibile futuro ed ancora continuate a cincischiare sulle idee altrui quando una sola idea vostra non la avete. Che vi farebbe se solo un decimo dei vostri concittadini decidesse di andare in bici? che cosa Le succederebbe, cara signora, se domani io decidessi (visto che peraltro se salgo ad Enna alta vado a piedi) di andare in bici a 55 anni con la pioggia, sono faccende sue? Le porterei complicazioni? Le causerei pruriti? Le verrebbe l’orticaria? Come vede La sua, di posizione, è semplicemente quella di una delle tre scimmiette sul comò, e non si è accorta ancora che il comò su futteru! Buona giornata.”
Cattivo? Forse un po’, ma veramente si passa la misura, non si comprende che la propria incapacità a stare nel futuro non può limitare gli altri. Quel che è peggio è che tali cose vengono da chi si è persino candidato a amministrare questa città con l’idea di farla “altra”, ma altra da che? Enna ha bisogno che certi preconcetti finiscano finalmente del water, che si tiri lo sciacquone e che, tra una processione e l’altra, si riesca a comprendere che essere città è ben altra cosa.

Giuseppe Maria Amato