Trasferì a Isernia il Prefetto Guida, il Tribunale dei Ministri archivia indagine su Alfano, Crisafulli ed altri

Prefetto Fernando GuidaL’inchiesta riguardava il trasferimento da Enna a Isernia del prefetto Fernando Guidi, che cinque giorni prima aveva avviato il procedimento di commissariamento della fondazione universitaria Kore. I magistrati intendevano chiarire se il ministro e l’ex senatore dem Crisafulli avessero forzato le tappe per fermare l’iter

Il tribunale dei ministri ha archiviato l’inchiesta nei confronti del ministro dell’Interno Angelino Alfano che era indagato per abuso d’ufficio in relazione al trasferimento del prefetto Fernando Guidi da Enna a Isernia. Lo si apprende da fonti del Viminale. Nell’inchiesta erano indagati dalla procura di Roma anche il viceministro dell’Interno, il dem Filippo Bubbico, il suo segretario particolare Ugo Malagnino, l’ex senatore del Pd Vladimiro Crisafulli e l’ex presidente dell’università Kore di Enna, Cataldo Salerno.

La vicenda al centro dell’indagine ha avuto inizio il 23 dicembre del 2015, quando il consiglio dei ministri aveva richiamato da Enna il prefetto Fernando Guida, spostandolo ad Isernia. Il cdm non solo aveva operato il trasferimento a sorpresa, ma evitato di nominare un nuovo prefetto che ne prendesse il posto. Cinque giorni prima, Guida aveva avviato il procedimento di commissariamento della fondazione universitaria. È per questo motivo che quel trasferimento rischiava di azzerare il commissariamento, che designa il presidente dell’omonima università cittadina.

Le sorti dell’ateneo di Enna sono da sempre state molto a cuore a Crisafulli, il ras politico locale. “Chi vuole commissariare la Kore è un bandito, chiaro?”, era stato lo sfogo dell’ex senatore dem. L’indagine della procura di Roma puntava proprio a fare luce su questo passaggio, cioè perché Alfano e Bubbico si sono attivati per spostare l’ex prefetto ennese a tappe forzate e se c’è stato per caso un qualche interesse di Crisafulli, e del suo fedelissimo Salerno, affinché Guida non portasse a termine il commissariamento della fondazione.

Nonostante tutto, alla fine l’iter prefettizio era comunque andato fino in fondo: a fine gennaio, infatti, il vice prefetto vicario di Enna Tania Giallongo aveva decretato l’azzeramento di tutte le cariche della fondazione, nominando tre commissari per la durata minima di sei mesi. Per questo, il ministro dell’Interno si è difeso dalle accuse sostenendo che “la vicenda di cui si parla è un caso nato morto, superato e smentito dai fatti”.