“Teatro” raccolta di due opere, di cui una ambientata a Morgantina, di Salvatore Cosentino

salvatore-cosentino-teatroFrancesco Paolo Giordano, nella prefazione, introduce il lettore alla nuova opera di Salvatore Cosentino, Teatro, ed. Nulla Die: “Salvatore Cosentino, saggista, intellettuale e storico, si cimenta in due opere teatrali nel solco del pensiero di Sciascia per cui la letteratura è la più alta forma di verità”. Le due opere sono Le pietre insanguinate di Morgantina e Tradimentu Crapicciusu
La prima è un dramma in tre atti: per uno strano prodigio, nella piazza dell’antica Erbita o Morgantina, s’incontrano personaggi del passato e del presente che dibattono sulla loro mancata identità storica, causa di tutti i mali. Fino a quando la “donna senza nome” di un’antica maledizione prende la parola per un drammatico finale a sorpresa.

La seconda è una commedia in dialetto siciliano gallo-italico. Con prefazione di Vincenzo Orioles.
Negli anni 60, alla vigilia di una competizione elettorale, nell’anticamera di un sindaco tutto particolare, soprannominato Famoco, s’incontrano nove postulanti di favori, decisi a sfruttare il momento. Nel secondo atto le spiegazioni paradossali delle loro richieste.

Molto interessante è la miniatura in copertina che l’autore definisce miniatura normanna del 1100: “Nell’area del Mediterraneo, la tradizione popolare attribuisce al sesso funzione apotropaica, cioè di scongiuro e di allontanamento di ogni male. Le figure femminili che mostrano il sesso, pertanto, esprimono auspici per la vittoria in guerra”.

Salvatore Cosentino è nato a Mirabella (Catania), dove vive. Ha pubblicato trenta libri riguardanti in particolare la storia, l’economia e il costume della Sicilia. Ha tenuto numerosi seminari di studio in diverse università italiane e straniere. Nell’università di Francoforte ha insegnato antropologia culturale dell’emigrazione. Giornalista da oltre cinquant’anni, ha collaborato con Il Giornale diretto da Indro Montanelli, il Corriere della Sera e La Sicilia di Catania.