Acqua all’esame del C.C. approvato OdG sulla legittimità di partite pregresse e deposito cauzionale

lavoratori ato rifiutiE’ apparso chiaro ieri 23 maggio, in Consiglio Comunale, che acqua e rifiuti sono le problematiche che principalmente necessitano di una soluzione non solo nell’interesse dei cittadini e dei dipendenti dei due grandi carrozzoni che sono i gestori dei servizi, ma anche della stessa amministrazione della città, che risente a sua volta della inefficienza e della disastrosa situazione economica degli stessi.

Per quanto riguarda la gestione dell’acqua, in particolare, sono stati discussi ed approvati all’unanimità, due ordini del giorno presentati dal gruppo consiliare del M5S, sulla legittimità delle tariffe applicate dal gestore del Servizio Idrico Integrato AcquaEnna, in particolare riferimento alle partite pregresse e al deposito cauzionale, alla luce delle recenti sentenze dei Giudici di Pace di Enna, che hanno dichiarato illegittime le somme richieste a tale titolo agli utenti.

“E’ ormai un dato di fatto che la gestione del servizio idrico da parte della società AcquaEnna si è rilevato da più parti inefficiente, inefficace e anti-economico ma, ciò che è più grave, è che tale gestione venga operata in in un quadro di assoluta mancanza di legalità” afferma Davide Solfato, “come dimostrano anche le recenti sentenze”.

Relativamente al deposito cauzionale è indispensabile capire a quale titolo vengano trattenute le somme che già risultano versate ai precedente gestori, perché si potrebbe configurare un’ipotesi di appropriazione indebita. A tal fine si chiede la convocazione del liquidatore dell’A.S.EN, dott. Mazzurco per verificare se tali somme risultano effettivamente ancora accantonate nel bilancio del vecchio gestore e – in caso affermativo – il motivo per cui l’ente non abbia provveduto alla restituzione delle somme in questione al nuovo gestore subentrato.
Quanto alle partite pregresse, alle due sentenze del febbraio scorso se ne è aggiunta un’altra dello scorso aprile, che definisce “illegittimo l’inserimento nelle bollette, da parte del soggetto gestore del servizio idrico (AcquaEnna), della voce “partite pregresse”, in quanto le medesime si caratterizzano per l’assenza di qualsiasi indicazione idonea all’esplicitazione della voce “partite pregresse” nelle stesse indicata solo con la laconica indicazione “Conguaglio anni 2005-2010″,  violando sia i principi di trasparenza e buona fede sottesi al contratto d’utenza che il dettato di cui alle delibere dell’Autorità per l’Energia e l’Ambiente – AEEGSI”.
A seguito delle sentenze dei giudici di pace, dei continui dibattiti, delle azioni delle associazioni di categoria, numerosi sindaci e consigli comunali si sono espressi in merito, come Troina, Regalbuto, Centuripe e Pietraperzia.

Sia per il deposito cauzionale che per le partite pregresse, al sindaco Maurizio Dipietro, nonchè neo presidente della costituenda ATI, si da mandato di attuare tutte le azioni previste dalla legge al fine di sospendere la fatturazione di queste somme e di accantonare in un apposito fondo le somme introitate dai cittadini ennesi. Oltre ad attivarsi per proporre l’annullamento in autotutela della delibera n. 2/2012 dell’Assemblea dei Sindaci con la quale si approvava la rendicontazione degli scostamenti a favore di Acquaenna prendendo atto dei minori ricavi e che ha dato vita a quell’accordo bonario che ha impedito la rescissione del contratto con la società AcquaEnna, nonché l’annullamento in autotutela della determina n. 202/2013 del commissario straordinario dell’Ato 5 Enna, con la quale si determinava di computare in tariffa l’importo relativo alle partite pregresse, da conguagliare in dieci anni a partire dal 2014, indicate in fattura quale “conguaglio anni 2005-2010”.
Il primo cittadino, che continua a definirsi il “sindaco dell’acqua pubblica”, dichiara che nei limiti della carente normativa in vigore, eseguirà le richieste in maniera tempestiva.

Loredana Latragna



Nella foto il pubblico durante la seduta di Consiglio comunale