ENNA. PIANO REGOLATORE. DIPIETRO, I SAPUTI E I SPIRTI

piano regolatoreRacconto ad amici umbri, ogni tanto, fatti nostrani, incredibili per loro, di “Città nascosta, dimenticata e invisibile”. Già, Enna con il volto fiacco e depresso s’ammuccia agli occhi di tutti; si fa scurdari distesa com’è sul letto della triste solitudine; è impercettibile ai governi reg.li e naz.li per la sua irrilevanza politica. E’ quella Sicilia ove può capitare ciò che altrove non passa mancu ppì l’anticamira du cerviddu.

 

Illustro con questa premessa la vicenda del Piano Regolatore che da 26 anni non si vuole adottare. Insisto, non si vuole adottare. Niente mpidugli, il territorio urbano va asservito alla logica del Mattone e non legato a lacci e laccioli! Questa è stata l’idea, mai tanto nascosta, di ben 4 Sindaci e Consigli Comunali che è prevalsa nell’indifferenza della cosiddetta società civile. È un fatto culturale, oltreché economico, cerco di chiarire. I miei compagni ascoltano, e naturalmente capiscono ma non approvano. Non si spiegano, però, tre fatti dell’inverosimile (per loro) vicenda; ovvero, a) mancanza di cultura politica per la tutela del Territorio, ovunque punto fermo delle forze progressiste; b) disinvolta passività della Regione che ha obblighi di controllo e sanzionatori; c) incomprensibile indifferenza degli organi giudiziari. Cerco di spiegare che in Sicilia talune vicende sono più complicate che altrove, al punto che per noi assumono il carattere della “normalità”.

 

Il Sindaco Dipietro sul Piano Regolatore sembra determinato, ma, come al solito, c’è sempre un motivo per frenare, e magari bloccare, l’ adozione. Siamo alle solite? E’ probabile, poiché ad Enna eccellono, oramai, i saputi e i spirti. E questi, quando s’alleano, vincono. Chi sono questi signori? I Saputi coloro che trovano un cavillo, un dubbio o un qualcosa di formale pur di non andare avanti; i spirti quelli che condividono, non di certo, per ragioni superiori. È ammissibile che prevalgano sempre loro?

 

VICI’