Senato: Atto ispettivo su Oasi Maria Ss. di Troina per pignoramento esecutivo per circa 30 mln

troina oasi

Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-06038

Pubblicato il 30 giugno 2016, nella seduta n. 652

BERTOROTTA , DONNO , GIARRUSSO , CATALFO , LEZZI , SANTANGELO , PUGLIA , MORONESE , MORRA – Ai Ministri della salute, del lavoro e delle politiche sociali e della giustizia. –

Premesso che a quanto risulta agli interroganti:

fonti di stampa (“ViviEnna” del 26 giugno 2016) riportano la notizia: “E’ di questi giorni la notizia di un pignoramento esecutivo sulle casse dell’IRCCS Oasi Maria SS. di Troina da parte dell’Agenzia delle Entrate. Sempre più drammatica la situazione dell’Istituto di Ricerca troinese, cui è stata notificata, qualche giorno fa, ad una delle due società dell’Oasi Maria Santissima una cartella esattoriale che si aggirerebbe intorno ai 30 milioni di euro, una cifra spropositata che potrebbe segnare in maniera definitiva le sorti di una struttura che conta 700 dipendenti e che rappresenta il motore economico di buona parte della provincia. 30 milioni di euro, infatti, corrisponderebbero a poco più di un anno di stipendio per i dipendenti il cui futuro appare sempre più incerto, anche perché nessuna notizia confortante arriva dalla Regione in ordine alla Convenzione 2016/2018 sulle funzioni assistenziali che aveva fatto gridare al miracolo. Nonostante lo scorso 4 maggio 2016 sia stato approvato l’art. 19 della legge stralcio che obbligava la Regione a stipulare una Convenzione triennale con l’Istituto entro 30 giorni, non si ha ad oggi alcuna conferma della stipula della stessa che, a detta dei più, avrebbe portato ossigeno alle casse della struttura. Casse che, ad oggi, sembrano essere ancor più compromesse se fosse confermata la notizia del blocco, da parte dell’Asp di Enna, dei mandati per il pagamento degli stipendi. Nervosismo tra i dipendenti che chiedono risposte concrete e non più illusorie e vane speranze”;

un grido di allarme sull’Oasi di Troina era stato preannunciato in data 17 febbraio 2016 in un articolo pubblicato sul quotidiano on line “la Repubblica”, cronaca di Palermo, che evidenziava che “Oltre mille persone hanno protestato (…) davanti a Palazzo d’Orleans per chiedere certezze e finanziamenti per l’Oasi di Troina, l’istituto di ricovero e cura per disabili e non solo, che da tre anni fa i conti con cospicui tagli ai finanziamenti. In piazza famiglie arrivate da mezza Sicilia, dipendenti che rischiano il posto di lavoro e 21 sindaci della provincia di Enna e non solo. “Il decreto Balduzzi ha abbattuto le tariffe e determinato un calo di entrate per 4 milioni di euro – dice il direttore sanitario della struttura, Michelangelo Condorelli – Non solo: anche la convenzione con la Regione è scaduta nel 2013 con un ulteriore taglio di quasi 4 milioni”. Al palo anche lo stanziamento previsto a dicembre nelle variazioni di bilancio per evitare licenziamenti: “Poco più di 2 milioni per cui si attende però ancora il decreto”, aggiunge. “Una situazione insostenibile”, dicono i lavoratori in attesa di 6 mensilità arretrate. A rischio, senza nuove previsioni finanziarie, secondo i sindacati ci sarebbero circa 120 dei 700 posti. In allarme le famiglie dei disabili acuti: pazienti ricoverati nella struttura da una vita e non autosufficienti. (…) Con 5 mila ricoveri e 100 mila giornate di degenza l’anno, la struttura conta infatti 250 posti letto per acuti e riabilitazione, la metà dei quali per disabilità gravi. Insieme alle famiglie, anche tanti sindaci: dalla provincia di Enna e dai Nebrodi, e varie associazioni tra cui la Fidapa e Confcommercio con cartelli, striscioni e gonfaloni”;

considerato che:

il sito istituzionale IRCCS (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico) dell’Oasi Maria SS. di Troina riporta che “L’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Associazione Oasi Maria SS. ONLUS è un ente a rilevanza nazionale che si prefigge obiettivi di ricerca scientifica insieme a prestazioni di ricovero e cura di alta specialità «per lo studio multidisciplinare delle cause congenite ed acquisite del ritardo mentale e della involuzione cerebrale senile, individuazione dei mezzi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione”;

al riguardo, sempre dal sito si apprende che: “Il riconoscimento di IRCCS è stato ottenuto dall’Associazione Oasi Maria SS. ONLUS nell’anno 1988, con decreto interministeriale del Ministero della sanità di concerto con il Ministero della pubblica istruzione, riconfermato nell’anno 1993 e successivamente nell’anno 2006, secondo le previsioni del D.Lgs. 288/03”;

in particolare, “L’IRCCS Associazione Oasi Maria SS. ONLUS é: Centro di riferimento regionale “per la cura, la prevenzione, la diagnosi, la riabilitazione e la ricerca delle patologie genetiche associate al ritardo mentale e all’involuzione cerebrale senile, comprese l’Alzheimer e tutte le patologie in comorbilità o derivate da complicanze” (D.A. del 28/10/1999 ai sensi e per gli effetti dell’art. 5 del D.A. n. 29684 del 6/08/1999); Membro della rete nazionale per la prevenzione, la sorveglianza, la diagnosi e la terapia delle malattie rare (D.A. del 12/11/2001, pubblicato nella G.U.R.S. del 14/12/2001 n. 60 ai sensi del D.M. 18/05/2001 n. 279); Ospedale di fascia “A” che eroga prestazioni sanitarie in regime di accreditamento con il Servizio Sanitario Nazionale (D.A. del 12/06/2002); Centro di riferimento regionale per patologie di alta specializzazione e di alto interesse sociale e sanitario” (D.A. del 23/10/2003); Ospedale classificato di interesse regionale (D.A. del 21/09/2010); Centro di Riferimento Regionale per la Prevenzione, la Diagnosi e la Cura delle Malattie Genetiche Rare associate al Ritardo Mentale ed all’Involuzione Cerebrale Senile (DA n.617 del 28 Marzo 2013); Centro di Riferimento Regionale per la Prevenzione, la Diagnosi e la Cura delle Genodermatosi (DA n.617 del 28 Marzo 2013)”;

considerato inoltre che:

il sito evidenzia che l’IRCCS Associazione Oasi Maria SS. onlus aderisce all’Associazione degli ospedali italiani nel mondo, promossa dal Ministero della salute, la quale prevede il contributo dell’IRCCS in una rete di teleconsulto e di formazione a distanza, focalizzato sugli aspetti diagnostici, terapeutici e riabilitativi del ritardo mentale;

la missione strategica dell’Oasi Maria SS. onlus è “Garantire qualità, efficacia, efficienza ed economicità nella predisposizione e nella erogazione dei servizi resi al pubblico ed assicurare la salvaguardia della salute dei cittadini attraverso l’erogazione dei livelli essenziali ed uniformi di assistenza fissati in base al D.P.C.M. 29.11.2001 e successive modificazioni ed alla Circolare assessoriale prot. Uff.Spec./n.142 del 25.02.2002, integrando gli stessi con gli interventi concertati a livello territoriale con gli enti locali, nonché le quote di partecipazione ai servizi integrati per le spese sociali di rilievo sanitario secondo le indicazioni delle linee guida per l’attuazione del Piano socio-sanitario ex legge n.328/2000 approvate con deliberazione della G.R.G. n.305/2002 e successive modificazioni, assicurando gli aspetti organizzativi e gestionali dei programmi generali da svolgere per raggiungere gli obiettivi definiti dalla Regione”;

l’IRCCS, nel campo della disabilità intellettiva, vanta di essere un vero modello innovativo, sia sotto l’aspetto diagnostico e terapeutico, sia sotto l’aspetto educativo e della riabilitazione;

considerato altresì:

risulta agli interroganti che la struttura generi più di 5.000 ricoveri l’anno su 352 posti letto per più di 100.000 giornate di degenza e che i dipendenti siano oltre 700; la previsione di entrate derivanti dal bilancio della Regione Siciliana ammonterebbero ad una cifra che oscilla tra i 35 e i 40 milioni di euro, comprensiva anche delle attività ambulatoriali e delle funzione assistenziali sanitarie;

si apprende da un articolo pubblicato su “viviEnna” del 2 maggio 2016 che nel novembre 2015 è emersa un’evidente sofferenza economica della struttura, in quanto le casse della stessa non riescono più a corrispondere gli emolumenti ai dipendenti, tanto che al mese di giugno 2016 i dipendenti della struttura vantano dai 5 ai 7 mesi di mensilità arretrate;

dall’analisi della nota integrativa del bilancio 2014 dell’ASP (Azienda sanitaria provinciale) di Enna si evince l’assegnazione in favore dell’IRCCS “Associazione Oasi Maria Ss” di Troina di un budget complessivo di 36.064.000 di euro annui; inoltre, la struttura a fine periodo, avrebbe rendicontato soltanto poco più di 30 milioni di euro tra prestazioni ambulatoriali e DRG (diagnosis related group) con un decremento di 5.380.824,00 euro. Il budget assegnato per l’anno 2015 è stato di 32.696.121 euro e quindi decisamente inferiore rispetto all’anno precedente;

il sito “Giornale di Sicilia”, cronaca di Enna, il 6 maggio 2016 informa che, in data 4 maggio 2016, la Regione Sicilia ha votato l’art. 19 della cosiddetta “Legge Stralcio” che impegna gli Assessorati alla salute e alla famiglia a stipulare con l’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, Associazione Oasi Maria SS. Onlus una convenzione triennale (2016-2018) di circa 4 milioni di euro l’anno per le cosiddette funzioni assistenziali. Risulta agli interroganti che nel merito non risulterebbero dati certi sulla reale sottoscrizione;

considerato inoltre che:

secondo fonti giornalistiche (“viviEnna” del 26 giugno 2016), esisterebbe un contenzioso tra l’Istituto stesso e l’Agenzia delle entrate, contenzioso, che avrebbe ad oggetto i bilanci relativi ad alcuni anni immediatamente successivi all’entrata in vigore del decreto legislativo n. 502 del 1992, ovvero gli anni in cui l’Assessorato alla sanità della Regione Sicilia ha remunerato le prestazioni dell’Oasi mediante il versamento di acconti che avevano a riferimento il corrispettivo degli anni precedenti alla riforma, determinato sulla base delle giornate di degenza (sistema a rette);

risulta agli interroganti che il suddetto IRCCS sarebbe stato sanzionato dall’Agenzia delle entrate per avere adottato il criterio contabile dell’imputazione per cassa proprio delle aziende ospedaliere pubbliche, anziché quello “per competenza” proprio degli enti privati; tale omissione, giudizialmente ritenuta illegittima, avrebbe comportato un credito erariale di elevata entità, pari a circa 30 milioni di euro, che se confermato dagli organi giudiziari preposti al controllo potrebbe causare l’insolvenza con gravi conseguenze sia sul piano occupazionale sia sul piano assistenziale;

rilevato infine che a giudizio degli interroganti la suddetta situazione è di assoluta emergenza poiché la cartella di pagamento dell’Ente riscossione Sicilia non è stata né sospesa né annullata dalla Commissione tributaria provinciale di Enna, che si è pronunciata, confermandone la regolarità, con la sentenza n. 362/03/2016, depositata in cancelleria nel mese di maggio 2016, dalla quale è scaturito un pignoramento presso terzi, ovvero il pignoramento dei conti correnti di cui l’IRCCS in questione è titolare con conseguente impossibilità per questo ultimo di potere adempiere a qualsiasi pagamento soprattutto nei confronti dei lavoratori,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa;

se intendano avviare, nell’ambito delle rispettive competenze e d’intesa con la Regione interessata, un’attività di indagine circa il debito erariale, di cui in premessa, che sta mettendo a serio rischio l’esistenza dell’ente, con evidenti ripercussioni sui suoi dipendenti, sugli ospiti assistiti nella struttura, nonché sulla fama e la credibilità conquistata nel tempo, grazie all’elevata professionalità mostrata nel campo della cura e della ricerca;

quali iniziative di competenza intendano intraprendere, qualora venisse confermata la notizia circa la pendenza giudiziaria relativa al debito in questione, per salvaguardare i livelli occupazionali e le prestazioni sanitarie di alta e qualificata specialità sino ad ora erogate.