Troina. Buio pesto per l’IRCCS Oasi di Troina

oasi troinaTensione e sconforto nella riunione svoltasi ieri mattina presso l’IRCCS Oasi Maria Ss. di Troina. Un incontro che ha visto protagonisti i dipendenti e i loro rappresentanti, a confronto con la discussa amministrazione della struttura.

Si è parlato a lungo sul pignoramento di circa 30 milioni di euro da parte dell’Agenzia delle Entrate sulle casse del polo d’eccellenza troinese. Una cartella esattoriale che ha avuto come conseguenza il blocco di ben due conti correnti dell’Oasi e la sospensione dei mandati di pagamento da parte dell’ASP di Enna a data da destinarsi.

Il dramma che si sta consumando nella città di Troina non ha precedenti. I dipendenti non percepiscono mensilità da inizio anno e non hanno alcuna garanzia di percepirne. Una situazione che sta trascinando nel baratro un’intera comunità che vede padri di famiglia nel contrarre debiti con le banche per l’impossibilità di pagare affitti e pagare le bollette.

Una vicenda che si protrae da molto tempo, questa del pignoramento, che vide l’Oasi vincere ben due gradi di giudizio, ma rimessa in discussione negli ultimi due mesi dalla notifica di pignoramento. C’è meraviglia tra i dipendenti sul perché l’amministrazione dell’Oasi abbia taciuto il problema che, al fine di stipulare un accordo, ha portato addirittura l’Agenzia dell’Entrate a chiedere all’Oasi di rinunciare ad essere una ONLUS, scelta che porterebbe a risvolti non indifferenti sulle casse della struttura che si vedrebbe, nel tempo, ulteriormente penalizzata la stessa dal punto di vista economico.

Gli amministratori avrebbero presentato una richiesta di sospensiva alla Commissione Tributaria Regionale che, se accolta, potrebbe rinviare gli effetti della cartella esattoriale fino alla data della sentenza della Corte di Cassazione che, nella migliore delle ipotesi sposterebbe solo in avanti il problema, ma che non convince i dipendenti e i loro rappresentanti.

Non c’è più fiducia dei dipendenti nell’amministrazione dell’Oasi, i rappresentanti dei lavoratori non si risparmiano in critiche accusando l’amministrazione di non aver pensato minimamente ad alcuna forma di autotutela pur essendo a conoscenza dei rischi a cui la struttura poteva essere sottoposta, additando gli stessi e gli eventuali consulenti di essere “inadeguati” e di avere agito nelle scelte con “pressapochismo e leggerezza” e che le opzioni portate sul tavolo dagli stessi “non garantiscono alcuna certezza al lavoratore”.

I rappresentanti dei lavoratori chiedono dunque a gran voce le dimissioni degli amministratori della struttura, tra le cui responsabilità ci sarebbe pure quella di non avere degnamente interloquito con i dipendenti attraverso i loro rappresentanti e di aver fatto tutto da soli senza pianificare una strategia condivisa. Dimissioni che sembrerebbero essere già sul tavolo del Presidente dell’Oasi, don Ferlauto.

A questo dramma si aggiunge il silenzio da Palermo per quanto riguarda la discussa Convenzione 2016-2018 sulle funzioni assistenziali. Una convenzione che vide profilarsi uno scontro tra il PD dell’on. Alloro e i Parlamentari 5 Stelle che furono accusati di richiedere i giusti pareri affinché non vi fossero intoppi sulla stipula della stessa. Intoppi che, a quanto pare, sembrano esserci davvero in quanto, ad oltre due mesi dalla votazione in aula (il termine era di 30 giorni), sembra che gli assessorati abbiano difficoltà ad accordarsi e che addirittura, l’assessorato alla salute neanche risponda alle sollecitazioni dell’Oasi.

Nelle scorse settimane nove senatori pentastellati hanno presentato un’interrogazione in Senato sulla situazione critica dell’Oasi, mentre oggi, dalla pagina Facebook del Meet Up troinese, arriva l’invito alla struttura, ai dipendenti e alle famiglie di richiedere un Tavolo Tecnico di Crisi presso il Ministero dello Sviluppo Economico, unica soluzione, secondo gli attivisti, per spostare il problema e la sua gravità su ben altri livelli.