Querelle tra MIUR ed Avvocati Fondo Proserpina. Miur conferma: laurea non vale

miurCon riferimento al caso dell’Università rumena Dunarea de Jos Galati il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca prende favorevolmente atto dell’ordinanza del Tribunale di Caltanissetta depositata il 19 luglio, che ha ritenuto “fondate le doglianze del MIUR per ciò che concerne il profilo del fumus boni iuris” affermando che l’iniziativa relativa alla costituzione di una facoltà di medicina a Enna da parte dell’Università Dunarea de Jos di Galati e della Fondazione Proserpina è in contrasto con l’ordinamento nazionale e comunitario. Risulta pertanto confermato, come già fatto presente dal Ministero all’Università Dunarea de Jos e alla Fondazione Proserpina fin dallo scorso mese di settembre e come già pubblicato sul proprio sito internet

14 dicembre 2015
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Università Rumena Dunarea de Jos Galati – Comunicazione urgente

La Prefettura di Enna ha comunicato a questo Ministero che in data 14 dicembre 2015 si è svolta presso tale sede una “cerimonia di apertura dell’a.a. 2015/2016 della facoltà di Medicina e Farmacia dell’Università Rumena Dunarea de Jos Galati” le cui attività didattiche, relative a corsi di area medico-sanitaria, saranno svolte presso locali reperiti dalla “Fondazione Proserpina S.r.l.”.
A tale riguardo, si ritiene necessario informare studenti e famiglie che, anche a tutela della qualità degli studi universitari, l’attivazione di corsi universitari sul territorio nazionale da parte delle Università, italiane o estere, è consentita soltanto subordinatamente all’adozione di un provvedimento di accreditamento da parte del Ministero su conforme parere, fra l’altro, dell’Agenzia nazionale di valutazione (ANVUR).
Nessun accreditamento è stato concesso dal Ministero per l’attivazione a Enna di corsi in area medico-sanitaria alla sopraindicata Università Rumena, né tantomeno può essere destinataria di un simile provvedimento la citata “Fondazione Proserpina s.r.l.”.
Si evidenzia pertanto che eventuali titoli rilasciati all’esito di tali corsi non avrebbero alcun valore né a fini accademici né ai fini professionali e non potrebbero essere riconosciuti né da altro Ateneo né da altra Autorità pubblica.
Questo Ministero ha già provveduto a diffidare l’Università Dunarea de Jos Galati e la Fondazione Proserpina e sta provvedendo, con la collaborazione anche dell’autorità giudiziaria, a ogni possibile azione al fine di ricondurre questa spiacevole situazione nell’alveo della legalità.

che “eventuali titoli rilasciati all’esito di tali corsi non avrebbero alcun valore né a fini accademici né ai fini professionali e non potrebbero essere riconosciuti né da altro Ateneo né da altra Autorità pubblica”.
Il Tribunale di Caltanissetta ha fatto presente che l’azione attivata ai sensi dell’articolo 700 del codice di procedura civile non consente al giudice di ordinare la cessazione delle attività didattiche, in quanto non è provata l’irreparabilità del danno causato dall’attivazione dei corsi. Tuttavia già il giudice di primo grado aveva affermato la possibilità di un provvedimento successivo del Ministero per disconoscere l’efficacia dei titoli di studio. Anche al fine di tutelare la posizione degli stessi studenti frequentanti tali corsi, il Ministero sta quindi valutando ogni possibile ulteriore azione al fine di ricondurre nel più breve tempo possibile questa spiacevole situazione nell’alveo della legalità e di fornire puntuali indicazioni alle Università per confermare la non riconoscibilità del titolo di studio.

Quanto sopra il comunicato del MIUR, a seguire la precisazione dell’Avv. Augusto Sinagra e Avv. Anna Lucia Valvo legali del Fondo Proserpina srl

In riferimento al comunicato apparso sulla Home Page del sito istituzionale del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Scientifica, il Prof. Avv. Augusto Sinagra e l’Avv. Anna Lucia Valvo, nell’interesse della Fondazione/Fondo Proserpina, rappresentata dal suo Amministratore Vladimiro Crisafulli, avvertono il dovere di ristabilire la verità dei fatti in ordine alla recente Ordinanza del Tribunale Collegiale di Caltanissetta, resa in sede di procedimento cautelare e urgente: “Il Tribunale di Caltanissetta ha stabilito, con molta chiarezza, che non solo mancano le ragioni dell’urgenza pretese dal MIUR ma, altresì, qualsiasi fondamento di danno denunciato dal Ministero.
Nel merito il Tribunale di Caltanissetta, non potendo esorbitare dai limiti della giurisdizione cautelare, ha correttamente rinviato l’esame delle argomentazioni del MIUR all’eventuale giudizio ordinario che, eventualmente, potrebbe essere proposto dallo stesso ministero.
Il MIUR, tuttavia, non inizierà mai un giudizio ordinario, perché mancherebbe la legittimità della causa petendi e del petitum. In altre parole, il MIUR, non ha cosa chiedere al giudice ordinario, ma vorrebbe che questo si pronunciasse al posto del giudice amministrativo sulla legittimità dei titoli di laurea che il Ministero sa bene di dover poi riconoscere.
Giustamente, il Tribunale di Caltanissetta non ha detto nulla di quanto pretendeva il MIUR e cioè l’invalidità dei titoli. Sotto questo punto di vista, il comunicato prontamente diffuso dal MIUR appare abusivo e fuorviante perché diffonde notizie prive di fondamento e, forse, di competenza dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e dell’Autorità delle Comunicazioni.