Università Dunarea. Crisafulli: Miur ci ha contrastato e osteggiato; Avv.Sinagra: da Tribunale Caltanissetta terribile ignoranza su normativa europea

enna dunarea crisafulli 26lug2016Enna – “È finita la fase in cui dovevano difenderci. Il Miur ci ha contrastato, osteggiato; mancavano solo i caschi blu dell’Onu. Ora dobbiamo restituire l’onore a tutti quelli che ci hanno creduto”: Così Mirello Crisafulli ex senatore PD e amministratore del Fondo Proserpina, interfaccia dell’Università romena, Dunarea de Jos, che ha aperto una estensione della Facoltà di Medicina ad Enna, scatenando nei mesi le polemiche. Crisafulli, in conferenza stampa alla quale ha partecipato anche Cesar Bischescu, direttore dell’Università romena , ha annunciato una serie di azioni legale contro il Ministero dell’Istruzione. “Ricorreremo al Tar per chiedere l’annullamento di tutti gli atti promossi dal MIUR, chiederemo un risarcimento danni di 1 milione di euro, di cui metà sarà usato in borse di studio e l’altra metà per acquistare attrezzature e procederemo con un esposto per calunnia e diffamazione nei confronti del MIUR rispetto alle dichiarazioni che ha fatto- – ha detto Crisafulli – Il Tribunale di Caltanissetta, con ordinanza, ha respinto il ricorso del MIUR sancendo che i corsi di laurea sono legittimi perché non costituiscono nè danno nè pregiudizio per il Ministero. È un momento di soddisfazione”. Crisafulli, oltre ad annunciare che le iscrizioni all’anno accademico 2016/17 sono prorogate fino al 18 agosto, dice di avere già contatti con la direzione dell’Ospedale Umberto I per avviare il tirocinio degli studenti . “La clinica ospedaliera, sui cadaveri, invece, la faranno in Romania come concordato” . E poi ha aggiunto “Nel caso di azione di merito i ragazzi avranno il tempo di laurearsi e specializzarsi.” . Anche la Dunarea de Jos minaccia una azione di risarcimento per danno all’immagine contro il Ministero. “Questo di Enna è un progetto di successo ma con tanti ostacoli. Siamo qua per fare educazione non processi – ha detto Bischescu – Svilupperemo altre idee. Stiamo preparando un corso di abilitazione all’insegnamento, corso che partirà in autunno, per il quale mi aspetto che il Ministero mi faccia ancora causa”. E a qualche genitore, presente in conferenza stampa, cui la fiducia comincia a vacillare, risponde che riceveranno un documento con il quale l’Università romena si impegna a far proseguire il corso di studi in Romania, qualora dovessero chiudersi i corsi ad Enna”. “L’ordinanza del Tribunale di Caltanissetta, per le espressioni dubitative che usa, esprime una terribile ignoranza sulla normativa europea – dice l’avvocato della Fondazione, Augusto Sinagra che ribadisce – gli studenti risultano iscritti e immatricolati in Romania. Il Ministero della Sanità, così come previsto dall’Europa, deve solo ricevere la comunicazione. Non è necessario alcun riconoscimento al titolo conseguito. Il giudizio di merito conta poco”. Intanto alcuni studenti, iscritti ad altre estensioni di Medicina in Spagna, Cecoslovacchia e la stessa Romania, hanno fatto richiesta di frequentare ad Enna il secondo anno del corso di laurea.