Enna – Sull’incendio di ieri, dopo i giochi di artificio sparati dal campetto di atletica “Tino Pregadio” ad Enna Bassa per la festa di Sant’Anna, la questura e i vigili del fuoco di Enna stanno trasmettendo gli atti alla Procura. A bruciare una vasta zona tra il campo di atletica e il plesso dell’Università Kore, con grosse difficoltà per i vigili del fuoco che, per spegnere l’incendio, con fiamme alte alimentate dal vento, hanno dovuto scarrozzare decine di macchine.

Bisognerà capire se sono stati rispettati i dettati previsti dalla Commissione Provinciale materie esplodenti, che ha autorizzato a sparare i fuochi pirotecnici da dentro la struttura sportiva e, probabilmente come mai il comune non avesse disposto, lungo la zona adiacente il campo, il divieto di sosta .”Non è il primo anno che i giochi si sparano da dentro il campo di atletica – dice l’assessore comunale allo Sport, Paolo Di venti – dal 2013 è sempre stato così”.

Ed effettivamente la Questura ha autorizzato i giochi pirotecnici in base ad un verbale della Commissione del 2013 ma qualcuno deve pur avere assicurato che le condizioni di sicurezza sarebbero state sempre garantite, così come previsto dalla Commissione, come ogni anno. In subbuglio anche il mondo sportivo. Gli atleti che si alleano al campo, riaperto stamani, hanno corso tra parti residue di giochi di artificio, che stazionavano nelle corsie.

“Li abbiamo fatti rimuovere subito” ha detto l’assessore. Ma gli atleti, temono per l’integrità del manto, in tartan, costato tre milioni di euro che fanno della pista di Enna una delle più prestigiose del meridione d’Italia. Sta di fatto che ieri tra fiamme, fuochi e le centinaia di persone che affollavano la zona per celebrare la Santa, poteva finire male.

E questo lo sanno i tanti automobilisti che hanno avuto danni alle auto parcheggiate a causa della vicinanza delle fiamme alla carreggiata stradale.


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