Protesta contro Comune che impone a studenti quota compartecipazione per trasporto scolastico tratta Cerami/Troina

IISS-Ettore-Majorana-di-TroinaI genitori degli studenti pendolari, iscritti presso gli istituti superiori di 2° grado di Troina, già dallo scorso anno, lamentano e protestano contro la decisione della Giunta comunale di Cerami di imputare, a carico delle famiglie, una quota di compartecipazione al trasporto pubblico.

In considerazione della carenza del servizio pubblico di linea, che non garantisce il rispetto degli orari compatibili con l’orario scolastico per la tratta Cerami/Troina e viceversa, il Comune di Cerami, affida il servizio ad abilitate Ditte di autonoleggio, in linea con il disposto della legge regionale n. 24/1973, secondo la quale la Regione siciliana garantisce il servizio di trasporto gratuito agli alunni residenti in comuni privi di sede di Istituti scolastici e a tal fine trasferisce agli Enti locali le risorse pari al costo dell’abbonamento per il servizio pubblico di linea. Nel caso di assenza del servizio di trasporto pubblico locale (nelle fasce orarie scolastiche), su richiesta dei genitori il Comune ha facoltà di affidare a terzi il servizio. Soluzione, quest’ultima, che il Comune di Cerami negli anni passati ha adottato.

Tuttavia, per l’espletamento di detto servizio, le risorse di competenza regionale assegnate annualmente ai Comuni, tramite il Fondo delle Autonomie per il trasporto interurbano degli alunni, hanno subito diminuzioni tali da non permettere una copertura totale della quota rimanente (rappresentata dal costo del servizio espletato con ditta esterna decurtata dalla quota trasferita dalla regione) a carico del bilancio comunale, nella considerazione anche della contestuale riduzione dei trasferimenti statali e regionali.

Questa è la motivazione che, lo scorso anno, ha indotto l’Amministrazione comunale, con deliberazione di Giunta n. 57 del 9/7/2015, a richiedere una percentuale a carico delle famiglie degli studenti fruitori del servizio di trasporto scolastico affidato a ditta esterna, pari a circa 20 euro mensili per alunno.

I genitori degli alunni iscritti presso l’I.I.S.S. “Ettore Maiorana” di Troina, reputando tale delibera una grave violazione della tutela del diritto allo studio, garantita dalla Costituzione, dalla normativa nazionale e dalla Regione siciliana, ne avevano chiesto la revoca in autotutela. Stessa richiesta era stata manifestata da una delibera del Consiglio d’Istituto della medesima scuola che, peraltro, paventava un’ulteriore diminuzione delle iscrizioni, che penalizzerebbe fortemente l’unica scuola del territorio. studenti pendolari autobusSottolineandosi, inoltre, come in tal modo l’Ente comunale finisca per incidere pesantemente, non solo nelle scelte scolastiche operate dalle famiglie e dagli studenti, ma anche sull’economia familiare degli studenti con basso reddito e limitate capacità economiche.
In tali richieste si evidenziava, altresì, il carattere discriminatorio della quota di compartecipazione al costo del servizio pubblico a carico dei soli studenti che frequentano la scuola media superiore a Troina, mentre il servizio di trasporto continua ad essere completamento gratuito per gli studenti che frequentano le scuole di Nicosia.  Secondo il disposto dell’art. 1 della L.R. n. 24/73 e anche del 5° comma dell’art. 9 della L.R. n. 14/2001, infatti “Il contributo per il trasporto scolastico è commisurato al costo dell’abbonamento per il servizio pubblico di linea per la scuola allocata nel comune più vicino, anche se lo studente sceglie una scuola più lontana”.
Pertanto – a parere dei genitori – a dover sopportare una quota del costo del servizio di trasposto dovrebbero essere gli studenti che frequentano a Nicosia (Comune più distante), quegli stessi indirizzi che si trovano a Troina (sede più vicina) e non il contrario.

In ultimo, i genitori degli studenti si sono rivolti al Tar di Catania, reputando che il costo del trasporto imputato alle famiglie avrà l’inevitabile conseguenza di veder ridotto il numero degli studenti che si iscriveranno a Troina, in misura tale da non rendere più conveniente neanche il noleggio di mezzi da una ditta esterna. In  attesa della risposta del Tar,  il problema si è riproposto anche per l’anno scolastico 2016/2017, poiché l’amministrazione comunale, lasciando inascoltate le richieste dei genitori degli studenti pendolari, ha nuovamente deliberato di richiedere una quota di compartecipazione per il servizio di trasporto per la tratta Cerami/Troina e viceversa, pari a 169 euro annuali (ex delibera n. 58 del 2 agosto 2016).

Tenuto conto che gli studenti che richiedono il trasporto quest’anno sono una decina – lamentano i genitori –  si tratta di una spesa di circa 1.700 euro, e sembra assurdo che il Comune di Cerami non riesca proprio a reperirla e destinarla al diritto allo studio.

 

Loredana Latragna