Giuseppe Regalbuto: Libero Consorzio Enna: no al dissesto

Enna provinciaEnna. Gli ex Consiglieri provinciali Giuseppe Regalbuto e Sebastiano Nicasto non si danno pace, reagiscono –oramai con programmate scadenze- a denunciare l’abbandono in senso generale di quello che è il Libero Consorzio di Enna. Questo l’ultimo grido di allarme: “Da tre anni si assiste ad un susseguirsi di proclami sulla soppressione delle Province Regionali Siciliane, l’unico effetto prodotto è quello della perdita di titolarità dei territori, violazione della democrazia sulla libera scelta dei cittadini dei propri rappresentanti, perdita di centinaia di posti di lavoro nel territorio, desolazione, incertezza di centinaia di dipendenti delle province e delle loro famiglie. I Liberi Consorzi, ma soprattutto i lavoratori, sono costretti a vivere in un limbo che sa più di girone infernale dantesco, con l’incertezza quotidiana sulle retribuzioni spettanti.
Ad emergere con forza oggi sono soltanto i gravi disservizi e i disagi procurati ai territori ed ai lavoratori da una macchina senza guida e senza regole, a partire dalle scuole, dalle manutenzioni stradali, dall’assistenza ai disabili, ecc. A fronte di questo disastro, a firma Pd-Crocetta-Movimento 5 Stelle, dati ufficiali del sistema SIOPE, danno ragione a Forza Italia e ai gruppi di centro destra, da sempre contrari ad una legge che non ha ridotto i costi dell’apparato amministravo e delle spese che ne derivano, e che ha solamente peggiorato la vita dei siciliani. Insomma, un disastro totale”.
Un giudizio netto e negativo quello di Regalbuto e Nicastro che esprimono la loro “sincera vicinanza ai lavoratori a cui assicurano la massima attenzione e il coinvolgimento di tanti tra ex consiglieri provinciali, sindaci, consiglieri comunali e la deputazione di centro destra in provincia”.
Quanto ad una possibile dichiarazione di dissesto dell’ente, Regalbuto ha già contattato l’onorevole Falcone capo gruppo di Forza Italia alla regione, e il senatore Gibiino, per impegnare il partito di Forza Italia e tutti gli altri partiti contrari; Regalbuto ribadisce “Vanno reperite a Roma e Palermo le risorse che spettano alla nostra ex provincia, e il fatto costante che il governo Pd-Crocetta (e prima anche movimento 5 stelle) non si smentisce e riporta ciclicamente al livello del più misero braccio di ferro tra i vari componenti della coalizione di maggioranza per decidere sulla spartizione delle ambite nove poltrone di commissario delle ex province siciliane per gestire nicchie di squinternato potere”. Ad oggi concludono i due ex consiglieri gli unici dati sicuri sono i precari senza stipendi e a rischio posto di lavoro, i dipendenti senza stipendi da mesi, ex lavoratori delle partecipate come la multiservizi licenziati grazie a questo governo scellerato, la desertificazione del territorio iniziando dal tribunale di Nicosia, il carcere di Nicosia, gli ospedali ridimensionati e quasi prossimi alla chiusura di Leonforte e Piazza Armerina, il commissariamento dello Iacp, camera di commercio, le aziende chiuse della valle di Dittaino e la stessa ASI oramai accorpata ad altre, il consorzio di bonifica, la lentezza per la ripresa della bonifica della Miniera di Pasquasia, il lago di Pergusa, la mancata valorizzazione di diversi siti archeologici vedi Morgantina, la venere di Aidone e Villa Romana del Casale, per finire alla spaventosa gestione dell’ATO rifiuti e il paradosso: il concubinaggio tra esponenti di diversi partiti, e sembra qualche commissario precedente per la riscossione dell’affitto della Kore. Quest’ultima opzione può salvare il dissesto e salvare centinaia di posti di lavoro oltre a rimettere in moto manutenzione e servizi in genere, fermi per mancanza di liquidità”.