Preoccupazione del Comune di Enna su riduzione Cda Parco Floristella

Floristella Grottacalda PalPennisi«C’è una certa preoccupazione da parte del Comune di Enna alla lettura del decreto assessoriale che riduce a tre i componenti del Cda del Parco di Floristella. Anche perché la decisione fa seguito a tutta una serie di normative nazionali e regionali che ci costringono a ripensare la nostra partecipazione. Anzi, è lo stesso Ente Parco che probabilmente deve essere ripensato, non godendo più dei presupposti di coinvolgimento territoriale stabiliti nel ’91 al momento della sua costituzione». Sono le dichiarazioni dell’assessore comunale ennese Gianpiero Cortese che tiene a precisare d’averle condivise nel merito col vicesindaco Angelo Girasole, a cui spetterebbe esprimersi quale delegato in giunta per le partecipate.
La questione e quella del recente decreto dell’assessore Vermiglio che dispone la modifica dello statuto dell’Ente Parco con la riduzione del Cda da dieci a tre componenti, tra cui il presidente e un dirigente di ruolo nominati direttamente dalla Regione, mentre un terzo sarebbe scelto tra i «rappresentanti legali» di Enna, ex provincia regionale, Piazza Armerina, Valguarnera e Aidone.
Va da sé che la rappresentanza territoriale sarebbe ridotta al lumicino dal momento che i comuni, privati della funzione gestionale dentro il Parco e gravati dai continui tagli di bilancio, sarebbero indotti a uscire. Di converso, l’accentramento delle funzioni in mano regionale mortificherebbe ogni istanza di localismo e autogestione. «Si crea distanza – continua Cortese – altra cosa è esserci un rappresentante per ogni comune della zona, altra cosa è un funzionario regionale che potrebbe non avere interesse o le necessarie conoscenze delle tematiche del Parco».
La soluzione potrebbe trovarsi rinvenendo l’art. 39, comma 4, della legge di stabilità regionale 2015 che prevede le «particolari esigenze in cui gli organi di amministrazione mantengono 5 componenti». Con l’applicazione di questa norma – invero parzialmente sostituita – si compendierebbe la riduzione del Cda, che verrebbe dimezzato, con il mantenimento dello spazio per buona parte dei comuni partecipanti nel Parco minerario. Un dibattito che si spalanca su un’esigenza quanto mai necessaria, specie adesso che si aprono importanti prospettive per il completamento della musealizzazione di Palazzo Pennisi, già parzialmente ristrutturato negli anni scorsi.

Salvatore Di Vita