Enna. Ordinanza per l’identificazione dei cani domestici di proprietà e sterilizzazione dei randagi

randagismo enna ott 2014 (3)Enna. Con due ordinanze l’amministrazione Dipietro cerca di “risolvere” il problema del randagismo nel comune capoluogo. Il fenomeno del randagismo canino, in ogni sua manifestazione, suscita presso i cittadini allarme sociale ed è fonte di continue segnalazioni. Tale fenomeno ormai costituisce una consistente voce di spesa a carico della municipalità per effetto del servizio di accalappiamento e ricovero cani da anni attivato e tuttora in corso; e, che la particolare geomorfologia del territorio circostante alla città di Enna e la notevole quantità di cani abbandonati da privati e/o inselvatichiti provenienti dalle campagne circostanti provoca una continua migrazione verso le aree del territorio urbano, rendendo di fatto enormemente difficoltoso arginare il fenomeno. Constato ed osservato, sulla scorta delle segnalazioni e delle esperienze succedutesi negli anni che le catture, anche in numero consistente di cani vaganti e branchi non sono risultate efficaci, Ciò in quanto si è constatato che i territori da cui sono stati prelevati cani vaganti sono stati in breve tempo nuovamente occupati da altri cani provenienti da abbandoni e migrati dalle campagne circostanti e pertanto sono stati pressoché immediatamente colonizzati da altri branchi che vagano rendendo estremamente difficoltosa la loro gestione.

Questo in sintesi il contenuto delle due ordinanze:


randagismo enna ott 2014Che venga intensificata una campagna di identificazione, registrazione e controllo sia dei cani di proprietà dei residenti nel centro Urbano di Enna che dei cani di proprietà dei residenti e domiciliati in aree rurali e/o tenuti all’interno di terreni e aziende agricole, e che pertanto: che tutti i detentori di cani mantenuti nelle loro abitazioni del centro urbano e periferico nonché nelle proprietà rurali o aziende agricole del territorio extraurbano e comunale di Enna conferiscano entro il 25 ottobre i loro animali presso l’ambulatorio veterinario di Enna, via Donizetti, ove il personale ASP provvederà alla loro identificazione e microchippatura nell’ambito delle convenzioni in essere.
Che ai trasgressori dell’ordinanza che non abbiano provveduto alla identificazione dei cani da loro detenuti venga applicata una sanzione amministrativa da un minimo di € 400,00 ad un massimo di € 900,00.
Alla Polizia Municipale di effettuare, a campione e compatibilmente con gli altri compiti di istituto, i controlli di Polizia Veterinaria di competenza sia nel centro urbano che presso i poderi rurali e le aziende agricole del territorio extraurbano comunale e di effettuare supervisione e relazione
periodica sull’andamento della campagna indetta. Alla associazione di volontariato OIPA, di coadiuvare – nell’ambito delle convenzioni già in essere con la Polizia Municipale, nella osservazione del fenomeno, nella corretta tenuta da parte dei proprietari dei cani identificati e registrati nonché nella sanzione di ogni contravvenzione, nonché, nell’ambito delle proprie attribuzioni d’istituto, ad ogni abuso e/o abbandono perpetrato dai detentori degli animali.

randagismo enna ott 2014 (2)Inoltre, in via sperimentale per mesi 24, che venga intensificata, con l’ausilio delle organizzazioni di volontariato che opereranno nel rispetto delle vigenti convenzioni, una campagna di identificazione, prelevamento, sterilizzazione e re-immissione controllata e monitorata sul territorio dei cani vaganti docili e non aggressivi al fine
di limitarne la riproduzione incontrollata.
Alla Polizia Municipale di effettuare i controlli e le segnalazioni di Polizia Veterinaria di competenza e di effettuare supervisione e relazione periodica sull’andamento della campagna. Alle associazioni di volontariato, di coadiuvare – nell’ambito delle convenzioni già in essere – la Polizia Municipale, anche nella osservazione del fenomeno e nella successiva gestione dei cani reimmessi sul territorio, monitorando la territorialità dei branchi e le condizioni dei cani di quartiere, con la istituzione e gestione di opportune aree di alimentazione. Che il prelievo dei cani già insediati sul territorio, la loro sterilizzazione ed il rapido reinserimento, previa identificazione (ove già non effettuata) e successivo monitoraggio dovrà avvenire nei tempi più brevi possibili dettati dalla necessità di preservare la territorialità del cane consentendone la
osservazione e facendo sì che il territorio non venga occupato da altri cani inselvatichiti.
I cani sterilizzati saranno reimmessi sul territorio previa loro microchippatura ove non presente, e compilazione di apposita scheda identificativa anamnestica che evidenzi e riporti:
– la data ed il luogo del prelievo
– l’identificativo del cane e il numero di Microchip
– la assenza di qualsivoglia trascorsa segnalazione di aggressività
– la data, l’ora e il luogo della re-immissione sul territorio
– il nominativo del privato e/o associazione con propria sottoscrizione autografa limitata alla responsabilità morale per la cura (alimentazione) del cane, con espresso impegno a segnalare comportamenti aggressivi, l’allontanamento prolungato dal territorio di re-immissione o il decesso del cane in affido.
I cani di quartiere ed eventuali branchi dovranno essere costante oggetto di monitoraggio da parte dei cittadini e/o enti affidatari, e nel caso di rimostranze sottoscritte da cittadini debitamente identificati, alla osservazione diretta ed alla successiva segnalazione in caso di comportamenti aggressivi alla Polizia Municipale per la constatazione e l’immediata ed inderogabile attivazione
del servizio di accalappiamento comunale e ricovero ad opera di personale e Ente abilitato.
Una eventuale proroga o conferma a tempo indeterminato dell’ordinanza è subordinata ad apposita relazione complessiva del Servizio veterinario della ASP sui risultati della campagna e sull’opera complessiva svolta in forza del presente provvedimento.