Gagliano: seconda edizione Premio San Cataldo al dottor Antonio Lupo

Premio SE, si è svolta presso il convento Santa Maria di Gesù la seconda edizione del Premio San Cataldo, organizzato dall’unità pastorale, in collaborazione con il Circolo culturale La Fionda, al fine di promuovere i gaglianesi che si sono distinti per aver compiuto opere di bene. Quest’anno il premio è stato assegnato al dottor Antonio Lupo, emigrato a soli quattro anni in Argentina, nel lontano 1951, al seguito dei genitori. Laureatosi in Medicina e padre di quindici figli, ha dedicato la sua vita all’assistenza ai poveri e ai bisognosi. La scelta è ricaduta su di lui “per essersi particolarmente distinto nell’esercizio della sua professione in atti di volontariato ed al sostegno della vita”. Il premio consiste in un bassorilievo in bronzo, realizzato dal prof. Gianfranco Vona, nel quale sono rappresentati: la Rocca, la chiesa Madre e San Cataldo che porta un pellegrino sulle spalle. Lupo ha così commentato il riconoscimento: “Grazie per questo premio da parte del paese che amo. Non ho mai dimenticato da dove vengo. I miei genitori e i miei nonni lavoravano la terra con le mani ed io ne sono orgoglioso. Sono molto legato ai quartieri Santa Maria di Gesù, Sant’Antonino e San Cono. Da ragazzo volevo diventare sacerdote, ma, anni dopo, si è svegliata in me la vocazione per la Medicina, per aiutare gli altri. Mi sono battuto affinché l’ospedale fosse pubblico e per tutti”. La serata è stata allietata da brani eseguiti dall’Operaccordion Trio. Al termine, sono stati consegnati alla Sovrintendenza dei beni culturali di Enna dei reperti archeologici, trovati in chiesa Madre durante i lavori di ristrutturazione. Si tratta di frammenti scarsamente decorati, quasi mai integri, ma importantissimi per ricostruire la storia dei secoli scorsi. “I beni erano efficacemente custoditi – ha detto il prof. Filippo Stanco dell’Università di Catania – ora è giunto il momento di studiarli”. L’arch. Luigi Maria Gattuso ha aggiunto: “Stasera prendiamo atto ufficialmente di questo patrimonio a Gagliano. Faremo in modo che rimanga in questo territorio, ma prima dobbiamo studiarli e catalogarli”. Don Pietro Antonio Ruggiero ha concluso: “Questi reperti sono rimasti muti per tanto tempo. Speriamo di ridargli voce”.

Valentina La Ferrera