Enna. Rifiuti: SRR richiede i dati del personale. Blitz di Sonia Alfano negli uffici amministrativi. Procura indaga su appalto Agira, on.Greco rettifica

aro rifiutiDopo anni di attesa inutile nel campo del servizio dei rifiuti, finalmente, si incomincia a parlare del personale e del suo esubero, specie nel campo degli amministrativi, in modo da poter iniziare la fase di passaggio tra l’Ato Rifiuti e la nuova società rifiuti. Proprio lunedì il presidente della nuova società rifiuti, Armando Glorioso, ha inviato all’Ato Rifiuti EnnaEuno, al commissario regionale Alfano, ai sindaci dell’ennese e ai sindacati una nota per conoscere la “Dotazione Organica” e nel contempo di fornire un elenco dettagliato di tutto il personale ad oggi alle dipendenze della Società, indicando per ciascun soggetto: data assunzione Ato Rifiuti, modalità di assunzione (chiamata diretta, concorso, trasferimento d’azienda, passaggio diretto per legge e/o contratto); data assunzione da Sicilia Ambiente, modalità di assunzione; data assunzione da Ato Enna Euno Spa, modalità di assunzione; anzianità lavorativa dall’ultimo rapporto; anzianità lavorativa cumulabile se non c’è stata soluzione di continuità; livello e qualifica di inquadramento iniziale; passaggi di livello e qualifiche successive e relative date a prescindere dalla ditta; mansione svolta inizialmente; mansioni svolte successivamente e relative date di inizio a prescindere dalla ditta; retribuzione iniziale e costo lordo iniziale; tutte le variazioni retribuzioni e costo lordo successive; orario di lavoro iniziale; variazione orari di lavoro successivi e relative date, motivo della variazione, a prescindere dalla ditta; unità operativa, ufficio o cantiere, settore, a cui è attualmente applicato. Altri dati necessari saranno richiesti successivamente (carichi familiari, condizioni reddituali del coniuge, etc), al fine eventualmente fosse necessario di formulare una graduatoria. Insomma, si vuole conoscere la storia di ogni lavoratore per poi procedere gradualmente a quel passaggio del personale che sicuramente sarà irto di difficoltà perché c’è da considerare che qualche taglio va fatto perché in determinati settore degli esuberi ci sono e sono consistenti anche dal punto di vista finanziario, che è poi quello che conta in una società che nasce con tanti problemi di carattere finanziario che difficilmente riuscirà a risolvere perché i debiti sono veramente tanti.

sonia alfanoIntanto, martedì mattina il commissario regionale presso l’Ato Rifiuti, Sonia Alfano, collaborata dai due tecnici, che si è portata da Belice Ambiente, ha effettuato un blitz presso gli uffici amministrativi dell’Ato Rifiuti. Sostanzialmente ha chiuso tutte le porte e poi è passata a controllare le presenze dei dipendenti che erano all’interno degli uffici, per vedere se c’erano dipendenti assenti. E’ la prima volta che succede un’operazione di questo genere, quindi ha riunito i lavoratori a gruppi ed ha esposto le sue intenzioni e quale sarà il suo operato per cercare di trovare una soluzione idonea e percorribile su un Ato Rifiuti ennese, che è sicuramente il peggiore della Sicilia in tutti i sensi, come muoversi per coprire le inadempienze del passato, di andare subito a sottoscrivere i contratti di servizio. Ha sottolineato, inoltre, che bisognerà guardare il costo generale del servizio di raccolta dei rifiuti e che il cantiere è unico e riguarda tutta la provincia. I comuni dovranno pagare il costo dei servizio nel rispetto delle percentuali e di questi pagamenti l’80 per cento verrà dirottato per pagare i lavoratori ed il 20 per cento per pagare gli acquisti di carburanti e le altre spese generali. Il costo del servizio non può essere un tira e molla, non ci possono essere riduzioni volontarie, come è avvenuto da anni tanto è vero che c’è una differenza di otto milioni di euro tra il costo del servizio e quello che pagano i comuni. Sul costo del servizio le querelle ci sono da diversi anni, c’è stato un incontro con i rappresentanti sindacali, per cercare di ridurlo di almeno tre milioni di euro con la riduzione delle spettanze per lavoratori, amministrativi e tecnici, ma questa operazione non è diventata mai operativa. Molti sindaci puntano sulla 191 per affidare il servizio a ditte private. Per quanto riguarda il comune di Agira che pagava 840 mila euro all’Ato Rifiuti ed ora, applicando la 191, ne paga un milione e 400 mila euro ad una ditta privata, con un disavanzo di 600 mila euro, tutta la pratica è stata trasferita alla Procura della Repubblica perché faccia delle indagini. Sonia Alfano ai sindaci chiede una maggiore collaborazione se vogliono uscire da una situazione difficile, dove il deficit è veramente enorme visto che supera circa i 250 milioni di euro.

Richiesta rettifica “Procura indaga su appalto Agira”
Maria GrecoLa sottoscritta Maria Gaetana Greco nella qualità di sindaco del comune di Agira chiede alla S.V. di rettificare mediante pubblicazione la notizia errata contenuta nell’articolo in oggetto laddove viene erroneamente riportato “il comune di Agira che pagava 840.000milaeuro all’ ATO rifiuti ed ora, applicando la 191 ne paga un milione e quattrocentomila euro ad una ditta privata, con un disavanzo 600milaeuro” risultando documentalmente dall’ordinanza di che trattasi che l’aumento è di euro 215.000 mila euro per l’intera durata dell’ordinanza. Complessivamente il costo del servizio per l’anno 2016 ammonterà ad un milione e cinquantacinquemila euro e non come erroneamente quantificato un milione e quattrocento mila euro. Risulta pertanto erroneo anche il disavanzo di 600milaeuro emergendo solo un disavanzo di 215milaeuro.
Il costo attuale del servizio di euro 113.000 mensili è minore dell’importo di euro 121.088 determinato per il comune di Agira dal commissario straordinario Eugenio Amato senza calcolare il costo per l’avvio della differenziata che invece l’ordinanza di che trattasi prevede oltre ad altri significativi servizi quali disinfestazione, derattizzazione, deblattizzazione e la pulizia delle caditoie stradali.
L’ordinanza si è resa necessaria a seguito dell’interruzione del servizio di pubblica necessità di raccolta dei rifiuti con messa in pericolo del bene primario della salute.
Infatti la società che gestisce il servizio era consapevole che il mancato pagamento degli stipendi agli operatori ecologici e la mancata fornitura ai lavoratori dei dispositivi di protezione individuale e la mancata sottoposizione a vaccini obbligatori per legge in uno all’accumulo di tonnellate di rifiuti sparsi per il paese, avrebbe causato l’interruzione del servizio accettandone il relativo rischio.
Il comune di Agira si riserva di agire nei confronti della società che gestiva il servizio per l’interruzione del servizio di pubblica necessità di raccolta dei rifiuti che ha messo in pericolo il bene primario della salute dei cittadini e per il recupero dei crediti vantati.