Enna. Pensionati Cgil: “Adesso ci vogliono i soldi”

Fadda Sigfrido“Adesso ci vogliono i soldi” esordisce subito Sigfrido Fadda segretario provinciale dei pensionati CGIL. Ci vogliono i soldi per l’ aumento della platea dei beneficiari della quattordicesima, ci vogliono i soldi per l’equiparazione totale della no tax area a quella dei lavoratori dipendenti e ci vogliono i soldi per il meccanismo di rivalutazione annuale delle pensioni.
La settimana prossima ripartirà il confronto tra il governo e i sindacati sulle ipotesi allo studio sono ormai note.
Per i futuri pensionati si parla di misure sui lavoratori precoci, sui lavori usuranti, sulle ricongiunzioni onerose e sull’anticipo pensionistico.
Alla fine di luglio si è avuto un generico impegno del Ministro Poletti che parlava di “ soldi rivelanti” e nel mese di agosto il dibattito si è infuocato intorno a questo tema. C’è chi ha detto che i soldi da destinare non sarebbero più di un miliardo e chi invece ha ne ha ipotizzati due.
Ogni qualvolta si parla di pensioni c’è sempre una grande confusione e il balletto del mese di agosto sulle cifre non ha di certo aiutato a fare chiarezza. Così come non aiuta il tema delle pensioni minime, messo in giro con una certa insistenza sui giornali nelle ultime settimane.
Intervenire sulle quattordicesime e sulla no tax area servirebbe infatti a dare delle risposte ad un numero molto significativo di pensionati, tenendo oltretutto in considerazione quanti contributi hanno effettivamente versato nella loro carriera lavorativa.
Un intervento per tutti sulle minime, invece, ridurrebbe il numero degli interessati e arriverebbe a chiunque senza alcuna distinzione, con un notevole esborso di risorse.

“E’ per questo che ritengo arrivato il momento della chiarezza e della verità, riafferma Fadda, quindi su quanti soldi il governo sia effettivamente disposto a mettere in campo e sulle misure che intende adottare”.
La trattativa con il Governo svoltasi in questi mesi decorsi ai vari tavoli di confronto è stata seria ed importante. Ma non possiamo continuare a parlarci senza che poi questo confronto sfoci in qualcosa di concreto, in una proposta tangibile e in un impegno preciso che il governo si assume nei confronti di milioni di persone in difficoltà.
Appuntamento quindi alla prossima settimana quando tutti saremo chiamati alla prova dei fatti.