Enna. Rifiuti: cittadini all’unisono hanno deciso di rinnovare i materassi e dismettere i vecchi

rifiuti materassiEnna. Dalle varie realtà provinciali ci giungono segnalazioni sempre più insistenti della presenza di materassi presso i vari cassonetti dei rifiuti. Sembra proprio che i cittadini della provincia di Enna abbiano all’unisono stabilito di rinnovare i materassi e dismettere i vecchi, forse, c’è in atto qualche campagna promozionale di materassi? Forse, il servizio di raccolta di ingombranti non è attivo? Forse, qualche ditta autorizzata scarica in provincia i materassi raccolti chi sa dove? Tutto è possibile quando il territorio non è sotto il controllo delle istituzioni come in una sorta di immunità feudale ove tutto è permesso sotto la concessione del feudatario. Nelle varie ipotesi avanzate, al di là dell’ironica attività commerciale, inesistente, una cosa emerge che ogni giorno che passa si riscontra che il servizio rifiuti in provincia fa acqua da ogni parte. Sono ormai mesi che non avviene la raccolta di ingombranti e di elettrodomestici usati che possono essere nelle varie parti recuperate come materiale da riciclo. Già il riciclo, elemento base che deve essere incentivato se non vogliamo essere sepolti dai rifiuti, ma certo il riciclo previsto da tutte le norme sui rifiuti con minimi da raggiungere del 60% cozzano contro gli interessi dei gestori delle discariche, sembra in mano alle mafie, perché l’abbancamento in discarica fa aumentare gli incassi dei proprietari delle stesse. Non è certamente un caso che la provincia di Enna nella graduatoria della raccolta differenziata sia all’ultimo posto con risultati, veramente irrisori e da terzo mondo, che si attestano al 7% dati ATO. Quello che è avvenuto, in questi anni, è stata una operazione scientifica perché nel 2003, quando il servizio era gestito dai comuni si toccavano percentuali del 25% Troina con una media provinciale del 14%, a d’un tratto, con la gestione ATO Ennaeuno, le percentuali sono scesi al 3% sempre su dati ufficiali, mentre Legambiente ha fornito dati dello 0,3%. L’ipotizzare che qualche società possa aver raccolto chi sa dove i materassi per poi scaricarli in provincia di Enna, pur restando ipotesi non è fuori dalla logica che ha contraddistinto il ciclo dei rifiuti ad Enna. Del resto potrebbe essere una operazione conducente per chi intende dimostrare che qualsiasi iniziativa per migliorare il servizio non deve andare in porto, nel tentativo di imporre come ineluttabile quel sistema che ha governato la gestione dei rifiuti, fino ad oggi, con i costi che si vogliono dimostrare immutabili per mantenere quella pletora di personale assunto per clientela politico affaristica e non per meritocrazia. A ricordare qualche vecchio detto: “A pensar male si fa peccato, ma spesso si ci azzecca” è obbligatorio anche perché non si può accettare che una legge varata nel 2010 ancora dopo sei anni non sia riuscita a produrre risultati, non di efficienza, ma di semplice organizzazione. Ci riferiamo alla organizzazione delle SRR che tra rinvii e dimissioni segna un punto morto. Siamo in questa situazione o per incapacità organizzativa dei sindaci, in cui non si crede, ma quasi certamente per volontà di non far andare avanti le cose e fermare tutto in modo che aumenti a dismisura il debito, siamo oltre i 300 milioni in crescita col passare degli anni, che non potendo essere saldato dai cittadini dovrà essere saldato dallo Stato incapace di controllare le illegittimità che si sono perpetrati nel tempo. In ogni caso qualsiasi ipotesi si vada a privilegiare una cosa è certa che la provincia è ridotta una discarica a cielo aperto col bene placito se non per volontà di qualcuno.

Pippo Bruno delegato provinciale Assoconsumatori-AssoConsum