Enna. Precari ex provincia ai politici: “Vergogna! Avete cancellato la nostra dignità”

Ai politici: “Vergogna! Avete cancellato la nostra dignità”
enna-protesta-precari-provincia-sett16Un’avventura lavorativa, quella degli ex “articolisti”, iniziata nel lontano 1989. Era il primo di aprile, ad alcuni sembrò uno scherzo, il classico “pesce d’aprile”, invece per i primi diecimila giovani, poi diventati trentamila, iniziava un tortuoso percorso lavorativo: venti ore settimanali, 480 mila lire il sussidio mensile, nessun onere contributivo. E mentre nelle altre regioni del meridione d’Italia il progetto si concluse dopo tre anni, in Sicilia si è continuato di proroga in proroga. Nell’arco di tutti questi anni molti precari dell’ex articolo 23 hanno ottenuto il sospirato contratto a tempo indeterminato. Per tanti altri lavoratori atipici degli Enti locali, circa 18 mila in tutta l’Isola, di cui quasi 500 nell’Ennese, i problemi sono continuati. Per loro il monte orario settimanale si è fermato tra le 18 e le 24 ore. “Troppo esigue le ore di lavoro, così come rimane esiguo lo stipendio, appena 900 euro al mese”, hanno più volte sostenuto in questi ultimi anni. Dallo scorso primo agosto, però, i precari dell’ex Provincia di Enna non solo sono senza lavoro ma anche senza stipendio. Così sbarcare il lunario è diventato un vero guaio. Trovarsi a 50 anni improvvisamente senza lavoro e con famiglia a carico getterebbe chiunque nella disperazione, così da circa una settimana i 102 lavoratori hanno deciso di mettere in atto una plateale protesta salendo sul tetto degli uffici distaccati dell’ex Provincia, centro storico di Enna. Un gesto forte per richiamare l’attenzione delle istituzioni. “Vergogna! I politici ci hanno cancellato la dignità”, dicono. Ventisette anni di lavoro atipico, rinnovi di contratto di anno in anno a seguito di centinaia di manifestazioni ma dopo la decisione di abolire le Province siciliane, oltretutto con una riforma sui nuovi Liberi Consorzi che non trova ancora adeguata copertura finanziaria, tra i lavoratori è subentrata la fase della disperazione dovuta al fatto che i trasferimenti da parte dello Stato sono cessati a seguito della riforma del ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio. Intanto le prime risposte si avranno quest’oggi, 13 settembre, con la riapertura, dopo circa 40 giorni di ferie dorate, dell’Assemblea Regionale Siciliana. Toccherà ai deputati, durante i lavori d’aula, prendersi cura di tutti i dipendenti delle ex province siciliane. Ma per i precari storici il problema non si ferma solamente alla ripresa lavorativa, per loro è importante ottenere la stabilizzazione a tempo indeterminato. E’ quello che serve, dopo quasi trentanni di precariato, per dare la dignità di lavoratore a chi presta servizio in tutti gli Enti locali.

Francesco Librizzi