Valguarnera: Comitato cittadino chiede conto su mancata riattivazione servizi ambulatoriali

garofalo-coordinatore-comitati-cittadini-aspValguarnera. Una delegazione del comitato cittadino lunedì mattina si è recato presso i nuovi locali del Boccone del Povero che dovranno ospitare tutte le branche specialistiche presenti sino al 18 aprile presso la vicina struttura del “Sebastiano Arena”. Struttura chiusa, come si ricorderà, dai vertici Asp per precarie condizioni igienico-sanitarie, a seguito del sopralluogo eseguito dai Nas. L’intento del comitato era quello di conoscere quanti servizi fossero già attivi e quanti ancora da attivare, dopo le innumerevoli promesse del sindaco Francesca Draià che la nuova struttura fosse pienamente agibile nel giro di poche settimane. Ma il tentativo è stato vano perché nessuno –fanno sapere dal comitato- ha voluto rispondere. Per cronaca, attualmente l’Asp di Enna ha reso agibili solo da poche settimane, gli uffici amministrativi e le specialistiche di sola visita e cioè geriatria, otorino, ortopedia, diabetologia, fisiatria, centro prelievi e medicina legale, mentre per quelle in cui occorrono macchinari e strumentazioni ancora non se ne parla. E sono le più importanti, considerato che gli utenti valguarneresi da 5 mesi fanno si devono recare ad Enna e Piazza Armerina per poterne usufruire. Da indiscrezioni però risulta che è stata individuata la ditta per il trasporto dei macchinari dal vicino poliambulatorio. Il coordinatore provinciale Carlo Garofalo, presente durante il sopralluogo, ha voluto rendersi conto personalmente dello stato dei luoghi e subito dopo telefonicamente ha cercato di mettersi in contatto con i vertici Asp, ma nessuna risposta in merito. “Sono passati circa 5 mesi dalla chiusura immediata e senza giustificato motivo del Poliambulatorio- afferma Carlo Garofalo- seppure in questi mesi sono state date parecchie date sia dall’ASP, sia dal Sindaco di Valguarnera, per la riattivazione di tutti i servizi, ad oggi poco è stato fatto. La cosa che più ci rattrista è il fatto che lunedì, pur avendo parlato telefonicamente con la segretaria del direttore sanitario Emanuele Cassarà, al quale avremmo voluto chiedere il crono-programma ufficiale per la riattivazione dei servizi, a distanza di 24 ore nessuno ci ha contattato dall’ASP, come se “Lor Signori” vengono quasi disturbati dalla presenza dei cittadini che richiedono servizi, ma soprattutto trasparenza e la verità. D’altronde, ad una nostra lettera, inviata a tutte le autorità, all’indomani della manifestazione pubblica, alla quale hanno partecipato centinaia di cittadini, nessuno ha dato riscontro, tranne la Prefettura.” Garofalo fa poi sapere che “da un giro nei corridoi e con le bocche cucite degli addetti, abbiamo potuto constatare che le stanze sono vuote e sulle porte con fogli A4 è indicata cosa ci sarà in quella stanza. Quando non si sa perché forse nessuno lo sa. Se qualcuno pensa di stancarci- conclude- si sbaglia. Manterremo alta l’attenzione sul problema e se continuano a non riattivarsi i servizi, chiameremo la gente alla mobilitazione generale. Il diritto alla salute è un bene comune da difendere a denti stretti”.

Rino Caltagirone