Valguarnera: Si riaprono le porte del Poliambulatorio presso il Boccone del Povero

Valvaguarnera poliambulatorio boccone poveroValguarnera. Si riaprono le porte dei servizi ambulatoriali dopo ben 150 giorni dalla chiusura del Poliambulatorio “Sebastiano Arena”. La Direzione sanitaria dell’Asp con uno scarno comunicato comunica infatti, che lunedì prossimo saranno ripristinate presso la struttura del Boccone del Povero, tutte le attività specialistiche e amministrative. Si tratta in sostanza in tutto di circa 14 specialistiche, (cinque delle quali, quelli di sola vista erano presenti da qualche settimana), che saranno ospitate nelle 12-13 stanze di proprietà dell’Istituto. Tra queste dovrebbero esserci quelle che la gente maggiormente reclama come cardiologia, dermatologia, ginecologia, pediatria, fisioterapia, vaccinazioni, oculistica, le cui attrezzature e macchinari che si trovavano nella vecchia struttura dell”Arena”, sono stati spostati proprio in questi giorni. Si tratta però per i locali del Boccone del Povero, di una struttura presa in affitto e quindi provvisoria, il cui contratto siglato tra l’istituto religioso e i vertici dell’Asp prevede una temporalità di soli sette mesi rinnovabili in altri sette. Contratto peraltro, siglato dopo un lungo tira e molla tra le parti a metà dello scorso giugno e i cui effetti col ripristino di tutte le attività, con tanta burocrazia di mezzo, si avranno solo da lunedì prossimo. Comunque un notevole passo in avanti, anche se la questione si riproporrà a breve perché pare che i vertici dell’istituto religioso alla scadenza del contratto non intenderebbero per alcun motivo rinnovare. A dimostrazione del fatto che la stessa Asp il mese scorso premunendosi, ha affisso dei manifesti per cercare nuovi locali in affitto. In ogni caso almeno per i prossimi mesi la “querelle” poliambulatorio viene a cessare così come viene a cessare per gran parte della cittadinanza soprattutto anziana, un lungo calvario quotidiano durato 150 giorni per raggiungere le sedi di Enna e Piazza Armerina in quanto alcune prestazioni venivano effettuate solo in questi due centri. Ma il problema nonostante sia stata messa una falla temporanea c’è e rimane. Il comitato civico intervenuto più volte sulla questione, ha chiesto al’Asp di sapere cosa intende fare con la struttura di cui è proprietaria e cioè il “Sebastiano Arena”, chiuso dalla stessa lo scorso 18 aprile per carenze igienico- sanitarie, a seguito sopralluogo dei Nas. Si era detto che fosse in fase di redazione un computo metrico e una richiesta di finanziamento di circa 400 mila euro per poterlo riportare a norma. Ma non si hanno avuto mai notizie chiare in merito.

Rino Caltagirone