M5S. Di Battista: “Speriamo che i cittadini si liberino di personaggi che non hanno fatto né il bene di Enna né della Sicilia”

enna-m5s-di-battista-solfato“Chi va piano va sano e va lontano” ha detto il parlamentare nazionale del M5S, Alessandro Di Battista nella sua tappa a Enna dove è giunto in moto alle 12,30 con un nutrito gruppo di centauri ai quali si aggiungono adesso, per la prossima tappa a Termini Imerese, i motociclisti di Enna. “Non ho trovato nessuno in Sicilia – ha detto Di Battista – che parli bene di Crocetta, ce la faremo a cambiare questa Regione e questa sarà la prima Regione che amministreremo. Sono molto fiducioso, il nervosismo di certi politici siciliani mi fa ben sperare”. Sul sindaco di Siracusa ha, poi, sottolineato il coraggio di denunciare le infiltrazioni dei cosche all’interno del Pd Siracusano.
“Speriamo che i cittadini si liberino di personaggi che non hanno fatto né il bene di Enna né della Sicilia”. Lo ha detto il parlamentare Alessandro De Battista ad Enna a proposito dell’ex parlamentare del PD, Mirello Crisafulli. E riguardo al referendum ha poi aggiunto. “Hanno preso in mano la Rai. Non è un quesito quello che si pone agli italiani ma una propaganda da venditori di pentole. Non ci hanno detto com e devono scegliere i parlamentari. Magari la faranno tar quelli più fedeli o tra quelli che hanno bisogno dell’immunità parlamentare che noi non vogliamo più. É uno scudo vergognoso e inaccettabile”.
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” Mi piacerebbe che tutti i rappresentanti politici fossero così attenzionati, come lo è il sindaco di Roma, Raggi – ha detto il parlamentare del M5S, Alessandro di Battista – Che chiedessero – ha detto riferendosi ai giornalisti – alla Boschi se sapeva che suo padre a 300 metri dal suo ufficio incontrava il massone Carboni per chiedere consigli su chi mettere in banca Etruria. Al ministro Alfano chiedano se sapeva che il ristorante che ha inaugurato secondo i magistrati di Catania apparteneva ai prestanome del clan Santapaola”. E sul no alle Olimpiadi ha aggiunto “Sia sufficiente guardare i volti di Malagò, Montezemolo e Caltagirone per capire di chi è il problema. L’ultima rata di Italia ’90 è stata pagata a gennaio di questo anno”.