Moschea Valguarnera: la maggioranza approva, due persone del pubblico espulse e divieto assoluto ai giornalisti di fotografare l’emiciclo. Informato il Prefetto

moscheaValguarnera. Anche la seduta consiliare di lunedì sera, si è consumata senza un cambio di marcia auspicato da tanti. La maggioranza tira dritto per la propria strada e da via libera al sindaco, sul protocollo d’intesa con gli arabi, seppur con qualche paletto. Una seduta ad alta tensione quella condotta poco brillantemente dal presidente Enrico Scozzarella: una sospensione, due persone del pubblico espulse e divieto assoluto ai giornalisti in primis, di fotografare l’emiciclo. Un’aula strapiena di gente comune di tutte le età, mai vista prima d’ora. Un problema questo sugli arabi che sta assumendo giorno dopo giorno vasto interesse e si direbbe molta inquietudine. Il risultato è stato che alla fine la richiesta del gruppo di opposizione “L’Altra Voce” ed inerente l’annullamento del protocollo firmato dal sindaco Francesca Draià con esponenti del governo arabo lo scorso 8 maggio, è stata respinta per un solo voto di scarto (6-5). Protocollo che riguardava la costituzione del famoso “King Salman Cultural and Architectural Islamic Arabic Center” con annessa moschea a Valguarnera e che il sindaco Draià ha sottoscritto congiuntamente ai sindaci di Piazza Armerina e Aidone. Per la maggioranza hanno votato contro: Auzzino, Draià, Castoro, Roccazzella, Scozzarella, D’Angelo, mentre per l’opposizione hanno votato a favore: Forte, Dragà, Arcuria, Profeta, Speranza. Le polemiche sull’argomento evidentemente non potevano mancare e sono iniziate sin dal primo momento, allorquando l’opposizione ha chiesto il prelievo del punto che era al numero 6 e la maggioranza targata PD non glielo ha concesso. Ma andiamo alla sostanza: la maggioranza ha fatto valere come un mantra, il fatto che trattasi di investimenti sostanziali, un’occasione unica e rara, che qualora andassero in porto darebbero lavoro a centinaia di artigiani e cambierebbero il volto di Valguarnera: trenta milioni di euro solo nella prima fase. “Però qualora il progetto andasse avanti- ha ribadito il capogruppo Auzzino, richiamando la mozione precedente- il sindaco dovrà sentire il parere della gente”. Ma in che forma e con quale strumento, non è stato detto né in questa occasione né la scorsa volta. L’opposizione per voce della consigliera Concetta Dragà, senza peli sulla lingua, ha parlato di “accordi commerciali in itinere, in cui sono coinvolti principalmente imprenditori valguarneresi. “La nostra sicurezza – ha ricordato – non può essere barattata in alcun modo solo per soldi”, battendo poi il tasto sul “pericolo della cultura estremista e poco democratica praticata dal governo saudita”.

Enrico Scozzarella

Enrico Scozzarella

Ma il nocciolo della questione è stato incentrato per molta parte della serata sul comportamento del sindaco, su tutta questa vicenda. “Il sindaco – ha rimarcato il capogruppo di opposizione Giuseppe Speranza – ha mentito su tutto. Tre giorni dopo l’accordo ci ha portato in commissione un documento incompleto e privo delle firme degli attori interessati, quelle dei tre sindaci e del rappresentante del governo saudita, dicendoci che si trattava di un progetto di la da venire, quando invece era stato già formalizzato tutto. Ha sempre ripetuto – ha continuato Speranza – che quel progetto non ha alcuna valenza giuridica, che si tratta solo di presa visione, quando invece, anche questa sera il sindaco ha sottolineato, di aver informato su tutto i massimi livelli istituzionali, senza che ancora il documento sia passato dal protocollo comunale”. La difesa del sindaco Draià: “non ho mai mentito su nulla e non mi faccio guidare da nessuno, questo tengo a sottolinearlo, il mio comportamento è stato sempre improntato sulla correttezza e trasparenza, non ho nulla da nascondere. Sulla vicenda, ho sempre informato le massime istituzioni: la Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Prefettura, la Sovrintendenza ai Beni Culturali. Ribadisco ancora una volta che quel documento sottoscritto è solo una presa visione, che non ha alcuna valenza giuridica e che qualora dovesse andare avanti consulterò la gente”.

Rino Caltagirone



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n.d.r.: A chi ha proibito ai giornalisti di svolgere il loro lavoro nella completezza di informazione:







Angelo Bruno noto opinionista locale e Gabriele Leanza, coordinatore politico de “L’altra Voce” che conta in consiglio comunale 5 consiglieri di opposizione, lunedì sera durante la convulsa seduta del consiglio comunale sono stati allontanati dai vigili urbani su ordine del presidente del consiglio Enrico Scozzarella.
Ieri mattina Angelo Bruno ha protocollato presso gli uffici del Comune una lettera indirizzata allo stesso Scozzarella e per conoscenza al Prefetto di Enna e ai gruppi consiliari. “La vicenda dello scorso 26 settembre – ha commentato a margine – è un fatto grave che ancora una volta stride con la libertà dei cittadini e che merita attenzione da parte delle più alte istituzioni”.
Il testo della lettera:

“Caro Presidente,
durante l’ultima seduta del Consiglio Comunale consumatasi giorno 26 settembre 2016, si è scritta una delle pagine più buie e vergognose della nostra comunità, dal punto di vista politico e soprattutto dal punto di vista sociale. L’idea di democrazia, che dovrebbe appartenere a tutti i civici consessi, purtroppo è ben lontana dal nostro, che negli anni è stato sicuramente teatro di accesi dibattiti e scontri tra le forze politiche ma non era mai stato luogo di propaganda a servizio di chi sa solo imporre la legge dei numeri. Chi Le scrive è un cittadino libero, preoccupato per la libertà e la democrazia della nostra città, con molta probabilità portavoce di quella grande parte della nostra comunità che non intende più accettare la prepotenza, l’arroganza e la maleducazione istituzionale di chi è stato legittimato al governo. Nella seduta di giorno 26 in un’aula consiliare gremita di cittadini, durante il dibattito sul punto n. 6 dell’o. d. g., riguardante la delicata tematica del progetto di islamizzazione del nostro territorio, perché solo in questo modo può essere definito, il pubblico dissentiva alle tante non verità enunciate con un brusìo di fondo provocando il Suo intervento verso le forze dell’ordine, invitandole a riportare l’ordine in aula come da regolamento. Come Lei ben sa, subito dopo la Sua azione, senza alcun giustificato motivo, tra la moltitudine di persone presenti, venivano individuate da parte dei vigili solamente due persone tra cui lo scrivente, obbligandoli ad abbandonare l’aula con lo stile dei classici regimi autoritari, violando tra l’altro i sacrosanti diritti di liberi cittadini.
Angelo Bruno

Angelo Bruno

Tutto questo avveniva provocando lo sgomento della platea compresi gli agenti della Polizia di Stato, che con grande cortesia hanno invitato il sottoscritto a rientrare in aula evidenziando in questo modo se non l’abuso sicuramente l’inspiegabile trattamento ricevuto. Una cosa me la chiedo Sig. Presidente, con questo modo di procedere dove andremo a finire. Dove andrà a finire la libertà dei cittadini che hanno tutto il diritto di presenziare ai lavori del consiglio comunale, e dove andrà a finire il ruolo delle istituzioni del nostro paese. Lei, sig. Presidente, seppur eletto in una compagine politica che ha vinto le elezioni, e scelto dalla stessa a sedere sullo scranno più alto del Consiglio, non può venir meno al Suo ruolo di Arbitro super partes. Pur avendo grande rispetto delle istituzioni e della Sua persona in quanto uomo devo dirle che Lei ha indossato la casacca del governo cittadino dimenticando, forse, i doveri di un presidente di un Consiglio Comunale, non potendosi limitare ad essere il Presidente ad esclusivo appannaggio della Sua maggioranza, dell’amministrazione comunale e di pochi altri cittadini satelliti. Lei, sig. Presidente, conosce la mia onestà e chiarezza e per questo motivo non posso non manifestarle la mia delusione, in quanto non riesco a non vedere una premeditazione e una scelta politica nell’episodio che mi ha visto coinvolto.
E’ chiaro a tutti i cittadini che lo scrivente è stato allontanato solo ed esclusivamente per la sua manifesta attività politica in evidente contrapposizione all’attuale amministrazione comunale. Il mio è un pensiero che credo non si discosti dalla realtà, penso sia stato fatto di tutto in questi 15 mesi per mettermi a tacere, per farmi smettere con le battaglie contro una gestione amministrativa che non condividerò mai. Presidente, fatti similari si sono già verificati, interessando sempre ed esclusivamente cittadini che pensano con la loro testa e che per pura coincidenza esprimono una politica, anzi, un modo di fare politica lontano da quello della maggioranza e dell’amministrazione. A conclusione Le chiedo il Suo parere sull’accaduto ma soprattutto il perché del Suo mancato intervento utile ad evitare una palese ingiustizia. Le scrivo affinché rimanga negli archivi storici del nostro comune, traccia di uno dei momenti più bui e bassi della vita democratica di Valguarnera. La Sua risposta non è una mia esclusiva esigenza, ma rappresenterebbe motivo di distensione nel preoccupato sentimento cittadino. Ad oggi posso onorarmi della solidarietà di gran parte della nostra comunità e di quella parte politica valguarnerese che ha ancora a cuore la nostra democrazia e la libertà di tutti i cittadini”.
Angelo Bruno