Pietraperzia. Inefficienze ATO Enna Euno rischiano vanificare risultati positivi raggiunti con la raccolta differenziata

Pietraperzia. Le inefficienze dell’ATO Enna Euno S.p.a. e le sciagurate scelte regionali rischiano di vanificare i risultati positivi raggiunti con la raccolta differenziata.

Chiara Stuppia

Chiara Stuppia

E’ questa la denuncia sollevata dal Capogruppo del M5S al Consiglio Comunale di Pietraperzia, Chiara Stuppia, di fronte alla insostenibilità dei provvedimenti in materia di rifiuti, chiedendo agli organi regionali competenti in materia di rifiuti, di attuare provvedimenti urgenti per evitare che nel giro di qualche giorno la città di Pietraperzia venga sommersa dai rifiuti, vanificando i risultati di tutto rispetto raggiunti in pochissimo tempo.

Il Comune di Pietraperzia, infatti, fino a qualche mese fa, senza raccolta differenziata produceva circa 10 tonnellate al giorno di rifiuti, dei quali il 40% rappresentato dal rifiuto umido. Nel mese di agosto (nel massimo picco di produzione dei rifiuti) la raccolta dell’umido, invece, si è stabilmente attestata nell’ordine delle 1,5/2 tonnellate quotidiane conferite presso l’impianto di compostaggio di proprietà della SRR di Enna, mentre si è praticamente dimezzato il conferimento di rifiuti indifferenziati in discarica (arrivando a meno di 5 tonnellate giornaliere), grazie all’implementato del sistema di raccolta delle frazioni differenziabili (carta, vetro e plastica) tramite “campane” di prossimità.

Grazie alla collaborazione della cittadinanza – che si è subito mostrata recettiva al conferimento alternato dei rifiuti (umido ed indifferenziata a giorni alterni), rispettando calendario e orari – e ad un’opera di sensibilizzazione porta a porta di amministratori, consiglieri e volontari, il Comune è riuscito a conseguire una percentuale di raccolta differenziata anche del 40%, fra umido, plastica, vetro e carta.

Tuttavia, a fronte di questi enormi sforzi degli organi dell’Ente comunale e della cittadinanza pietrina, le inefficienze dell’attuale gestore del servizio (ATO Enna Euno S.p.a.) e le sciagurate scelte regionali rischiano di vanificare gli splendidi risultati già raggiunti mentre, invece, tutte le istituzioni preposte dovrebbero lavorare al fine di migliorarli.

In particolare, in più occasioni il Comune di Pietraperzia si è visto costretto a ricorrere a ditte private per il servizio di svuotamento delle campane di plastica, vetro e carta (il cui costo supera il beneficio dei contributi elargiti dai consorzi di filiera), dal momento che il gestore ATO non riesce da tempo ad assicurarne la continuità per indisponibilità di autisti o per guasti ai mezzi che non vengono riparati (o lo sono con enormi ritardi) per poche centinaia di euro. Addirittura il Comune di Pietraperzia, in qualche occasione si è anche sobbarcato i costi di riparazione di tali mezzi per permettere l’espletamento del servizio.

Ancor più grave risulta la vicenda riguardante la raccolta e lo smaltimento della frazione umida (cioè quella che più incide sul peso complessivo dei rifiuti), poiché, poco dopo la sua nomina, il nuovo commissario regionale della SRR di Enna ha disposto la chiusura dell’impianto di compostaggio di Dittaino, non fornendo ai comuni della ex Provincia di Enna alcuna alternativa per lo smaltimento della frazione umida. Da quel momento, amministrazione ed uffici comunali cercano invano in tutta l’Isola impianti di compostaggio disponibili ad accettare l’umido del comune, con conseguente enorme danno in termini di mancato risparmio e aggravio dei costi, oltre che in termini di drastica contrazione delle percentuali di raccolta differenziata.

Al danno, tuttavia, sembra aggiungersi la beffa, stante che la nuova disposizione attuativa n. 69 del Dipartimento regionale dell’Acqua e dei Rifiuti del 24/09/2016, ha posto nuovamente limiti al conferimento in discarica per i comuni siciliani, assegnando al Comune di Pietraperzia il limite di 4,5 tonnellate giornaliere. Limite che appare irrazionale ed arbitrario, se si pensa che esso è inferiore rispetto a quello di paesi con popolazione inferiore come Villarosa, cui è stata assegnata una quota di 4,7 t giornaliere e se si pensa che paesi con popolazione simile hanno, invece, limiti di molto superiore come Troina e Valguarnera con 7,7 e 7,1 t giornaliere.

Verrebbe da pensare che il Comune di Pietraperzia sia stato penalizzato perché ha differenziato bene e tanto.

Verrebbe, inoltre, da pensare che queste attuali disfunzioni, possano essere utilizzate, un domani, per indurre ad accettare mortali inceneritori.

In conclusione, si chiede quindi di adeguare il limite di conferimento ad un valore maggiormente idoneo, rimettendo in funzione immediatamente l’impianto di compostaggio di proprietà della SRR di Enna (indispensabile ai fini di limitare il peso dei rifiuti conferiti in discarica) ovvero indicando un altro impianto presso cui conferire la frazione umida, ed assicurando un sistema efficiente di raccolta delle frazioni differenziabili, tramite svuotamento delle campane. Si chiede, inoltre, che tutti i maggiori costi (trasporto ad altro impianto di compostaggio, compensi per le ditte private che dovessero effettuare lo svuotamento delle campane) vengano sopportati dall’attuale gestore, ATO Enna Euno S.p.a.

 

A cura di Loredana Latragna